E’ quello che toccherà al Gubbio da qui a sabato. Analizzare l’ennesimo passo falso esterno, l’1-0 di Verona, è quasi farsi del male. Ma non è esercizio inutile, se si pensa che il punteggio identico, rispecchia invece una prestazione molto diversa rispetto a quella di 7 giorni prima a Varese.
Ciofani, fermato con le "cattive" dalla difesa veronese (foto Settonce |
La differenza sta anche nella caparbietà di affrontare una gara – con un avversario sulla carta superiore – senza timori di partenza, senza eccessive prudenze, che alla fine possono rivelarsi una sorta di pass par tout involontario per gli avversari stessi.
Il Verona non ha incantato, doveva schiacciare e chiudere in un angolo il Gubbio: nel primo tempo ha spinto, è vero, ma la difesa a 4 dei rossoblù, sostenuta da un centrocampo più solido, anche se incapace di ripartire efficacemente, ha retto.
Benedetti soffre Ferrari. Per il centrale rossoblù una giornataccia (foto Settonce) |
Non è il solito piagnisteo, ma la realtà: basti guardare cosa è accaduto al 93’, una mezza verità – il braccio non teso ma comunque decisivo di Ceccarelli su tiro di Lofquist – non ha avuto la stessa valutazione della mezza verità sull’off side di un’ora prima.
Cose della vita, perché se ti chiami Gubbio e non Verona, un che ci deve essere.
Chiamarsi Gubbio ora però significa vendere cara la pelle. Perché il mese che attende i rossoblù a marzo è da dentro o fuori, altro che campionato lungo. In attesa di sapere cosa combinerà la truppa di Cuttone nel primo recupero spareggio con l’Albinoleffe.
Modena e Brescia in casa, Nocerina fuori, e Crotone di nuovo al Barbetti. Da queste 4 gare, 3 casalinghe, con il pubblico che potrà incidere come mai in questa stagione, si capirà il destino della squadra di Simoni.
Simoni deluso, lascia il "Bentegodi" (foto Settonce) |
Torneranno Graffiedi e Bazzoffia, ma soprattutto dovrà tornare il Gubbio vero: quello che sa aggredire, coprire gli spazi, colpire l’avversario. Lo ha fatto e non per caso. Ora dovrà tornare a farlo. Perché non sarà l’inferno, ma il purgatorio è ormai al piano terra. Per evitare di scendere, c’è un solo modo… Risalire…
Ritornare se stessi.
Copertina di "Fuorigioco" - lunedì 20.2.12
musica di sottofondo: "Non è l'inferno" - Emma (2012)
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