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lunedì 27 febbraio 2012

Si torna al "Barbetti", si torna alla musica più gradita e familiare... La vittoria. E che vittoria...

Ciofani e Bazzoffia ascoltano la "musica" del Barbetti.
Il Gubbio torna alla vittoria (foto Settonce)
Casa dolce casa. Bastava questo, e ancora non si era capito del tutto, per tornare se stessi.
Bastava tornare a giocare davanti al proprio pubblico. Bastava risentire la musica del “Barbetti” – quell’atmosfera familiare condita da un pubblico sempre caliente e pronto a sostenere la squadra soprattutto nei momenti difficili.

Non che Gubbio-Modena sia stata partita entusiasmante, sul piano tecnico. Ma i rossoblù sono tornati a macinare chilometri, ad aggredire l’avversario. Sono tornati ad essere il Gubbio.
Come non si vedeva da un po’. Come aveva lasciato trasparire solo l’ultima mezz’ora del “Bentegodi”.

Sciarpata rossoblù (foto Settonce)
E nel giorno dell’arrivo a Gubbio di Antonio Caprarica – il giornalista italiano più anglosassone per eccellenza – i rossoblù non potevano che scegliere il risultato all’inglese più classico – il 2-0 – per avere la meglio su una diretta concorrente con cui probabilmente si continuerà a duettare per la salvezza fino al prossimo 27 maggio.
Con un vantaggio non indifferente: gli scontri diretti a favore dei rossoblù – pareggio all’andata e vittoria al ritorno – bilancio che costringerà gli emiliani a sopravanzare il Gubbio, perché a pari merito sarebbe la squadra di Simoni ad avere la meglio.
Un fattore che anche psicologicamente potrebbe rivelarsi decisivo, dall’una e dall’altra parte, nel rush finale.

La voleè del "Lisippo" per l'1-0 (foto Settonce)
2-0 e palla al centro, verrebbe da dire. Ma dietro questo successo affiorano considerazioni non banali e utili anche per il futuro.
Intanto i gol: Ciofani e Sandreani. Per il “Lisippo” in casacca rossoblù forse la ciabattata più goffa della stagione corrisponde al gol decisamente più pesante. Che non solo lo avvicina alla doppia cifra (con 8 reti vere messe dentro, al di là dei riconoscimenti della statistica) ma ribadisce come sia uno dei pochi a “vedere davvero la porta” anche in situazioni difficili. E poteva essere doppietta se sulla linea Carini non si fosse immolato nel finale di tempo, dopo che lo stesso bomber si era prima incartato e quindi aveva sbrogliato con una conclusione di forza.

Il capitano diventa rapace: è 2-0 (foto Settonce)
Poi il capitano. Finalmente il capitano. Al primo acuto in serie B, Sandreani torna a correre con la gioia di un bambino, come fece l’ultima volta, al Bentegodi, un anno fa: stavolta è in casa, stavolta ha un sapore particolare. Non solo per la prima rete in serie cadetta, ma per la risposta a tante, troppe critiche, piovute su chi si è trovato nell’inedito ruolo di capro espiatorio di problemi decisamente più complicati.
Comun denominatore delle due stoccate, l’uomo assist: il solito Bazzoffia, tornato in campo e tornato a incidere come quasi sempre in questa stagione.
Per lui 3 gol – e già è un mezzo record – ma soprattutto 2 rigori procurati e ben 6 assist vincenti, ne fanno di gran lunga il giocatore più decisivo in zona gol.

Il sinistro di Guzman: a tratti pennellate d'autore
(foto Settonce)
Ma la vittoria sul Modena è anche la solidità difensiva ritrovata, con Donnarumma chiamato agli straordinari solo sullo 0-0, per altro in modo determinante su Stanco. E’ anche la novità del trequartista dietro il tridente, quel Guzman capace di mandare in porta con disinvoltura proprio Bazzoffia in un’azione volante che ricorda le trame di Pirlo e dei laterali di Conte che stanno facendo le fortune juventine.
E’ anche la conferma di una squadra che se riuscisse ad esprimere le proprie potenzialità – anche non del tutto chiare agli stessi interpreti – la classifica sarebbe ben diversa.

Il portiere del Brescia, Arcari:
non prende gol da 810'
Ma resta da fare i conti con la realtà: già dalla prossima sfida, un posticipo di lunedì contro un avversario che non prende gol da 810’, e detiene solo il record europeo in materia. Insomma se col Modena era dura, con il Brescia sarà il Tourmalet… Ma la musica, al “Barbetti”, per i rossoblù, di solito ha sempre qualcosa di speciale…


Copertina di "Fuorigioco" - lunedì 27.2.2012
Brano di sottofondo: "Una musica può fare" - Max Gazzè (1999)

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