Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

mercoledì 14 novembre 2012

Prevenzione significa anche abitudine: ad esempio, a camminare anzichè prendere l'auto...

Si chiama fit-walking, ma se dovessimo tradurlo nella sua pienezza dovremmo parlare di "arte del camminare".
Qualcuno la definisce una nuova frontiera del benessere. Ma forse è solo un'etichetta un po' chic, un po' banale, per dare un pizzico di fascino in più a quello che è null'altro che l'azione più naturale che il nostro corpo possa compiere: passeggiare.
E dalla naturalezza di questo gesto deriva solo benessere per l'organismo. Benessere fisico e benessere interiore: soprattutto se si ha la fortuna di poterlo svolgere non su un marciapiede metropolitano (c'è chi non ha di meglio) ma in aperta campagna, in collina o sui viottoli di un monte.
Benessere spesso è un concetto che ispira l'idea di qualcosa di faticoso, di spossante, di impegnativo. Un po' come sudare. L'era del fitness, da questo punto di vista, ha contribuito a fuorviare.

Dura rinunciare allo scooter...
La cosa più faticosa che impone il fit-walking - ma chiamiamola "passeggiata"... e basta! - è non vedere questa attività come un "impegno doveroso", ma come quotidiana applicazione di una ruotine: abituarsi a rinunciare alle comodità di uno scooter o di un'autovettura sotto il fondoschiena.
Facile a dirsi, no? Poi però viene la pratica...
Io ho cominciato più o meno tre anni fa (anche se solo oggi ho scoperto che quello che facevo lo chiamano fit-walking). Avendo la fortuna di abitare a poco meno di un chilometro dal mio ufficio, mi sono imposto di non prendere più l'auto. Un po' di autodisciplina, poco zen ma molto salutare.
Con il sole, ma anche con il vento - che a Gubbio non ne manca - e perfino con la neve. Di giorno ma anche di mattina prestissimo - orario rassegna stampa, quello in cui vedi scorrere le stagioni a seconda che tu esca di casa con l'alba, la notte o il giorno già "compiuto". O perfino di notte, per le trasmissioni serali, andata e ritorno.
Perchè? Per il consiglio prezioso di un amico nutrizionista e dietologo: non mi ha prescritto nessuna tabella ferrea - tanto non l'avrei rispettata - nessuna rinuncia a tavola - toglietemi parmigiano e condimenti e posso commettere un reato.
Mi ha consigliato un po' di movimento. In parole povere, camminare: camminare almeno 30' al giorno. E io ho fatto un conto: ci metto 7-8 minuti a piedi ad andare in ufficio, moltiplicato per 4 (andata e ritorno due volte al giorno) ecco i miei 30' quotidiani. A cui poi, aggiungendo passione per lo sport all'abitudine, ho abbinato un po' di calciotto, tennis, pallavolo e spinning (alternati in modo tale da non restare "stecchito" sul campo...) a cadenza settimanale.
Ora - toccando ferro - mi sento bene (di sicuro meglio che 10 anni fa...). E soprattutto non mi pesa affatto continuare a fare quello che ho fatto in questo periodo. E che ho scoperto essere addirittura una sorta di disciplina sportiva.

Parlando di cose serie (ma lo è anche la mia esperienza, solo che è stata e continua ad essere semplicissima routine) la soglia minima per iniziare un percorso di "benessere e prevenzione" e' di cinquemila passi, ovvero una passeggiata di circa tre chilometri. Detta così sembra improponibile, ma sono più o meno quei 30' di cui dicevamo qualche riga sopra (gli 800 metri fatti 4 volte al giorno, no?).
Una passeggiata di questo tenore ogni giorno - secondo gli esperti - aiuta a tenere lontane l'80 per cento delle malattie croniche, come le patologie cardiovascolari.
E per invogliare i cittadini a camminare e' stata inaugurata addirittura una rete di 32 percorsi di camminata in tutta Italia, da Aosta a Palermo. Il progetto e' stato presentato al Coni e si propone anche come antidoto alla crisi (meno auto, meno benzina, l'equazione è fatta).
Chissà che un giorno non ci esca fuori pure un business come per le piste ciclabili in Val Pusteria...

Comunque per saperne un po' di più vi suggerisco il sito www.fitwalking.it. C'è anche la specialità del fit-walking cross, con tanto di racchette (le stesse che si utilizzano per la nordic walking), che sembreranno pure ingombranti ma aiutano la schiena in modo straordinario. Le ho collaudate nei due giorni di Sentiero Francescano e alla fine la differenza (tra averle e non averle) era lampante.




1 commento:

  1. Devo veramente confermare quanto nell'articolo. Purtroppo sono poche le persone che la pensano così ...però tutto si deve imparare...quindi si ha forse una chance. Vi consiglio di andare nella zona di s.vigilio di marebbe e fare il trekking dolomiti. Vedrete come vi sentirete dopo!!! Ciao Simona

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