Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

lunedì 21 febbraio 2011

Al "Brianteo" la pietra miliare della stagione: sul crinale delle emozioni, fino all'esplosione finale...


Vecchioni a Piazza Grande, per "Life in Gubbio" - 2009
"Chiamami ancora amore".
Chi l’avrebbe detto. Un successo griffato Roberto Vecchioni, brianzolo doc, segna la storia di Sanremo.
Ma idealmente il suo capolavoro musicale, a distanza di 24 ore, sembra scritto apposta per accompagnare quella che forse è l’impresa decisiva, la pietra miliare, il colpo di grazia che il Gubbio infligge al campionato.
Un’apoteosi, quella del "Brianteo", in un turbinio di emozioni, un saliscendi mozzafiato, da montagne russe, che segna il confine tra il tentativo di fuga, con il blitz di Galano, all’incertezza per un inciampo improvvido, nei 3’ minuti scioccanti di inizio ripresa.
Fino ad approdare alla tenace caparbietà nel cercare di raddrizzare la situazione e l’esplosione finale, che trovano nel ciclopico Martino Borghese, sempre più cigno, il suo interprete supremo.


Effetto Materazzi, il suo: sia nelle dimensioni – da ieri è il più prolifico difensore della storia rossoblù, come lo è stato Matrix nel Perugia segnando 12 gol, compresi i rigori – sia nella pesantezza del suo apporto offensivo – che ricorda i prodigi dell’esterno perugino ai Mondiali del 2006.


L'esultanza finale dei rossoblù con i tifosi (da http://www.gubbiofans.it/)
 Effetto Borghese, ma non solo. Perché nel Gubbio che sembra morire ma poi resuscita puntualmente c’è tanto di più: c’è una squadra che segue a memoria il suo nocchiero, Torrente – ormai diventato il trainer del momento, insieme ad Auteri, su scala nazionale, tanto da essere celebrato in pompa magna perfino dalla Gazzetta dello Sport. C’è un gruppo di ragazzi che ha lo spirito dello squalo di fronte alla macchia di sangue, per la trascinante intensità agonistica con cui insegue il risultato, anche a scapito dell’estetica – che non è più quella di due mesi fa, ma adesso quello che conta sono i numeri. C’è un tifo che dimostra domenica dopo domenica di meritare la serie cadetta, perché 800 tifosi a Verona, ma anche 200 a Monza, non ce li portano neppure squadre di serie B.

E c’è un feeling straordinario tra squadra, staff tecnico e piazza che a Gubbio non si viveva dai tempi di Landi, ma quella ormai sembra preistoria, anche se non va dimenticata – perché le radici di un miracolo come questo non sono casuali. Radici che però ci portano a due anni fa, alla scelta di Giammarioli, al coinvolgimento di Simoni, e poi ad agosto all’opzione Torrente. Da lì un crescendo inarrestabile.

E la squadra di oggi, con i suoi infiniti pregi – prima morali che tecnici – è figlia della bontà di queste scelte.

Capace poi di esaltare, in un gruppo che fa dello spirito collettivo la sua forza, eccellenti individualità: ieri è stata la giornata di Borghese, doppietta tra l’altro di piede e 6 gol per lui, ma anche di Cristian Galano, che sembra attendere di vedere il CT Ferrara sugli spalti per regalare le sue perle migliori (come era accaduto con la Cremonese). L’ennesima perla agonistica di Boisfer, uomo assist nel gol al cardiopalma del 92’, di un irrefrenabile Sandreani, di una difesa che ha saputo reagire ai 5’ di follia di inizio ripresa. E una panchina che sa garantire qualità e quantità, da Daud a Suciu, con un Torrente capace di passare nel giro di pochi minuti, dal 4-3-3 al 4-2-4 e tornare poi a risultato riacciuffato ad un più prudente, si fa per dire, 4-3-3. Per cercare sempre e comunque di vincere. Ovunque, con chiunque.

