Cinque minuti di ordinaria follia. Cinque minuti, come era già accaduto a Catanzaro, e una gara che sembrava incanalata su un binario vincente si trasforma nell’ennesimo capitombolo.
Siamo
alle solite, ha detto a fine gara Andrea Sottil.
Solite e poco rassicuranti,
aggiungiamo noi. Perché dopo lo stop di Benevento la situazione in classifica
del Gubbio si fa ancora più pesante e tra due settimane, al ritorno in campo in
questo torneo balbuziente, dove ogni tre partite si riposa, i rossoblù saranno
attesi da un altro viaggio, ancora più a sud, sia in latitudine che in
classifica, destinazione Barletta.
La
sconfitta al “Ciro Vigorito” lascia molto amaro in bocca non tanto per
l’avversario – tra i più in forma del momento, tanto che è giunto alla quarta
vittoria di fila – quanto per la dinamica con cui è maturato. E anche per il
killer.
Quell’Ettore
Marchi cresciuto nel Gubbio e lanciato dal Gubbio nell’orbita della serie B (da
Trieste a Sassuolo), ritrovatosi poi avversario senza troppi rimpianti. Salvo
piazzare una doppietta che forse il diretto interessato non ha sognato alla
notte come desiderio irrinunciabile, ma che si è trovato a siglare nella
domenica meno indicata.
O
forse in quella più significativa, se è vero che Marchi indossava quella maglia
numero 7 che in passato appartenne a Carmelo Imbriani, il compianto ex
attaccante e allenatore dei sanniti.
Doppietta
per Marchi, con lo zampino di un altro ex, Marotta, e tutti a casa con le pive
nel sacco.
E
nella valigia dei ricordi, accanto agli ex e ai loro acuti, mettiamoci pure
quella che fu una difesa granitica nelle prime 10 giornate di campionato. E che
oggi si conferma purtroppo un reparto che può cedere da un momento all’altro
anche in gare che in fondo si sono messe bene, come lo era quella di ieri, dopo
un primo tempo amministrato sapientemente e portato addirittura con un gol di
vantaggio, il primo stagionale firmato da Di Piazza, altro ex stavolta di
sponda beneventana.
Sembrava
che la ruota avesse davvero girato – anche per le polemiche che avevano condito
il gol eugubino con l’ombra dell’off side a gravare sull’azione di Di Piazza.
Le
polemiche sono presto sopite, quando tra il 53’ e il 57’ Marchi ha rimesso
tutto secondo pronostico.
Ed
ora altre due settimane di friggitura a fuoco lento per i rossoblù. A Barletta
non si può sbagliare, non è questione di disfida, ma di nuda e cruda
classifica.
Saranno
le prossime 4 gare, dopo quella pugliese ci saranno tre avversarie toscane,
sveleranno i contorni del finale di stagione del Gubbio.
Copertina "Fuorigioco" - 18.2.13
musica di sottofondo: "Essenziale" - M.Mengoni (2013)
Copertina "Fuorigioco" - 18.2.13
musica di sottofondo: "Essenziale" - M.Mengoni (2013)
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