Oggi è la canzone più amata
dai ceraioli di Sant’Antonio.
Ed è conosciuta da tutti come “Primavera baciata
dal sole”. In realtà il testo originario è francese e la versione italica della
canzone, risalente agli inizi del secolo scorso, è “Lo studente passa”. Ad
importarla all’interno della Festa dei Ceri e istituirla come inno dei
Santantoniari fu a metà degli anni Settanta il maestro Pietrangelo Farneti,
detto “Pacio”, infaticabile anima e intraprendente fautore di decine di
iniziative legate ai Ceri e a Gubbio. E con una grande infinita passione per la musica. Scomparso un anno e mezzo fa, è stato ricordato
nel corso della serata musicale “Yesterday” al Teatro comunale di Gubbio: e in
quella sede il figlio Riccardo Farneti ha rivelato che fu proprio il padre, da
tutti conosciuto come “Pacio”, a trovare lo spartito della canzone, riscriverne
le parole e chiedere ad una delle orchestre dell’epoca di eseguirla in
occasione del Veglione di carnevale dei Santantoniari.
Da allora è stata adottata
anche grazie all’esecuzione, prima degli studenti del maestro Farneti (in particolare i piccoli della scuola elementare di Madonna del Ponte), e poi
dei ceraioli di Sant’Antonio, con un testo interamente riscritto e ovviamente dedicato ai Santantoniari: oggi la Banda Santantoniara la esegue nei momenti
topici della sfilata e anche quest’anno sarà la canzone che introdurrà in
piazza Grande l’arrivo del capodieci Ubaldo Gini e dei ceraioli di Sant'Antonio.
Più che con tante parole - spesso un po' troppo retoriche, che certo il maestro non avrebbe gradito - è proprio con l'intonare e il perpetuare questa canzone che meglio si può ricordare lo spirito e la vitalità del "Pacio". Non dimenticando che la maggior parte di ciò che contorna i Ceri e che molti, per ignoranza, chiamano tradizione, è frutto dell'estro e dell'iniziativa di eugubini appassionati.
Il loro esempio è ciò che merita di essere ricordato. Senza enfasi, senza fronzoli. Ma come nella foto in alto, mi piace ricordare il Pacio così: sorridente, a guidare la Banda Santantoniara, quasi da maestro d'orchestra, a godere con spontaneità e con la gioia di un bambino, delle emozioni della Festa.
Che tra pochi giorni, spero con lo stesso spirito, avremo tutti noi la fortuna di riassaporare...
Il loro esempio è ciò che merita di essere ricordato. Senza enfasi, senza fronzoli. Ma come nella foto in alto, mi piace ricordare il Pacio così: sorridente, a guidare la Banda Santantoniara, quasi da maestro d'orchestra, a godere con spontaneità e con la gioia di un bambino, delle emozioni della Festa.
Che tra pochi giorni, spero con lo stesso spirito, avremo tutti noi la fortuna di riassaporare...
Da facebook -
RispondiEliminaGrande l'Pacio ........ un amico del poro babbo mio ...... ma un amico di tutti .......... ancora ricordo ..quando veniva giu casa ... e piava l'babo ..... daje Marietto gimo a mette i pennoni per gubbio .... e partiono tutti e due .....e dopoun pò .... se vedevano uno ad uno i pennoni alzati .........l'Pacio e l' Marietto .......
Fabrice Nicchi
E grazie al ns valente storico FABRIZIO CECE, ecco il link per riascoltare il motivo originario "Lo studente passa", che deriva dalla versione francese "l'etudiant passe".
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=ibP4yoWzMI0
So che l'articolo è di 5 anni fa ma lo scrivo comunque: la canzone "lo studente passa" fu composta nelle musiche dall'argentino Julio Cesar Ibanez e nel testo dal torinese Enrico Maria Chiappo nel 1929 e solo successivamente tradotta in francese e in tedesco. Difatti la canzone è ispirata alla commedia Addio Giovinezza! del 1911 di Sandro Camasio e Nino Oxilia.
RispondiEliminaQuesta canzone piaceva molto a mio padre ed io da ragazzo ho improvvisato gli accordi con la fisarmonica pur di riuscire a suonargliela
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