Meno di quarant’anni. E’ l’età media del nuovo governo cittadino a Gubbio guidato da Diego Guerrini.
Aveva promesso una svolta, in campagna elettorale, il candidato del centrosinistra. E per il momento ha mantenuto la promessa, almeno sul piano anagrafico. Tanto che, alla presentazione ufficiale, l’ex sindaco – neo vice sindaco – Maria Cristina Ercoli, insieme a Raffaello Di Benedetto – gli unici componenti over 50 – sembravano professori posare al primo giorno di lezione con la propria scolaresca.
Immagine a parte, la nuova Giunta – ma il discorso vale anche per il nuovo Consiglio comunale – ispira un’atmosfera più fresca rispetto al decennio che ci si lascia alle spalle. Non tanto sul piano politico, dove la novità è il ricompattamento dell’intero centrosinistra, mai avvenuto da 18 anni ad oggi. Quanto sul piano del clima nel quale il nuovo governo e l’assise cittadina si apprestano ad operare.
Cosa c’è di nuovo? Più che una certezza, è una sensazione palpabile: quella di una disponibilità al dialogo e all’ascolto, di un’apertura a idee e proposte, di una compartecipazione alla visione della cosa pubblica che dista in modo tangibile da quanto visto negli anni scorsi.
Che poi questo si traduca subito in “buona amministrazione” ce lo dirà il tempo, ce lo confermeranno (o smentiranno) i fatti, le realizzazioni, le iniziative, la concretezza. E soprattutto la capacità di proporsi ad altri livelli istituzionali come un soggetto interlocutore autorevole – ma non necessariamente autoritario; credibile e collaborativo – ma non necessariamente appiattito su politiche e strategie che troppo spesso, da Perugia, tendono ad emarginare, più che a coinvolgere; ad escludere (specie quando si tratta di destinare fondi) più che a premiare.
La sfida non è di poco conto per Diego Guerrini.
Da un lato dovrà dimostrare di avere spessore nelle faccende interne, nella attesa “rivoluzione” della macchina amministrativa, nella gestione di una maggioranza forte ma non per questo marmorea (come la stessa individuazione degli assessori da parte di PRC ha dimostrato); dall’altro è chiamato ad interpretare un ruolo più dinamico ed efficace nel dialogo con le istituzioni provinciale e regionale – con le quali l’affinità partitica si unisce ad un maggiore appeal politico rispetto ai predecessori di Rifondazione.
Cosa questo porterà lo capiremo già dai prossimi mesi.
Per ora le certezze sono un paio.
La prima è che il Consiglio comunale torna ad una “normalità” di massima che vede in campo una maggioranza ed una opposizione, nella quale vi sono sì le liste civiche autonome, ma prevalentemente un blocco di centrodestra che una volta tanto può avere qualche numero per far sentire la propria presenza.
La seconda è che Guerrini non sembra tipo che starà a guardare. Un anno fa, di questi tempi, era forse l’unico nel PD eugubino a credere di poter correre per diventare Sindaco. L’inverno, poi, lo ha prima “incoronato” candidato di segreteria, quindi lo ha visto subìre polemiche infuocate dentro il suo stesso partito (con l’ala dei Democratici per Gubbio in prima linea a invocare il voto), lo ha visto partecipare a primarie a rischio – molto a ridosso delle elezioni – lo ha visto vincere ma essere comunque messo in discussione da un’area degli sconfitti (Prc). Si è presentato al giudizio degli eugubini e ha vinto con numeri che nessuno aveva mai registrato prima, pur cedendo alcuni punti rispetto alla coalizione.
Il credito conquistato sul campo, insomma, non è poco. A dispetto dei suoi stessi alleati. E, se possibile, responsabilizza ancor più del ruolo di Sindaco in sé.
Ma se la grinta – silenziosa e mai polemica – spesa in questi mesi, sarà la stessa anche nei prossimi, la sua Giunta under 40 potrebbe segnalarsi non solo per il fattore anagrafico. E la novità potrebbe non limitarsi solo ad una questione di clima…
GMA
Da editoriale "Gubbio oggi" - giugno 2011
giovedì 16 giugno 2011
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