Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

mercoledì 23 febbraio 2011

"Un paese alla frutta". E Matteo Renzi si traveste da "ammazzacaffè"...


Renzi presentato da Guasticchi: dietro, le casse di frutta...
  Un paese ormai alla frutta… in cui un'intera generazione sta in panchina”.
Questo volevano dire un mucchio di cassette di frutta vuote al centro del ‘palco’ del Centro ‘Capitini’ a Perugia. Venerdì scorso, davanti a 1.000 persone era di scena il "Rottamatore".


Ormai lo chiamano così, Matteo Renzi, sindaco di Firenze, ma soprattutto esponente del PD border line. Un po' Grillo - per la schiettezza con cui "non le manda a dire", senza però trascendere come l'ex comico in turpiloqui vari - e un po' Pieraccioni - con una verve tutta toscana, pungente e d’attacco, figlia di uno spirito intelligente da mattatore.
Diciamo pure anche un po' Cossiga - che fu "Picconatore", ma che al pari di Renzi non disdegnava dedicare i colpi più pesanti proprio ai colleghi di partito. I talk show dei network nazionali se lo litigano, lo tirano per la giacca, sgomitano per averlo tra i propri guest star.

Non so che fine farà, Matteo Renzi, nella politica italiana. So che oggi è uno che catalizza l'attenzione, che non dice banalità, che sa comunicare e parla fuori dal coro. Uno che dà ossigeno alle idee. E in una fase di apnea politica bipartisan, non è poco...
Per la verità bisognerebbe interpellare i fiorentini per sapere se è anche amministratore pragmatico e operativo. Se oltre alle parole giuste, sa anche fare le scelte ponderate. Alle prossime elezioni comunali nella patria del Giglio lo scopriremo...

Intanto le 1000 persone del Capitini qualcosa vogliono dire. Tutti in religioso silenzio, ad ascoltare i passaggi di Renzi che, partendo con la musica dei Muse, ripercorre gli anni della storia d’Italia e del mondo per dimostrare l’esigenza del nuovo della politica, ‘una politica che è passione e non alchimia’.
Il suo è un ensemble tra spettacolo e politica, a suo modo un estratto di comunicazione "berlusconiana" - nella capacità di saper colpire con effetti speciali ma anche con frasi brevi e azzeccate.
Il suo libro - dal titolo “Fuori” (Editore Rizzoli) - la dice lunga sul messaggio di Renzi, rivolto soprattutto alla nomenklatura di centrosinistra. Ma anche ai suoi elettori: "Fuori fuori dalla rassegnazione, fuori dagli schemi, fuori dalla palude e dal politichese", ripete fino alla noia.
Emblematico che al suo fianco vi sia il solo presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi - che ha organizzato l'incontro - mentre brillano per la loro assenza i vertici del PD umbro e perugino, e persino il collega di Renzi, Wladimiro Boccali. Ufficialmente per "impegni istituzionali", molto presumibilmente per lo stop imposto da un partito che prova imbarazzo di fronte al ragazzotto fiorentino che invece di "menare" a Berlusconi, punta il dito contro le (tante) magagne di casa Pd. 

C'è chi teme che Renzi voglia creare una sua corrente: “Nient'affatto – tronca diretto Guasticchi – vogliamo semplicemente aprire una importante discussione e veicolarne l’informazione con mezzi moderni. Dobbiamo riportare le persone a discutere, ad incontrarsi e non rinchiudersi, ad appassionarsi e a partecipare, aprire al nuovo e porci in modo nuovo, senza divisioni. Dobbiamo affermare il valore della politica e riportare l’entusiasmo di fare politica”.

"Non mi parlate di "renzismo" - taglia corto il sindaco fiorentino - ‘perché sembra una malattia’. E poi le frasi ad effetto, che non solo giungono a destinazione - con l'applauso che sembra la depandance di uno chalet di montagna - ma resta impresse nell'imnmaginario di un ascoltatore sicuramente deluso dalla politica attuale. Politica tutta, con uno scoramento decisamente bipartisan... 
Ecco alcuni passaggi tra i più efficaci:
"Basta ai ping pong tra noi, parliamo delle cose che servono agli italiani’.
Bisogna uscire fuori da un sistema bloccato, avere il coraggio di provare a cambiare qualcosa. Il Pd anzichè cambiare leader cambia nome, ma poi resta sempre con gli stessi. Chi ha fatto per troppi anni il parlamentare, deve lasciare il posto.
Non si tratta di dire ‘giovani contro vecchi’ ma ‘merito contro rendita’, la rottamazione quindi come valore di merito. Ma i dinosauri non si estinguono da soli!”.
E poi incalza ancora “E’ ora di farla finita con le storie del bunga bunga e delle società off shore”, e ancora “Berlusconi ha cinque anni meno di mia nonna”; “dopo Berlusconi si volterà pagina e si salterà un turno”.

