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lunedì 4 aprile 2011

Dopo l'ultimo pit stop serve un Gubbio da... play off. E godiamoci il gol stile Barca di Crema...

L’ultimo pit stop è alle spalle. Ora, tutte d’un fiato, le ultime sei fatiche della stagione.
Quelle decisive, quelle del dentro o fuori. Dentro o fuori dal sogno, cullato timidamente e costruito caparbiamente durante una stagione che nemmeno l’aggettivo incancellabile potrebbe riuscire a incorniciare.

Ma serve l’ultimo sforzo: la pagaiata - stile Antonio Rossi - di chi a pochi metri dal traguardo ha speso tanto, ha dato tutto, ha un buon vantaggio ma non può permettersi di tirare i remi in barca.

Sarà il Bassano a testare per primo le chance di gloria dei rossoblù: un cliente scomodo – basti dire che al Sorrento ha tolto 6 punti su 6 – in corsa per i play off e per giunta battuto dai rossoblù all’andata: motivazioni a mille.
Ma il Gubbio domenica si gioca la prima gara dei suoi play off virtuali: si perché le prossime tre gare prima di Sorrento – se sfruttate a dovere, se preparate e giocate da Gubbio – potrebbero rendere insignificante l’attesissimo scontro diretto del 1 maggio sotto il sole, probabile, del golfo amalfitano.

L’infermeria è ultimamente più gettonata di un disco pub: gli ultimi a prendere la contromarca Sandreani e Borghese, con problemi muscolari quasi inevitabili dopo una rincorsa vissuta a mille – e, non dimentichiamolo, quattro mesi da capolista.
Il Gubbio ha già giocato e già vinto senza di loro, ma sarebbe prezioso averli domenica.
Il tifo rossoblù a San Marino - foto S.Rossi
Ancora più importante, come detto, avere il pubblico delle grandi occasioni – una cornice da play off, con musica e incitamento senza sosta, tanto per capirci. Anche perché chi è venuto allo stadio difficilmente quest’anno ha sbadigliato. E soprattutto questi ragazzi, questa squadra e questa società lo meritano.

La classifica non mente, il Gubbio si è dimostrata la squadra migliore del campionato: non solo quando ha vinto, ma perfino quando non c’è riuscita.
L’ultimo esempio? Si è parlato poco del gol di Crema, il 15mo di Gomez.
Ma riguardiamolo questo gol insieme: da un fallo laterale a centrocampo di Farina, la palla viene toccata dai rossoblù ininterrottamente per 17 volte, compresa la rimessa: 8 di destro e 8 di sinistro. Farina rimette per Raggio che al volo gli restituisce la sfera, palla ancora a Raggio Garibaldi, che di sinistro avanza per Daud, controllo e scarico per Bartolucci – l’unico a fare con Gomez più di un metro palla al piede – assist proprio per Gomez che cede indietro ancora a Daud, che ferma di destro e di sinistro chiama di nuovo all’azione Raggio Garibaldi, che di prima intenzione pesca Bazzoffia. Il numero 9 stoppa di sinistro, per l’inserimento fulmineo di Gomez, che avanza con il destro e scocca di sinistro il tiro dell’1-1.
Sono passati 15 secondi dalla rimessa laterale, 10 passaggi totali, senza che gli avversari riuscissero a fiatare. E il sigillo finale per quello che, senza clamori che invece meriterebbe, è forse il gol più bello di questa stagione (l'analisi, ad onor di cronaca, non è mia, ma dell'attento e puntuale Marco Signoretti, fotografo inviato per il blog a bordo campo, anche domenica prossima, al "Barbetti" - nd.r.).
Un motivo, questo gol, che, da solo, anche rivendolo al rallenty, dovrebbe togliere ogni dubbio sull’esito finale di questo campionato.
"Non siamo il Barcellona", disse qualche settimana fa Vincenzo Torrente, facendo eco a Simoni che saggiamente considera comunque preziosi anche i pareggi.
Ma rivedendolo, questo gol ci fa dire che per queste categorie, questo Gubbio gli assomiglia parecchio…


Da copertina "A gioco fermo" di "Fuorigioco" - 4.4.11
musica di sottofondo: "I just can't get enough" - Depeche mode - 1981


1 commento:

  1. Piccolo ripasso di geografia: Sorrento affaccia sul Golfo di Napoli, non su quello di Salerno

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