Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

lunedì 4 febbraio 2013

C'è un solo modo per definire il periodo del Gubbio... (ci siamo capiti)


Ci sono periodi in cui tutto va storto. 
In cui basta alzarsi dal letto e si sbatte la testa con la mensola. Si scende in strada e si pista l’escremento di un cane. Si accende l’auto e la batteria va in tilt. Insomma non funziona nulla.

Ecco il 2013 del Gubbio è iniziato proprio così. 
Zero punti in 4 partite. E l’emblema del periodo oscuro è nei primi 90 secondi del match all’Arena Garibaldi di Pisa: con una squadra alla ricerca anelante del risultato che al primo affondo degli avversari si ritrova in 10 per il resto dei 90’ da giocare. 
Per di più con l’errore dell’arbitro che se applica fiscalmente il regolamento sbandierando il rosso, sbaglia clamorosamente il destinatario. Un errore tecnico che alla fine peserà pure perché 18 minuti dopo è proprio Bartolucci, l’autore del fallo rimasto in campo al posto dell’innocente Briganti, uscito incredulo, a ciccare sul cross dalla sinistra che spalanca la porta a Barberis. Il classe 93 nerazzurro non crede a tanta grazia e fa il verso ad Hamsik, non nella capigliatura fortunatamente ma nella freddezza con cui spedisce in fondo al sacco.

E’ tutta qui, o quasi, Pisa-Gubbio: con i toscani in periodo di magra che si risollevano ben oltre i propri meriti e la squadra di Sottil che continua ad essere inseguita dalla nuvola di Fantozzi, anche quando il cielo è terzo e splende un sole tiepido come quello pisano. Mettiamoci che nella ripresa non mancano gli episodi dubbi, anche questi una costante, a danno dei rossoblù: prima un tocco di mani di Mingazzini che tutti vedono tranne il direttore di gara (che però pochi istanti dopo spedisce negli spogliatoi Guerri, reo dalla panchina di aver detto qualcosa al suo collaboratore), mentre sul prosieguo dell’azione lo stesso assistente ferma Caccavallo in posizione molto dubbia di offside, lanciato a tu per tu con Sepe.

Ce ne è quanto basta per pensare alla macumba, ce n’è abbastanza per fare quadrato e pensare subito alla prossima sfida. Cogliendo il buono che arriva dallo stadio Anconetani. Ad esempio di debutto di Di Piazza, che si è presentato con una sgroppata incontenibile dopo appena 3’. Ed è sempre stato una spina nel fianco per la retroguardia pisana. Dimostrando di poter dare un contributo importante alla causa offensiva dei rossoblù. Che in gol ci sarebbero pure andati, proprio con Di Piazza, nella ripresa, se non fosse arrivato lo sbandieramento intempestivo.

E prendiamoci per buono anche il ritorno di Boisfer, un pilone di centrocampo che sarà fondamentale per la corsa alla salvezza. Già, chiamiamola per quello che è, ormai il campionato del Gubbio: che quintultimo e a 2 punti dalla zona salvezza, non ha più tempo da perdere. 
Incombe un Gubbio-Paganese che non vale la B come due anni fa. 
Oggi come oggi vale molto di più…



Copertina da "Fuorigioco" del 4.2.13
musica di sottofondo: "Don't worry, be happy" - B.McFerrin (1989)

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