La parola d'ordine è cambiamento:  ogni volta che esce fuori, sotto forma di verbo o sostantivo, l'applauso è automatico. Sembra quasi la risata finta del "Drive in", alle battute di Greggio e Gianfranco D'Angelo. Eppure, è tutto vero. E, a quanto pare, tutto spontaneo.
"Riportiamo le persone a pensare, a discutere e ad appassionarsi, non più solo vecchie facce ma confronto con il nuovo".
Singolare questo entusiasmo da concerto al Palasport. Se si pensa che si parla di politica, in un momento nel quale solo la parola produce un sottile ma evidente senso di nausea. Da qualsiasi angolo la si guardi...
"Basta con la politica che serve per sistemarsi e con l’idea che i politici sono quelli che rubano!’. Magari un giorno potessimo non essere costretti a questa equazione. Ora come ora è davvero dura avere fiducia.
Ma per chiudere, con un coup de theatre degno di un grande prestigiatore, Renzi apre una scatola es estrae alcuni disegni di bambini delle scuole di Firenze: ‘La loro fantasia, i loro sogni dovrebbero spingerci ad uscire fuori dalla rassegnazione’.
Forse è proprio così.
Per recuperare un pizzico di ottimismo dovremmo guardare al domani. E sperare che gli esempi di oggi non pregiudichino definitivamente la classe dirigente del futuro.

Mi piacerebbe un'intervista "a tu per tu" con questo sindaco. Perché so di non rischiare le "risposte di circostanza", i "luoghi comuni", la finta diplomazia. Nè la caccia alle streghe, che il più delle volte finisce per porre in cattiva luce chi la conduce, più che chi la subisce.

Per ora accontentiamoci di stare "alla frutta". Ma per non marcire, forse è il caso di pensare a qualche botta d'energia. Un caffe... anzi, un "ammazzacaffè".
Come lo è Renzi per un centrosinistra, in piena crisi di disorientamento. Come lo è... anzi come non lo è nessuno - al momento - per un centrodestra fin troppo ingessato alle proprie poltrone, ai piedi del trono...


Curiosità: in questa finestra la clip di presentazione del libro "Fuori" di Matteo Renzi. Da notare il coinvolgimento di alcuni artisti eugubini: la voce fuori campo di Alessandro Campanella, tra gli attori del video Matteo Passeri.

4 commenti:

  1. Da facebook-
    Enrico Fioriti lo definisce troppo "berlusconiano". Secondo me non va confuso il berlusconiano con il berlusconismo: il primo è un modo di porsi e comunicare (moderno ed efficace), il secondo è un modo in imporsi e prevaricare (antico come il mondo). Conosco altissimi esponenti del "berlusconismo" più originario in ogni partito politico esistente... (anche dalle ns parti)

    RispondiElimina
  2. Ancora da fb Enrico Fioriti -
    vero giacomo...ma le due parole nascono dalla stessa fonte!!
    due esempi nn mi sembra tanto edificanti...trasversalmente...io nn difendo nessuno neanche la mia sinistra!!

    RispondiElimina
  3. Ieri sera Rosy Bindi a "Otto e mezzo" ha detto che Renzi, come tutta la generazione cresciuta guardando i programmi Mediaset in tv, è ormai assuefatta ad un certo modo di parlare e comunicare. Siamo irrecuperabili.
    Praticamente o ci consider...a tutti scemi o nella migliore delle ipotesi, vittime di un lavaggio del cervello...
    E poi non ha ragione Renzi a dire che bisogna "svecchiare"? Non giovani contro vecchi ma merito contro rendita... Anche quella della immarcescibile Rosy...

    RispondiElimina
  4. Ancora da fb, Giacomo Faramelli -
    Renzi è l'unica speranza del partito democratico di recuperare consensi fuori dal fortino dell'italia centrale (dove resta alto il gradimento anche per i dinosauri che il pd l'hanno creato e che ora cercano di ucciderlo, vedi la bindi che i...eri sera dava l'idea di venire da un altro pianeta).
    Mi resta qualche riserva su Renzi nel concreto, vedi alla voce emergenza neve (un giorno di follia), oppure sulle questioni burocratiche: ha detto, per esempio che bisogna togliere il durc dalla documentazione delle aziende edili (il durc attesta, in soldoni, che un imprenditore ha pagato tutti i contributi) perchè fa perdere troppo tempo, mentre è tutto il resto che dilata oltremodo i tempi, e togliere uno dei pochi documenti che attesta l'onestà degli imprenditori mi sembra leggerino, come argomento.
    MA le idee ci sono, il tempo è dalla sua, speriamo solo che trasformi il pd prima che il pd trasformi lui, e diventi buono solo per la trincea rossa.

    RispondiElimina