La frase - una massima di sir Baden Powell, fondatore dello scoutismo nel mondo - tornerà in auge nei prossimi giorni, quando si festeggeranno con iniziative, un convegno, una mostra, un emozionante alzabandiera e un'immancabile cena con bivacco finale, i 30 anni ininterrotti del movimento Scout a Gubbio.
Pensavo, in questi giorni, quanto salutare potrebbe essere l'applicazione dei principi base dello scoutismo - movimento spesso criticato in misura inversamente proporzionale al grado di conoscenza delle sue caratteristiche - alla vita politica e civica del nostro Paese. E anche della nostra piccola (e al momento sventurata) comunità.
"Cercate
di lasciare il mondo, migliore di come l'avete trovato".
Dovrebbe rappresentare, questo assunto, una sorta di bussola irrinunciabile non solo di ogni scout, ma prima di tutto di ogni cittadino e ancor più di ogni amministratore pubblico.
Gestire la res publica - la cosa pubblica, come la definivano sapientemente i latini (da cui il termine, repubblica) - è certamente tra le responsabilità più onerose e difficili.
Sempre che sia interpretata con lo spirito di servizio, con il desiderio del "dare" (fuggendo la tentazione del prendere), con la sensibilità per ciò che è bello, ma anche utile e funzionale, con il gusto della condivisione (e non della divisione), la coerenza del rispetto delle regole (e non l'abilità ad eluderle), con la gioia del condividere e la forte motivazione fondata sul senso di appartenenza.
Parole abbastanza utopiche, se incasellate nella categoria della vita pubblica e della politica di oggi. A Roma ma anche dalle nostre parti.
Principi che sarebbero quasi ovvi, se non fossero ormai rari. E vissuti con la stessa nostalgia con cui si rimembra un'escursione sui Sibillini o un bivacco intorno al fuoco in una sera d'estate a Castelluccio.
Un particolare della simulazione del progetto delle Logge dei Tiratoi |
La domanda, allora, sorge
immediata.
Si può utilizzare questa
metafora anche per la nostra Gubbio?
Vien da chiederselo, nei
giorni in cui emerge un nuovo caso (le Logge dei Tiratoi) intorno al
quale, accanto ad associazioni culturali, si stanno ritrovando (alla
vigilia di quella che si annuncia una lunga campagna elettorale)
alcuni dei protagonisti politici che hanno guidato l'ultimo decennio
cittadino.Nelle ore in cui andiamo in stampa, ancora non si conosce neppure il progetto delle Logge e qualsiasi giudizio appare prematuro.
Eco mostro di San Pietro: l'inizio dei lavori... |
L'auspicio è che il
presente non finisca per oscurare da un lato le vere priorità di
questa comunità (con centinaia di famiglie ridotte all'osso).
Dall'altro che si finga di dimenticare alcune “opere urbanistiche”
che proprio il decennio precedente – ancora senza crisi - ci ha
lasciato in eredità: dall'eco-mostro di San Pietro, al complesso
strutturale di via Perugina (ex Sebastiani), dall'ex ospedale (per 8
anni ignorato pur sapendo che si sarebbe trasferito e senza alcuna
partecipazione alle scelte per il futuro e la destinazione dello
stesso), fino ad un centro storico in progressiva desertificazione, e
più in generale al concetto di sviluppo della città di domani, di
cui non si è mai avuta traccia. Si sono tamponate molte buche, è
vero. Ma si è aperta un'altra “voragine”.
Un particolare della mostra dei dinosauri (2010-2011) a Palazzo dei Consoli di Gubbio |
"Cercate
di lasciare il mondo, migliore di come l'avete trovato".
Beato chi potrà dire di
esserci riuscito...Da editoriale "Gubbio oggi" - ottobre 2013
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