Chiamatela sindrome da Juanito.
E' il mercato di riparazione il protagonista di speranze e
disillusoni di decine di squadre professionistiche e e milioni di tifosi. E se
per il ritorno di Balotelli si invoca addirittura la finalità elettorale -
mentre si son perse le tracce del fratello che sembra aver seguito il buon
Mario solo sulle orme dei pessimi rapporti con le forze dell'ordine - per il
check in dei nostri lidi le interpretazioni sono molto più terrene ed
elementari. Poca grana, ed e' un problema di tutte le società di Legapro, e
attitudine agli scambi.
Il Gubbio si e' ritrovato con diversi cerini in mano,
soprattutto in uscita, con Giammarioli che ora dovrà puntare all'extratime con
alcuni campionati Esteri per piazzare Pambianchi e Nappello.
Ma
dicevamo della sindrome da Juanito. Si perché ormai da alcuni anni a gennaio si
sogna il colpo da 90, l'arrivo di un giocatore capace di fare la differenza
come e' stato il bomber argentino ora in maglia veronese.
Lui
arrivo in punta di piedi nel gennaio di 3 anni fa, poco pubblicizzato, ma ci
mise una sola gara e mezzo ad andare in rete, nel 4-2 esterno a Colle Val
d'Elsa, oltre a dare un contributo decisivo poi per approdare ai play off
(memorabile il gol vittoria con la Giacomense) e poi per lasciare il segno
anche su questi, con le due reti rifilate al San Biagio a Fano e San Marino.
Per non parlare poi di quello che Gomez e' stato capace di fare l'anno do, 18
gol nell'inedito ruolo di punta centrale.
L'ultimo
attaccante ad andare in doppia cifra con la maglia rossoblù. Prima di lui solo
Marotta, con le 22 reti in C2, e prima ancora Corallo, ex Paganese, in doppia
cifra per due stagioni.
Strano
incrocio di attaccanti questo. Se e' vero che Corallo ha idealmente lasciato il
testimone proprio a Gomez, infortunandosi nella stagione 2009-2010, la stessa
nella quale Marotta - prossimo avversario in maglia Benevento - fece faville.
Il
mercato di gennaio ha regalato poi meteore o altri successi, si pensi a De
Angelis che cambio' letteralmente la stagione 2004-2005 con il Gubbio che fini'
per sfiorare i play off, o l'anno prima l'arrivo di Ferrari che pur non facendo
sfracelli, contribuì a portare il Gubbio poi affidato a Galderisi agli spareggi
per il salto di categoria.
Nella
colonna dei flop pero' non si possono dimenticare nomi come Matzuzzi, all'epoca
di Crispini, Spagnolli, nel 2004, l'effimero Agostinelli, nell'anno di Beoni
che non fece in tempo neanche di goderselo, pochi gol appena arrivato e poi
l'anonimato del primo e l'esonero del secondo.
E
infine Mastronunzio, l'emblema dell'illusione, del nome celebrato che ha finito
per deludere, dell'attaccante di grido rivelatosi una clamorosa topica.
In
un'ipotetica graduatoria, il suo nome sta di diritto al fianco di un altro,
approdato in rossoblù 21 anni fa, niente meno scudettato con la Roma di Niels
Liedholm: Odoacre Chierico.
Ma
quelli, per fortuna, restano altri tempi...
Nessun commento:
Posta un commento