Giacomo Marinelli Andreoli:
giornalista professionista, direttore di Umbria TV, scrittore a tempo perso (ma mai perduto), aspirante blogger (dipende anche da voi…)
Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.
Palermo-Viareggio sola andata. E il Frecciarossa o meglio rossoblù compie un altro passo avanti. Non parliamo di ferrovie, ma del momento doc del Gubbio di Andrea Sottil. Dopo la prima vittoria esterna, arriva il bis. Un’altra toscana finisce nella bacheca degli scalpi stagionali, il quarto in cinque partite casalinghe, il secondo consecutivo.
Palermo underground: è l'esultanza del 2-1 (foto Gavirati)
E Simone Palermo, al suo primo gol rossoblù, è il match winner di un confronto che si sapeva complicato ma che i 90’ carichi di umidità e giocati in un terreno vischioso hanno confermato ricco di insidie. La sua acrobazia in area a metà ripresa, una rovesciata da terra degna di altri palcoscenici, ha risolto non solo un corner caotico nato su un’occasionissima di Scardina che si era incartato su assist al bacio di Boisfer. Ma ha soprattutto deciso un’intera partita che il Viareggio aveva raddrizzato a fine primo tempo, con una mezza rovesciata in perfetta coordinazione di Calamai, a rispondere alla prodezza balistica del 14’ firmata da Radi al suo secondo centro consecutivo con la barriera davanti.
Pecchia nella sua ultima gara
in panchina con il Gubbio a Crotone
Un copione che anche ribaltato nell’ordine cronologico, proietta il Gubbio al secondo posto assoluto, in attesa del posticipo tra la banda di Fabio Pecchia e il Perugia.
Un Gubbio concreto, capace di capitalizzare proprio i calci piazzati e le azioni su calcio da fermo: come non accadeva da tempo, come sanno fare le grandi squadre, come è costretto a fare, di necessità virtù, questo Gubbio, che sul piano dell’intensità sa esibire prestazioni notevoli e in continuo crescendo in attesa di vedere miglioramenti in zona gol dei suoi interpreti offensivi.
Radi ha appena calciato la sua punizione-spettacolo
Poco male, se è vero che Alessandro Radi ha ormai registrato il mirino del proprio sinistro e dopo la millimetrica parabola arcuata infilata a Prato, si è divertito a lasciar di pietra il povero Gazzoli, dopo il bello slalom di Nappello, unico acuto dello sfortunato trequartista prima che un indolenzimento muscolare lo togliesse dalla scacchiera.
Giovinco "blindato" da Boisfer (foto Gavirati)
Non che il Viareggio abbia fatto granchè per impattare, ma di fatto al primo tiro in porta ha centrato il bersaglio, su una delle rare sortite ad effetto di Giovinco, fratello d’arte dello juventino, vittima di un weekend da dimenticare per tutta la famiglia e i colori bianconeri in genere. Appena il quinto gol subito dal Gubbio in nove gare, una difesa bunker che si conferma una delle eccellenze della squadra, preziosa e rinomata almeno quanto il tartufo sulle tavole di questi tempi.
Bazzoffia sta per calciare (alta) l'occasione
d'oro 1' prima del gol vittoria - foto Gavirati
Ma il messaggio più promettente che la gara con i versigliesi lascia è il secondo tempo del Gubbio: scampato il pericolo iniziale, la squadra di Sottil ha preso in mano il match, ha sfiorato il vantaggio, lo ha trovato e non solo ha saputo difenderlo, una volta tanto, senza soffrire ma ha sfiorato più volte il tris.
Che sarebbe potuto arrivare anche dagli undici metri, merito di un Bazzoffia che se ancora deve registrare il mirino sui livelli di Radi, sta riavvicinandosi nel ritmo e nella propensione al contropiede, a quello dei bei tempi. Energia che tornerà utile già per le prossime due trasferte a Carrara e Avellino, così come servirà tenere a bada la voglia di giocare di un Galabinov costretto a riscaldarsi per poi rimettersi seduto, stessa sorte per Guerri, tutte vittime della legge del minutaggio. Ma finchè si vince guai a creare problemi. Poi per parare i contraccolpi, per studiare soluzioni tattiche alternative, per trovare spazio a chi ne ha avuto meno, ci sarà sempre e comunque tempo.
Copertina di apertura di "Fuorigioco" del 5.11.2012
musica di sottofondo: "Long train running" - Doobie brothers (1973)
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