Sarà
ricordato a lungo questo 20 maggio 2013.
Il giorno che sancisce il nuovo
commissariamento del Comune di Gubbio, a distanza di quasi 50 anni dalla
precedente esperienza negli anni 60.
Difficile
dire che qualcuno esca vincitore da questa vicenda. Lunga invece la lista degli
sconfitti e già dalle dichiarazioni di oggi si evince qualche mea culpa e
qualche dichiarazione di scuse agli eugubini.
Lo
sconfitto numero uno è certamente il sindaco Guerrini che dopo due anni dall’elezione con una
maggioranza schiacciante, oltre il 60%, ha dilapidato per strada consensi,
alleati e fiducia diffusa. Oggi l’opinione pubblica eugubina non pare proprio sostenere come due anni fa il primo
cittadino.
Ma sarebbe un errore considerare Guerrini l’unico sconfitto e al tempo stesso l’unico
responsabile di questa situazione.
La giornata odierna, il commissariamento,
segna un punto negativo per il PD – che dopo 10 anni di opposizione forzata non
ha saputo coagulare al proprio interno una linea politica coerente e capace di
sostenere l’azione di governo, mancando al tempo stesso nel ruolo di guida
dell’intera coalizione di centrosinistra, sfaldatasi prima per problemi
giudiziari, poi per scarsa amalgama di squadra. Un PD in stato confusionale, un po' come accaduto su scala nazionale. Ma non solo.
Il
centrosinistra tutto esce malconcio da questo biennio: ci chiediamo con quali
progetti, con quali persone e persino con quali slogan oggi un’alleanza di
centrosinistra potrebbe ripresentarsi a chiedere fiducia agli elettori.
Dagli
altri versanti, del resto - e pensiamo al centrodestra eugubino - si aspetta invece ancora di capire se esistono i presupposti per
un’alternativa che – dopo il 1997 e la quasi elezione di Baldinelli – non è mai
davvero esistita in questi 20 anni. Mentre sulle liste civiche non c'è mai stato grande appeal dall'elettorato.
Forse
l’anno sabbatico, o meglio l’anno commissariato, potrebbe aiutare tutti a
schiarirsi le idee. Per capire da dove ripartire. E soprattutto con chi, con
quali forze, con quali progetti politici, con quale Gubbio nel futuro.
Già, il futuro di questa città, appena uscita dal suo mese anestetico di festa, nel quale la
quotidianità passa in secondo piano. Il futuro, dicevamo, sembra incerto e
precario. La crisi economica aggredisce perfino le forze
imprenditoriali più solide, i giovani faticano a immaginare una prospettiva costruttiva in
questo territorio.
Un anno di riflessione e "riprogettazione" della città, della sua classe dirigente, delle sue dinamiche, potrebbe anche rivelarsi
salutare: se solo le forze politiche, sia quelle tradizionali che quelle emergenti, sapranno
utilizzarlo per costruire un progetto concreto.
Altrimenti sarà un altro anno
perso per la città e per gli eugubini, i veri grandi sconfitti, loro malgrado,
di questa giornata...
Da editoriale in video su Trg sera di lunedì 20-5-2013
Nessun commento:
Posta un commento