L’Albero di Natale più grande del mondo si accenderà tra qualche ora. Ed è come se la città voglia dare un suo benvenuto, o bentornato, anche al Gubbio di Vincenzo Torrente.
Una delle favole più sorprendenti di questo 2010, proprio nell’anno del centenario.
E allora culliamoci questo splendido giocattolo da custodire sotto l’Albero: per incartarlo e infiocchettarlo però c’è ancora tempo. Per la precisione altri 270’, tre partite – e che partite - tutte da giocare davanti al pubblico rossoblù.Non facciamo calcoli per non avere mal di testa: ma aspettiamo le tre sfide in 10 giorni con l’ansia di chi entra nel miglior ristorante, si siede a tavola e attende le proposte del maitre.
Ma il successo tondo in terra campana non può passare inosservato. Perché il 2-0 di ieri non è una vittoria qualunque. La trasferta di Pagani era giustamente tra le tappe più temute di questo fine 2010: sarà che era l’ultima sortita dei rossoblù lontano dalle mura amiche, sarà che i campani erano alla ricerca disperata della vittoria – che mancava da settembre – sarà che per la legge dei grandi numeri era accaduto spesso nella centenaria storia del Gubbio di testacoda a rischio sorpresa.
Ma la truppa di Torrente ha sorpreso ancora una volta di più: nessuna vertigine, nessuna sottovalutazione dell’avversario, nessun atteggiamento remissivo, a dispetto della media età della squadra, i 23 anni e poco più, che potrebbero indurre in facili entusiasmi.
Un lavoro psicologico prezioso – che ha una matrice doc, quella di Simoni e Torrente – tradotto poi in campo in una capacità diventata quasi chirurgica di capitalizzare le occasioni migliori, di difendere la propria porta in maniera granitica, di conservare il vantaggio con il piglio delle squadre di razza.
L’immagine di questa vittoria è tutta nella rovesciata di Peter Pan: l’eterno bomber, Juanì Ignacio Gomez emblema di un gruppo che, tra veterani e giovincelli, non ha paura di nulla, ha la sfrontatezza dell’eroe di un Isola che non c’è o che almeno per ora si sogna senza nominarla. Per lui, Peter Pan Gomez, 9 gol, che con il penalty sbagliato sarebbero stati 10, un ruolino straordinario anche se paragonato ad esempio, ad altri attesi bomber del girone (dai trascorsi altisonanti ma dalle polveri recentemente bagnate) o agli ex compagni di reparto in rossoblù – Marotta a Lucca e Casoli a La Spezia: una risposta indiretta anche a chi si aspetta a gennaio il bomber da 20 gol all’anno.
Peter Pan, è già a metà strada. E non è ancora gennaio…
Un ultimo pensiero a mercoledì: l’avevamo già detto che sarebbe stato bello giocare in giornata festiva per avere una cornice degna dell’evento. Se non ce n’era bisogno, il Gubbio oltre all’invito, con i due gol di ieri, ha spedito pure la partecipazione: Gubbio-Sorrento sarà partita da vivere per tutti i 90’. Tra le due regine indiscusse di questo primo scorcio di campionato. Uno smacco alle grandi squadre già battezzate come ammazza campionato da agosto; uno schiocco di dita per dirci che il calcio è fatto di queste favole…
E che l’isola, chissà, potrebbe anche uscire fuori…
Copertina "A gioco fermo" di "Fuorigioco" del 5.12.2010
Sottofondo musicale: "L'Isola che non c'è" - Edoardo Bennato - 2002
Da lunedì 6 dicembre nessun altro aggiornamento sul blog e siamo già a venerdì? Battiamo la fiacca...
RispondiEliminaCmq un caro saluto
Antonello Menconi