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lunedì 20 maggio 2013

Gubbio "commissariata": ma Guerrini non è l'unico sconfitto...


Sarà ricordato a lungo questo 20 maggio 2013. 
Il giorno che sancisce il nuovo commissariamento del Comune di Gubbio, a distanza di quasi 50 anni dalla precedente esperienza negli anni 60.
Difficile dire che qualcuno esca vincitore da questa vicenda. Lunga invece la lista degli sconfitti e già dalle dichiarazioni di oggi si evince qualche mea culpa e qualche dichiarazione di scuse agli eugubini.
Lo sconfitto numero uno è certamente il sindaco Guerrini che dopo due anni dall’elezione con una maggioranza schiacciante, oltre il 60%, ha dilapidato per strada consensi, alleati e fiducia diffusa. Oggi l’opinione pubblica eugubina non pare proprio sostenere come due anni fa il primo cittadino. 
Ma sarebbe un errore considerare Guerrini l’unico sconfitto e al tempo stesso l’unico responsabile di questa situazione. 

La giornata odierna, il commissariamento, segna un punto negativo per il PD – che dopo 10 anni di opposizione forzata non ha saputo coagulare al proprio interno una linea politica coerente e capace di sostenere l’azione di governo, mancando al tempo stesso nel ruolo di guida dell’intera coalizione di centrosinistra, sfaldatasi prima per problemi giudiziari, poi per scarsa amalgama di squadra. Un PD in stato confusionale, un po' come accaduto su scala nazionale. Ma non solo.
Il centrosinistra tutto esce malconcio da questo biennio: ci chiediamo con quali progetti, con quali persone e persino con quali slogan oggi un’alleanza di centrosinistra potrebbe ripresentarsi a chiedere fiducia agli elettori.
Dagli altri versanti, del resto - e pensiamo al centrodestra eugubino - si aspetta invece ancora di capire se esistono i presupposti per un’alternativa che – dopo il 1997 e la quasi elezione di Baldinelli – non è mai davvero esistita in questi 20 anni. Mentre sulle liste civiche non c'è mai stato grande appeal dall'elettorato.

Forse l’anno sabbatico, o meglio l’anno commissariato, potrebbe aiutare tutti a schiarirsi le idee. Per capire da dove ripartire. E soprattutto con chi, con quali forze, con quali progetti politici, con quale Gubbio nel futuro.
Già, il futuro di questa città, appena uscita dal suo mese anestetico di festa, nel quale la quotidianità passa in secondo piano. Il futuro, dicevamo, sembra incerto e precario. La crisi economica aggredisce perfino le forze imprenditoriali più solide, i giovani faticano a immaginare una prospettiva costruttiva in questo territorio.
Un anno di riflessione e "riprogettazione" della città, della sua classe dirigente, delle sue dinamiche, potrebbe anche rivelarsi salutare: se solo le forze politiche, sia quelle tradizionali che quelle emergenti, sapranno utilizzarlo per costruire un progetto concreto. 
Altrimenti sarà un altro anno perso per la città e per gli eugubini, i veri grandi sconfitti, loro malgrado, di questa giornata...


Da editoriale in video su Trg sera di lunedì 20-5-2013

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