E’ un destino curioso quello che unisce da quattro anni a questa parte Gubbio e Nocerina.
Sono le uniche due squadre in Italia ad aver sempre giocato in una categoria diversa nelle ultime 4 stagioni, e alla fine si sono sempre incrociate, anche quando non disputavano lo stesso campionato. Tutto questo dopo essersi ignorati, si fa per dire, per 50 anni.
E così senza tornare ai precedenti dell’immediato dopoguerra nella memorabile serie B di Masetti e Baccarini, ripercorriamo la pellicola dell’ultimo quadriennio per accorgersi come in fondo tutto può cambiare andando, senza quasi rendersene conto, a braccetto. E con un comun denominatore: Gubbio mai sconfitto al Barbetti, Nocerina sempre vittoriosa al San Francesco. E sempre in zona Cesarini.
Gubbio e Nocerina si incrociano nel 2009-2010 in un girone di quelli cervellotici partoriti dalla Federazione Legapro in vena di fantasie. Non sarà un’annata memorabile per i molossi che si salvano dai play out all’ultimo turno ma sorprendentemente vengono premiati con il ripescaggio in C1. All’andata è Giacomo Casoli l’incubo dei campani: prima semina il panico e offre a porta vuota la palla del vantaggio a Marotta, poi nella ripresa fa tutto da solo, dribbling al portiere compreso, e fissa il 2-0 della sicurezza.
Al ritorno la squadra di Torrente spreca, si arriva al 93’ con lo 0-0 in tasca quando è Iannini che di testa sull’ultimo corner dell’incontro fulmina un incerto Lamanna.
Le due squadre si ritrovano l’anno dopo in due gironi diversi ma uniti dal felice destino del primo posto. Gubbio e Nocerina dominano in coppia i rispettivi raggruppamenti, sono le sorprese dell’anno e alla fine stappano lo spumante quasi la stessa domenica. Per poi ritrovarsi nella doppia finale di Supercoppa di Lega. All’andata Daud illude i rossoblù con una zampata vincente a 15’ dalla fine. Un urlo che viene ricacciato in gola al solito 93’ con Marsili che su punizione indovina l’angolo giusto. Un pari che premia oltremodo i campani, abili al ritorno a fare barricata, complici anche errori sotto porta dei rossoblù, soprattutto con Bazzoffia. Nel finale di rimessa è Castaldo – killer anche domenica scorsa in maglia Avellino – ad approfittare di uno scivolone di Briganti, forse l’unica incertezza del tifernate dell’intera stagione. La coppa va alla squadra di Auteri e tanti saluti.
Ci si ritrova in serie B con due partite che a loro modo resteranno nella memoria: la prima al Barbetti è ancora con il Gubbio a prevalere. Vittoria memorabile per 2-1 perché è la prima della stagione, firmata da un rocambolesco batti e ribatti di Ciofani, da un pari sontuoso dell’ex galeotto De Liguori e dall’unico acuto stagione di Daniele Ragatzu, tra i rimpianti più colossali dell’annata cadetta. E’ anche l’unica vittoria della gestione Pecchia con il mister relegato in tribuna. Al ritorno un’altra gara che spacca il campionato: Negro beffa in apertura Donnarumma in una delle sue tante amnesie, il pari arriva nella ripresa con l’unico gol scandinavo della storia rossoblù, firmato Lofquist.
Sembra fatta ma arriva il fatidico 93’ che stavolta porta la firma di Merino. Un eurogol che rimette in corsa la Nocerina per la salvezza, stramazza al suolo la squadra di Simoni condannata soprattutto dall’infortunio a Bazzoffia che chiuderà al San Francesco la sua stagione. E con lui molte delle chance offensive dei rossoblù.
Ce n’è abbastanza per aspettarsi un altro pirotecnico Gubbio-Nocerina...
Copertina "Il Rosso e il Blu" - da Fuorigioco di lunedì 26.11.2012
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