Puglia mon amour. Il Gubbio conquista la salvezza matematica alla seconda trasferta vittoriosa, su altrettante sortite nel Tavoliere. E quella di Andria è una vittoria voluta, dal primo all’ultimo minuto, dal primo all’ultimo giocatore in campo.
Da
Venturi, uno degli artefici del successo in terra barese con una serie di
interventi prodigiosi che ripagano con gli interessi qualche giornata
appannata, fino a Bazzoffia, entrato a gara in corso e autore del gol vittoria,
il suo primo acuto stagionale, che segna il ritorno al bersaglio dopo la
bellezza di 16 mesi – ultima rete al Del Duca di Ascoli prima del grave
infortunio di Nocera Inferiore.
Ma
è stata anche la vittoria della squadra, della compattezza, degli elementi
d’esperienza, come dei giovani che in questo scorcio finale di stagione hanno
trovato maggiore spazio, fiducia e capacità di incidere. Un nome su tutti,
quello di Malaccari, già assist man nella rete del successo sul Latina, che ha
firmato anche la sua prima realizzazione stagionale dopo un quarto d’ora di
gioco ad Andria.
Obiettivo
raggiunto e senza dover ringraziare nessuno – anche se il concomitante successo
del Perugia sul Prato avrebbe consentito alla squadra di Sottil perfino di
perdere le ultime due gare del campionato. Ma è meglio così, meglio costruirsi
il proprio cammino, le proprie fortune e il proprio obiettivo solo ed
esclusivamente con le proprie forze. Senza rimpianti, senza dover pensare a
cosa sarebbe stato se.
Dovrebbe
essere servita di lezione la scorsa annata per capire che nessun campionato
regala nulla, nessun torneo è facile, in nessuna categoria un nome o un blasone
bastano da soli a centrare il risultato. In fondo il Gubbio in questa C1 era
appena alla sua seconda apparizione, la prima nel girone meridionale. E il
bicchiere è decisamente più che mezzo pieno.
A
salvezza acquisita, ora restano un paio di nodi, non da poco, da sciogliere
guardando al futuro: l’ipotesi di accordo pluriennale con il Parma,
un’operazione che garantirebbe qualità di benefici e prospettive di gestione
tecnico-finanziaria importante, in un periodo in cui di risorse, dagli sponsor
ufficiali in giù, se ne potrebbero preventivare sempre di meno. L’altra
questione è quella manageriale e tecnica: l’eventuale intesa col Parma potrebbe
rilanciare l’ipotesi di una permanenza di Giammarioli, mentre la guida tecnica
di Sottil appare al momento blindata dal biennale sottoscritto a inizio
stagione – salvo altre più ambiziose possibilità per il trainer in altre piazze
o categorie. Una serie di se a cui è bene dare comunque risposta in tempi
rapidi. L’esperienza delle ultime stagioni insegna abbastanza che programmare è
alla base di tutto. E farlo in tempi congrui è il primo passo per compiere le
scelte migliori. O almeno quelle sulle quali poi non ci saranno rimorsi.
Copertina di "Fuorigioco" di lunedì 6.5.13
musica sottofondo: "Se si potesse non morire" - Modà (2013)
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