Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

venerdì 17 giugno 2011

Le prime parole di Vincenzo Torrente... da allenatore del Bari... e una riflessione

Fa strano. Fa strano vedere Vincenzo Torrente con una sciarpa biancorossa al collo. Parlare del Bari. Mettere alle spalle due anni in rossoblù. E che anni...
Fa strano, ma il calcio - volenti o nolenti, romantici o cinici - è questo. Salire in serie B significa anche entrare in un'orbita nuova del professionismo nazionale. Una galassia nella quale i colori rossoblù possono contare, ma fino ad un certo punto. Le motivazioni, i tifosi, la piazza possono contagiare, ma fino ad un certo punto.
Ovviamente a tutto c'è l'eccezione: non so come, ma mi torna in mente sempre Alessandro Sandreani, Il Capitano, per eccellenza. Uno la cui maglia andrebbe ritirata dalla circolazione, due minuti dopo l'annuncio del suo ritiro...
Il mister - ormai ex, per il Gubbio - ha preso la sua strada. Una decisione che va rispettata, al di là delle trattative, delle indiscrezioni, delle cifre circolate (e per altro non confermate dallo stesso tecnico salernitano), da proposte ed offerte non corrisposte. Il suo presente si chiama Bari.
Ma il Gubbio resta. E chi ne prenderà il timone avrà un'eredità pesante - il gioco straordinario ammirato in questi due anni - ma anche la certezza di un tifo caldissimo e appassionato come quello eugubino.
Ma vediamo la prima conferenza stampa di Torrente a Bari, dal servizio di Telesveva (girato a TRG)...



Non è mancato chi ha criticato Torrente, chi ha usato anche epiteti pesanti (e ingenerosi). Si può sentire delusione per un "giocattolo" che non ha più i suoi pezzi originari. La triade poteva restare, ma non sarà così. Ciò non vuol dire che il giocattolo rossoblù debba per forza rompersi.
Credo che - al di là di tutto - la piazza gli debba comunque un grazie spontaneo e forte. Perché il gioco visto in questi due anni è qualcosa che resterà nella memoria di tanti. E vedere una sciarpa biancorossa al collo - per quanto faccia strano - non può cancellare tutto quello che si è visto in questi due anni...

Fa strano, sentirlo parlare da allenatore del Bari. Ma è la realtà.
E farà ancora più strano vederlo entrare al "Barbetti" da avversario. Tra qualche mese. Quel giorno però, ci perdonerà mister, sarà ancora più bello darle un dispiacere...
In bocca al lupo!

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