Benedetti è l'immagine del Gubbio a Varese (foto Settonce) |
La sconfitta al “Franco Ossola” è il punto più preoccupante dell’involuzione caratteriale di una squadra che a tratti è parsa quasi spaesata, vittima e al tempo stesso carnefice di alcune contraddizioni tattiche ma anche e soprattutto di un atteggiamento mentale lontano anni luce da quello che serve ad un gruppo che deve e vuole salvarsi.
Un altro gol al 6’ del primo tempo è il primo sintomo di un impatto troppo morbido con la partita. E’ sembrato di rivedere in scena la gara del Granillo, cambiava solo il nome dell’avversario e il colore delle maglie. Quanto alle incertezze tattiche, invece, quelle somigliavano più alla gara di Ascoli, dove già la scelta di Boisfer centrale e Briganti sulla fascia aveva lasciato molte perplessità – salvata in quel caso dall’ingresso di Almici e l’avanzamento del francese a metà campo.
Rivas insacca il gol vittoria: è il 6' del primo tempo (foto Settonce) |
L’equivoco tattico però ha finito per compromettere almeno un tempo: a centrocampo due soli rossoblù incontristi veri hanno concesso superiorità e predominio sulle seconde palle al Varese, disposto invece a 4. Guzman ha potuto fare poco il trequartista perché pochi i palloni giocabili. Quasi nessuno per Ciofani e Mastronunzio, che nell’unica chance è sembrato ancora in ritardo di condizione.
Alla squadra di Maran, alla fine, non è servita neppure la partita della vita per addomesticare l’1-0 fino alla triplice fischio e ritrovare così il successo casalingo a distanza di 3 mesi. Proprio come la Reggina 10 giorni fa.
Granoche circondato da difensori rossoblù (foto Settonce) |
Piccoli passi che appaiono come passi da giganti a confronto del ruolino dell’ultimo mese del Gubbio: 4 partite 1 solo punto (anche se con la Samp i 3 punti erano meritati), e soprattutto le ultime prove in trasferta davvero asfittiche sul piano della quantità di gioco.
La punizione di Guzman, unico tiro nello specchio della porta in tutta la gara (foto Settonce) |
Cosa ci sia alla radice, non lo sappiamo. E la speranza è sempre quella di una giornata storta. Ma su alcuni punti interrogativi a questo punto è bene che società e staff tecnico sappiano dare una risposta chiara ai tifosi: Buchel relegato in tribuna; Bazzoffia con problemi muscolari e un contratto che fa discutere; l’evanescenza di Mastronunzio; i tanti troppi moduli tattici modificati nel corso della stagione; gli avvii di gara da psicodramma.
Saluto pre-gara tra Maran e Simoni |
Si chiama “Bentegodi”. Ma è bene anche non pensare a quanto accaduto un anno fa. Il presente è quello che conta. Se il Gubbio c’è, è il momento di battere un colpo...
Musica di sottofondo: "I wanna dance with somebody" - W.Houston - 1987
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