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lunedì 19 settembre 2011

Da Modena un punto che fa cassa... con tante "prime volte" e un po' di filosofia. Dalla conferma di Pecchia (e della linea Simoni)...


I tifosi rossoblù al "Braglia" - foto Settonce

Un punto che fa cassa.
Prendiamola così. Con un pizzico di buon senso, visto che poi proprio a Modena era di scena nel weekend il "Festival della filosofia". E se al “Braglia” i 90’ non sono stati proprio da vernissage, il risultato finale è di quelli che possono stare bene di questi tempi: pochi, maledetti e subito. Anche se si tratta di un punticino.

Ma averceli avuti di questi mattoncini, ad esempio nelle due sfortunate apparizioni casalinghe con Ascoli e Reggina, dove il pari non sarebbe stato certo infedele.
Fatto sta che è nella patria dell’aceto balsamico, del mito Ferrari e del tenore Pavarotti che il Gubbio scarabocchia la propria classifica: umori e saperi si mescolano, nella terra delle fragranze, e il sapore di questo pareggio lo capiremo davvero sabato prossimo quando in casa il Gubbio dovrà cominciare a fare la voce grossa.


La grinta di Lunardini (foto Settonce)
 Intanto il bicchiere mezzo pieno ci dice che per la prima volta i rossoblù hanno segnato in trasferta – con la prodezza siderale di Lunardini, non a caso unico vero veterano della B tra i rossoblù e già leader tattico del centrocampo eugubino (anche se i 90’ ancora non li digerisce fino in fondo).
Per la prima volta la difesa ha raccolto meno di due palloni nel sacco, e sull’eurogol di De Vitis poco poteva Donnarumma, che altresì è parso più sicuro in altre situazioni. Per la prima volta il Gubbio non è ultimo in classifica e se il dato ha significato puramente statistico, ci dice che anche i piccoli passi in questa maratona chiamata B hanno il loro senso. Per la prima volta la squadra di Pecchia ha indossato i panni più prudenti di un 4-4-2 concreto e pragmatico. Per i fuochi d’artificio aspetteremo forse anche prima di un nuovo giubileo ubaldiano. Al di là degli schemi, la squadra ha mostrato più solidità. Ci si aspetta ora maggiore carattere e aggressività: basterebbe già adottare il modello Bazzoffia (corro finchè ho fiato in corpo) e qualche suo collega di maglia già sarebbe sulla buona strada.


Pecchia in versione Andy Garcia (foto Settonce)
 Capitolo allenatore: la notte – intesa come direttivo notturno – per ora ha portato consiglio. Niente rivoluzioni, la linea Simoni tiene la barra dritta. Si prosegue con Pecchia, meno poteri al suo secondo (una mossa da compromesso che ci ricorda il miglior Gaucci d’annata), mentre si profila un innesto in difesa. In attesa del duo Briganti-Bartolucci.
L’impressione è che il tecnico di Formia si giochi ogni volta la panchina ma questo, almeno in apparenza, non lo scompone. Magari la fiducia, quella vera, avrebbe bisogno anche una pacca sulla spalla.
Primo test ghigliottina, il Varese del redivivo Carbone.

Sabato potremmo capire che in fondo chi solo qualche giorno fa veniva dato per spacciato, il timone ce l’ha in mano davvero. E la spiaggia su cui approdare è meno lontana di quanto si pensi…







Copertina della trasmissione "Fuorigioco" del 19.9.11
Musica sottofondo: "Pure shores" - All Saints - 2000

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