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lunedì 13 giugno 2011

Un anno fa il trionfo di San Marino... E nessuno immaginava cosa sarebbe venuto dopo...

Ad un anno esatto dalla finale di ritorno di San Marino - primo capitolo di una storia di emozioni rossoblù destinata addirittura a crescere esponenzialmente nei mesi successivi - mi piace ricordare quella giornata riproponendo il testo dell'introduzione del libro "Eravamo in 3.000 a San Marino": con qualche aneddoto e il ricordo delle sensazioni di quella giornata. E di come ignorassimo, pur nell'ebbrezza di quel trionfo, cosa ci sarebbe toccato meno di un anno dopo...


"E’ il 13 giugno 2010. Lungo i tornanti di Serravalle, a due passi da San Marino, una signora si aggira nei paraggi dello stadio: centinaia di giovani, con la maglia rossoblù, stanno arrivando festanti e la circondano. Cantano, inneggiano, brindano.
Sono ancora le 14 e la signora non si capacita di cosa stia accadendo.

E’ il giorno di San Marino-Gubbio, finale di ritorno del campionato di II Divisione, fischio d’inizio alle ore 16. Incuriosita, chiede ad uno di loro: “Scusate ma cosa c’è oggi?”.
La risposta goliardica: “Signora, ma come non lo sa? C’è San Marino-Barcellona!”.
San Marino - 13.6.2010 - tifosi in festa - foto Sergio Rossi
Sarà una domenica di quelle da segnare col cerchietto rosso (o se preferite, rossoblù), nel calendario dei ricordi. Per i tifosi eugubini. E non solo. Nell’anno in cui il calcio professionistico umbro conosce l’amarezza del fallimento del Perugia (già il secondo, dal 2005), l’anonimato della Ternana e la sola salvezza anticipata del Foligno come risultato positivo, è il Gubbio a guadagnarsi il palcoscenico.
Per una volta tutto per sé.
Il 13 giugno, in terra “straniera”, sono in tremila da Gubbio a spingere la squadra di Vincenzo Torrente, del direttore tecnico Gigi Simoni, del presidente Marco Fioriti, ad un successo che non è esagerato definire storico.
Per la prima volta la società di via Paruccini approda in C1, nell’odierna I Divisione: l’ultima volta che aveva “bazzicato” queste quote eravamo nell’immediato dopoguerra, 1946, spareggio di Pesaro, tra Gubbio e Baracca Lugo, vittoria dei rossoblù di Masetti e promozione in serie B.
Poi, dopo l’esperienza incancellabile della serie cadetta, la caduta di nuovo tra i dilettanti, prima di ritrovare il professionismo solo nel 1987, spareggio del “Curi” contro il Poggibonsi (anche in quel caso, con partecipazione oceanica dei tifosi, ben 22.000 sugli spalti dello stadio perugino).
Pesaro, Perugia e ora San Marino: il destino ha legato i trionfi memorabili del Gubbio a tre trasferte. Forse perché c’è più gusto nel festeggiare lontano da casa.
"Eravamo in 3.000 a San Marino" è un libro e dvd che aiuterà, negli anni, a ricordare i momenti forti di questa stagione, dalla presentazione in grande stile al Teatro Romano, a tutti i gol del campionato, dai servizi delle gare più importanti, in particolare dei play off e della finale di San Marino, alle clip indimenticabili con i gol, i festeggiamenti e soprattutto il colore e il calore del pubblico.
Un protagonista indiscusso, quest’ultimo, del successo della squadra e della società. Che si affaccia alla ribalta della terza serie, entrando dalla porta principale, nell’anno del suo Centenario.

Era il 1910 quando don Bosone Rossi, un sacerdote eugubino che coordinava le attività dell’associazione giovanile Spes, portò in città il primo pallone di cuoio. Cento anni dopo il nome di Gubbio figura tra le massime espressioni calcistiche del nostro Paese.
Era giusto ricordare una stagione come quella lasciata da poco alle spalle, con le parole, le immagini fotografiche e le immagini video, esclusive, realizzate da TRG.
Un regalo per i tifosi. Come lo è stato, soprattutto, quello che società e squadra hanno voluto loro riservare nell’anno del Centenario. La C1!".

Tratto da "Eravamo in 3.000 a San Marino" - Giacomo Marinelli Andreoli - edito da TRG network - luglio 2010

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