Sinistra, nel senso di ambigua e contraddittoria. Piu' di quanto non appaia - spesso vittima di facili luoghi comuni - tra risorse a picco, la demotivazione di qualche docente (fortunatamente la gran parte continua a fare e bene il proprio mestiere), carenze strutturali e di dotazione (con genitori costretti a provvedere anche all'acquisto di carta igienica), programmi didattici sempre piu' farciti di discipline molto extracurriculari.
Ma in questa settimana di scuole si e'
parlato per un paio di casi niente male per chi, nelle cronache della
nostra regione, e' costretto quotidianamente a scervellarsi per
trovare una notizia curiosa o che non sia destinata alla palude della
cronaca politica del periodo pre-elettorale.
La prima da Gubbio, con un giovin
liceale salito alla ribalta delle cronache per le proprie assenze
ripetute e reiterate. Assenze sembra finalizzate ad un gesto quasi shakespeariano che però rischiava di procurargli un'inopinata bocciatura (la
norma non consente un tetto illimitato di assenze e superato un
limite prestabilito, 55 giorni, si ripete l'anno). Il tutto voluto per coronare il sogno d'amore,
poco più che adolescenziale, di unirsi con la propria fidanzata, di
un anno piu giovane, anche tra i banchi di scuola.
L'empasse imbarazzato di istituto e
famiglia del protagonista sembra sia stato risolto solo dal "tackle" deciso e risoluto della
giovane amata, che lo avrebbe minacciato con un bel "2 di
picche" per farlo tornare di senno. E persuaderlo a tornare a scuola.
Complimenti alla fidanzatina che non
solo conferma come tempra, carattere e attributi femminili siano
ormai quasi l'unico carburante per la sopravvivenza robusta di una
coppia, ma anche per la lezione di maturità che appena a 15 anni ha
fornito agli spettatori più o meno attoniti e impotenti, volenti o nolenti, della vicenda. Che sarà pure stata "figlia di un sentimento tenero e spontaneo", come è stato commentato, ma che in un passato neanche troppo remoto si sarebbe risolta con una "lavata di capo" a casa
o a scuola (o in tutte e due) tale da dissuadere qualsiasi istinto autolesionista.
L'altra notizia arriva in ordine sparso
invece da Perugia, Citta' di Castello e Marsciano, dove sarebbe stato distribuito nei giorni scorsi un
opuscolo - non autorizzato da Ministero nè da ufficio scolastico
regionale - che, udite bene, nelle scuola materne andrebbe ad
illustrare una favola dal titolo "Qual è il segreto di papà?" che tra le righe racconta una storia di omosessualità. Il tutto studiato didatticamente per
prevenire l'omofobia in bambini che non hanno piu di cinque anni e ai
quali credo (e spero) sia ignota sia la parola, che il sentimento, e tutto ciò che ci sta intorno.
In questo caso si e' di fronte ad un
tipico esempio di didattica demagogica un po' ipocrita con la quale qualche docente di
apparenti larghe vedute vorrebbe instillare, ad un pubblico inappropriato e con abbondante anticipo, il germe
della tolleranza. Il tutto con buona pace delle famiglie dei
rispettivi pargoli - che spesso si stracciano le vesti per un
volantino promozionale lasciato nello zaino senza preventiva discussione - e delle
istituzioni scolastiche compresi gli assessorati competenti che, solo dopo che la vicenda e' esplosa come
caso giornalistico, ne hanno preso accuratamente le distanze.
Se ciò non fosse avvenuto, i "nostri" bimbi avrebbero potuto
dilettarsi con una favoletta che, per carità, per quel che ne avrebbero capito, non li avrebbe traviati
più di qualche cartone animato con rutti e parolacce (ne girano,
ahinoi, a tutte le ore). Ma siamo pur sempre in una scuola materna.
Più opportuno semmai, sarebbe stato trasferire quella favola, in altra forma comunicativa, in scuole medie, inferiori o anche superiori, dove è più facile che il tema sia compreso. E dove soprattutto un'effettiva opera di prevenzione contro emarginazioni di ogni tipo (non solo legate ai gusti sessuali) non è mai tempo perso.
Più opportuno semmai, sarebbe stato trasferire quella favola, in altra forma comunicativa, in scuole medie, inferiori o anche superiori, dove è più facile che il tema sia compreso. E dove soprattutto un'effettiva opera di prevenzione contro emarginazioni di ogni tipo (non solo legate ai gusti sessuali) non è mai tempo perso.
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