La sfida con la Salernitana, esordio stagionale dei rossoblù al Barbetti, ha riaperto la serie di confronti tra la squadra eugubina e le avversarie campane.
Una
regione sostanzialmente indigesta per tradizione alle sorti del
Gubbio, che ha dovuto attendere l'anno d'oro della promozione in B
per togliersi qualche soddisfazione.
In
C2 bisogna attendere il 2005/2006 per vedere all'opera i rossoblù,
allenati da Castellucci prima e Cuttone poi, conm due avversarie
tutt'altro che facili. La Cavese vincerà in carrozza il campionato
anche se il Gubbio riuscirà ad impattare i due confronti, una
battaglia quella di Cava finita 0-0 con Fabbri autore di una prodezza
con rigore parato, e l'1-1 del ritorno firmato da Tafani, terzino
nell'occasione goleador. Più pirotecnica la doppia sfida al
Benevento, con un poker dei giallorossi rifilato all'andata in
anticipo notturno del venerdì, e l'inutile gol di Chafer ad
addolcire la pillola amara.
Al ritorno il Gubbio si rifà,
infliggendo un secco 3-1 ai sanniti, passati in vantaggio con
Girardi: in gol per i rossoblù Tarpani, in uno dei pochi acuti
stagionali, Lazzoni e Sandreani, colonne del centrocampo e
nell'occasione anche in zona gol. In quella stagione a salire in C1,
con la Cavese, sarà il sorprendente Sassuolo di Remondina, battuto
1-0 dai rossoblù con gol di Fusseini, ma al primo grande salto di
categoria, solo l'inizio della storica parabola culminata il giugno
scorso con la massima serie. Capocannoniere di quel campionto Juan
Martin Turchi, bomber del Gualdo.
Le
campane cambiano, con Paganese e Giugliano, l'anno dopo, ma non
cambiano le difficoltà a batterle. Tra gli azzurrostellati spicca un
certo Alessandro Corallo, vero mattatore delle due sfide 2006/2007:
suo uno dei gol della vittoria campana al San Biagio, suo il marchio
sugli assist per il poker rifilato al ritorno, con la Paganese che a
fine stagione conquisterà la C1 ai play off, alle spalle del
trascendentale Foligno di Marini, capace di salire conquistando il
primo posto.
Per
ritrovare una campana servirà attendere il 2009-2010 con il primo di
una lunga serie di confronti contro la Nocerina. Due lampi, firmati
Marotta e Casoli decideranno l'andata, un'inzuccata a tempo scaduto –
la prima di una serie di beffe tutte molto simili nel minuto e
nell'esito – segnerà il match di ritorno in diretta satellitare.
Particolarità di quella stagione l'epilogo dei rossoneri: salvi solo
all'ultima giornata con un sudato 0-0 a Fano, si ritroveranno
ripescati in C1 l'anno dopo, arrivando a dominare il campionato nel
girone B, come farà il Gubbio nel girone A, e incrociando di nuovo
la propria strada con i rossoblù nella finale di Supercoppa Lega
pro.
E la Salernitana? L'unico vero precedente è del dicembre 2010.
Il Gubbio sta costruendo silenziosamente la propria rincorsa
impossibile alla serie B, ha appena battuto nello scontro diretto il
Sorrento – la campana più insidiosa di quella stagione – e con
strani incroci di calendario, gioca la seconda di tre gare casalinghe
consecutive contro gli amaranto di Breda. Finirà 3-1 con
un'irripetibile doppietta di Marco Briganti, entrambi i gol sugli
sviluppi di un corner e una perla di Juanito Gomez che sintetizza in
una sola azione i segreti del Gubbio più bello di sempre. Palla a
terra, triangolo in velocità con Donnarumma, e mezza girata al volo
in fondo al sacco. La gara di ritorno non se la ricorda nessuno.
Giocata un 15 maggio 2011, una settimana dopo la festa per la serie B
già acquisita: sarà l'ultima di tanti protagonisti, sarà anche
l'ultimo gol di Juanito Gomez. Che almeno per qualche minuto ammutolì
lo stadio Arechi.
L'ultimo
precedente vittorioso con una campana è deciso dal dischetto: è un ex,
Alessandro Radi, a freddare la Paganese in una delle fasi più
delicata della scorsa stagione.
E per quest'anno, la sfida alle
campane – ce ne sono ben 4 di avversarie - è appena cominciata.
Dalla rubrica "Il Rosso e il Blu" - in onda in "Fuorigioco" del 16.9.13
Musica sottofondo: "Tu vo fa l'americano" remix (2010)
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