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lunedì 26 aprile 2010

Nella domenica più difficile, torna il vero Gubbio... E domenica col Prato è partita da "dentro-fuori"

Chissà se tra due settimane potremo definirlo il gol play off.
Di sicuro, la botta di Gomez (nella foto, tratta da http://www.gubbiofans.it/) è come una scossa da defibrillatore che rianima la corsa del Gubbio verso gli spareggi. E lo fa nella domenica più difficile: quella su un campo di periferia – di quelli che da noi vedi nelle telecronache di Promozione o I categoria – contro una squadra ancora alla ricerca di punti salvezza e soprattutto con tre assenze, una per reparto, di quelle che fanno venire i brividi.

Quei brividi che non sono venuti né a Torrente né ai suoi ragazzi, capaci di portare a casa il bottino pieno, scavalcare la Sangiovannese e rimettersi in carreggiata nella corsa play off.
Domenica prossima – in pieno clima ceraiolo – sarà sfida da dentro o fuori con il Prato: con il vantaggio di giocarla in casa. Ma se domenica è confronto decisivo è anche grazie a questa prestazione di Portomaggiore, che restituisce un Gubbio voglioso, caparbio, con quella carica agonistica che ti permette di superare anche le circostanze più sfavorevoli.
La scorsa settimana avevamo evocato la vittoria di Senigallia dell’aprile 1987. I tifosi più giovani neanche l’avranno vista, ma la forza di quel successo fu – all’indomani di una clamorosa sconfitta interna contro la diretta concorrente e nonostante una miriade di assenze – costituì la spinta principale per la corsa promozione che poi avrebbe regalato al Gubbio di Landi il memorabile spareggio. Ecco tutti ricordano il “Curi”, meno si ricorda come si arrivò al “Curi”.
Ebbene speriamo che il “Curi” di quest’anno possa essere già domenica prossima, o magari tra maggio e giugno. Ma anche allora dovremo ricordarci di questo 25 aprile: una liberazione – passateci il termine - psicologica per la squadra rossoblù, dopo un periodo davvero gramo (9 punti in 9 partite).
Il successo in terra romagnola semmai conferma la bontà anche di alcuni rincalzi, se vogliamo definirli così, buoni a Portomaggiore ma che possono tornare tali anche nelle prossime gare. E un Gomez che può essere davvero l’uomo in più in zona rete – a patto che si convinca di tirare più spesso di quanto l’istinto non gli suggerisca.
E la vigilia della sfida diretta con il Prato ci regala anche un inedito silenzio stampa indetto dalla società, contro – si dice – voci che circolano sulla presunta scarsa professionalità dei giocatori. Insomma il bersaglio non sarebbe la stampa ma qualcosa o qualcuno che potrebbe rovinare la vigilia degli ultimi 180’ di campionato. Decisione che rispettiamo, per carità, anche se restiamo dell’idea che al di là di ritiri, silenzi stampa, o – non è il caso di quest’anno - esoneri magari per pura scaramanzia, poi a doverla buttare dentro non sono né i tifosi né i giornalisti e neppure gli allenatori.

In questo momento, prima ancora che la squadra, l’auspicio è che la società riesca a volare alto, che è un po’ anche volare oltre. Oltre tutto quello che non serve, in questa fase. Oltre tutti i possibili ostacoli sulla strada dei play off.
Quel traguardo che la squadra vuole, e ne siamo certi. E che se saprà raggiungere, speriamo davvero non sia per merito di un’intervista in più o in meno.

2 commenti:

  1. Da facebook -

    Marco Bellini -
    Concordo in pieno con il tuo editoriale. A Senigallia ero presente: è stata una delle pi... Mostra tuttoù belle partite giocate dal Gubbio, sia per le condizioni psicologiche dopo la sconfitta in casa con il Poggibonsi sia per le numerose assenze per squalifiche e infortuni vari. Tornando all'attualità credo che la partita di domenica non faccia altro che confermare le critiche (costruttive s'intende) mosse all'allenatore. I campionati non si vincono con 11 o 12 giocatori contati.... Gente come Bruscagin (con lui in campo il Gubbio non ha mai perso in campionato) e Gaggiotti (forse meno raffinato ma oggi certamente più fresco di Rivaldo) avrebbe meritato e meriterebbe già dalla prossima partita più considerazione....

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  2. Come dire, meglio tardi che mai. I vari Bruscagin, Gaggiotti - ma ci metto anche Bertinelli o Taddei - possono tornare utili in questi ultimi 180' (e spero anche che ci siano partite successive).
    Se non ricordo male proprio nel 2003 Alessandrini "scoprì" nel finale di stagione un Bartolini titolare, Rizzo ala destra e, gioco forza, Zebi in mediana (causa caffè nelle urine di Lazzoni). A dimostrazione che la panchina lunga può tornare sempre utile.

    Una postilla doverosa su domenica: partita fondamentale sia per restare in zona play (vincendo il Gubbio, non viene certo scalzato) sia per estromettere di fatto dalla corsa il Prato. Ma credo che bisognerà vincere anche a Poggibonsi (e li la vedo decisamente più dura) nell'ultima di campionato...
    Ma la reazione di domenica scorsa è degna di fiducia...

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