La chiamavamo matricola, il Gubbio. Faceva sorridere quel 22 agosto a Cremona dopo il 5-1. Oggi si parla di miracolo.
Ma non c’è nulla di casuale, né di immeritato in quanto sta accadendo.
La società già si muove per la prossima stagione. Lo staff tecnico si guarda intorno per pensare alla nuova avventura. La squadra ha in mente almeno le prossime tre gare (il Gubbio ne avrà due in casa, il Sorrento due fuori) per dare il colpo finale.

Ai tifosi diciamo solo di godersi tutto questo, perché irripetibile.
E pensando alla propria squadra, immaginare questo motivo. "Chiamami ancora amore".
Come fosse anche un po’ nostro...



Da copertina "A gioco fermo" di "Fuorigioco" del 21.2.2011
Sottofondo musicale: "Chiamami ancora amore" - Roberto Vecchioni - 2011

3 commenti:

  1. Da facebook -
    è stata davvero una giornata da montagne russe!!!!abbiamo "tribolato" ed esultato, un misto di emozioni che come tu hai detto vale la pena di vivere pe...r quello che sono!!!! devo però sottolinare una nota stonata nell'intera giornata di ieri: come ci hanno trattato all'ingresso!!! nemmeno sabato sera a san siro ho visto tanta "apprensione" nel far entrare i tifosi. e sì che giocava l'inter non il monza!!!!!!cmq fai presente che in molti abbiamo acquistato il biglietto lì a Monza, tramite uno steward che andava al botteghino con i nostri documenti di identità ed un poliziotto che poi tornava e distribuiva il tutto!!!i poliziotti poi più avanti ci hanno perquisito, ma questo è giusto perchè è il loro lavoro ma credo che una molotov potevo averla in tasca anche a Milano e lì nessuno mi ha perquisito!!!e poi il costo: ben 20 euro, sia i bambini sia le donne sia gli uomini, mentre chi ha fatto il biglietto al botteghino della tribuna e poi è venuto ad assistere con noi nella parte degli ospiti ha pagato il ridotto!!!sono pochi euro, non è per quello che mi lamento, ma per il modo con cui ci hanno trattato. ho letto non so dove che qnd il monza è venuto da noi i loro tifosi hanno visto la partita con i tifosi del gubbio, noi domenica abbiamo offerto "il terzo tempo" anche alla squadra avversaria: ecco noi siamo diversi ed è forse per questo che ci meritiamo di essere dove siamo, con i nostri amati giocatori ma soprattutto con l'energia e la vitalità che contraddistingue una intera comunità!!! forza Gubbio, forza il Gubbio!!!!!
    Magda Migliarini

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  2. Ancora da facebook - Il pomeriggio assonnato di Matteo Fumanti:

    Mi permetto di raccontare in breve la mia domenica traumatica: albeggiava quando prendevo sonno di ritorno dal vejone dei sangiorgiari, ma dopo la prestazione di domenica scorsa non volevo perdermi lecce-juventus, per cui sveglia alle 12.30... (chi avrà ideato questi orari, lo vorrei conoscere), alle 14.20 ritorno nel letto frastornato dal sonno, dalla prestazione e dal risultato. Mi tengo in dormiveglia per ascoltare dalla tv accesa la radiocronaca del gubbiaccio, apro gli occhi 0-1, riapro gli occhi 2-1, riapro gli occhi 2-2 e la fine si avvicinava minacciosa (palpitazioni), riapro gli occhi e stavolta non credo ai miei occhi: 2-3 con sorrento e salernitana che perdono, alessandria e bassano che pareggiano. Uno sguardo alla classifica e la voglia (mista ad emozione) di urlare al mondo intero quello che stavo leggendo. Due semplici parole CHE SPETTACOLO!

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  3. Credo che l'amico Matteo abbia fatto uso di allucinogeni (sto scherzando...) visto che la Salernitana giocava lunedì sera con lo Spezia. Però deve essere "roba bona" visto che alla fine ha perso davvero...

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