Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

lunedì 27 dicembre 2010

La vita va vissuta: anche perché la sofferenza è un accessorio extra...

In queste giornate sostanzialmente di festa (l'avverbio è volutamente generico, in quanto perfino nei giorni di ferie la redazione ha visto, ahime e ahilei, la mia presenza...), è tempo di riflessioni. E per chi magari ha ancora più tempo di quanto non trovi io stesso per pensarci su, mi va di pubblicare questa poesia-prosaica di Carlos Drummond de Andrade, inviatami da un'amica via fb... Per capire, insieme, che in fondo con tutto il tempo che perdiamo - o se preferite, che impieghiamo in quelle frenetiche corse quotidiane che poi poco ci lasciano - in realtà finiamo per perdere tanto di quel tutto che la vita ci offrirebbe. Ricordandoci alla fine solo delle difficoltà, delle sofferenze, miste magari a qualche gratificante soddisfazione. Che da sola però non ci restituisce il tempo che sottraiamo agli affetti e agli amori più cari... Pensiamoci insieme, augurandoci un 2011 migliore anche da questo punto di vista...



Il nostro dolore non deriva dalle cose vissute,
ma dalle cose che sogniamo e che non si realizzano.
Perché soffriamo tanto per amore?
Sarebbe meglio che la gente non soffrisse,
e ringraziasse anche solo per aver conosciuto una persona tanto buona,
che generò in noi un sentimento intenso
che ci ha accompagnato per un tempo ragionevole,
un tempo felice.
Perché soffriamo ?
Per tutti i baci cancellati, per l’eternità.
Soffriamo, non perché il nostro lavoro è stressante e paga poco,
ma per tutte le ore libere
che non abbiamo avuto per andare al cinema,
per conversare con un amico,
per nuotare, per innamorarci.
Perché automaticamente dimentichiamo quello che abbiamo goduto
e cominciamo a soffrire per i nostri progetti irrealizzati,
per tutte le città che avremmo potuto conoscere a fianco del nostro amore,
per tutti i figli che avremmo avuto piacere ad avere vicino,
per tutti gli show, i libri e i silenzi che avremmo gradito condividere.
Soffriamo, non perché nostra madre è impaziente con noi,
ma per tutti i momenti in cui le avremmo potuto confidare
le nostre più profonde angosce
e fosse interessata a comprenderci.
Soffriamo, non perché la nostra squadra ha perso,
ma per l’ euforia soffocata.
Soffriamo non perché invecchiamo,
ma perché il futuro è da noi confiscato,
impedendo così che ci accadano mille avventure,
tutte quelle con le quali sogniamo e
mai tentiamo di sperimentare.
Come alleviare il dolore di ciò che non fu vissuto?
La risposta è semplice come un verso:
Avere meno illusioni e vivere di più!!!
Ogni giorno che vivo,
mi convinco sempre più
che lo spreco della vita
è nell’amore che non diamo,
nelle forze che non usiamo,
nella prudenza egoista che non rischia mai,
e che, schivando la sofferenza,
fa perdere anche la felicità.
Il dolore è inevitabile.
La sofferenza è un accessorio extra.

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