Ha aspettato di festeggiare il suo ultimo 17 gennaio, la festa di S.Antonio abate. Prima di salutare i suoi ceraioli. Lasciando un’impronta indelebile nella comunità a cui apparteneva, nella città che più di ogni altra cosa ha amato. Gubbio.
Si è spento, all’età di 83 anni, Pietrangelo Farneti, per tutti “Il Pacio”. Insegnante elementare, è stato prima di tutto “maestro” al di là della cattedra, per intere generazioni. A cui ha insegnato, in primo luogo, ad amare la propria città. Un legame grande, profondo, viscerale, ereditato dal padre, Pio Farneti, e tradotto in una quotidiana opera fatta di spirito di iniziativa, inventiva, energia, vitalità a cui ha saputo sempre abbinare un inesauribile entusiasmo.
Gubbio è stata la sua stella polare.
La Festa dei Ceri l’espressione più naturale nella quale ha saputo esprimere l’indole propositiva e straordinariamente passionale: e dire "Pacio" da decenni è dire Sant’Antonio, il cero che lo ha visto protagonista nitido, autentico, insuperabile. Quasi impossibile immaginare la Festa dei Ceri senza il “Pacio”. Quella presenza autorevole ed carismatica lungo la sfilata, fiera e trascinante durante la corsa, allegra e aggregante nella taverna. E’ stato capodieci del cero di Sant’Antonio nel 1960, mentre in piena guerra aveva guidato il suo cero con la corsa dei mezzani. E’ stato poi fondatore e per lunghi anni Presidente della Famiglia dei Santantoniari, un’altra delle sue inimitabili intuizioni, coltivata insieme ad altri ceraioli, a cominciare dal sor Nino Farneti, per fare della Festa dei Ceri un tesoro ancora più prezioso.
Consigliere (e presidente onorario) dell’associazione “Maggio Eugubino”, ne è stato a sua volta animatore eccellente e rappresentativo. E anche qui miriadi di iniziative, dall’imbandieramento della città, con vessilli, stendardi e il pennone della Rocca, a cui era profondamente legato, all’illuminazione di piazza 40 Martiri. Al Pacio è legata anche un’altra straordinaria creazione: l’Albero di Natale più grande del mondo, cullata come follia 30 anni fa, insieme ad Enzo Grilli, e poi diventata l’immagine del Natale di Gubbio e dell’Umbria. Importante anche il suo impegno in politica, dove ha rivestito il ruolo di consigliere comunale, candidandosi a sindaco nel 1993.
Infine, ma non da ultimo, la musica: un altro amore di suggestione e fascino unici. Di cui si è fatto interprete creando, dal nulla, la “banda santantoniara”, e promuovendo numerose iniziative legate in particolare alla tradizione lirica che, proprio grazie al Pacio e ai Santantoniari, da quasi 20 anni è tornata in auge nella nostra città. Quei motivi, a cominciare dall’amato “Vincerò” di Puccini, divenuto colonna sonora dei ceraioli santantoniari, che lo hanno accompagnato anche in questi giorni: e che nel concerto in onore di Sant’Antonio abate i musicisti gli hanno voluto dedicare.
Gubbio perde uno dei suoi figli più degni. Ma l’esempio resta. Solenne, intenso e melodioso. Proprio come le note del “Nessun dorma”…
Il servizio dal tg di TRG del 25.1.2011
http://www.trgmedia.it/video.aspx?but=1&imgx=1&img=img/tgtrg.gif&s=trgsette/&f=trg7-3634.wmv&d=TG%20del%2025/01/2011
martedì 25 gennaio 2011
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Da facebook -
RispondiEliminaMauro Agostinelli - un uomo eccezionale, non ci sono parole
Valentina Pascolini - ciao zio Pacio
Sabrina Morena - Uomo meraviglioso.......... ci mancherà tanto........mi mancherà tanto
Jean Monacelli - arrivederci grande pacio amico di tante giornate memorabili,ti voglio ricordare vulcanico come tu solo sapevi essere,di come solo tu sapevi coinvolgermi in imprese quasi impossibili niente per te era impossibile quando si trattava di s.antonio.non sarò a darti l'ultimo saluto ma tu lo sai perchè. un bacio a riccardo
Giacomo Faramelli - Nella grande tristezza per uno degli ultimi veri grandi eugubini che se ne va, mi piace pensare che ora abbia riabbracciato il suo grande amico di una vita, Peppebello...
Giovanni Vantaggi - Ci ha lasciato l' UOMO che ha traghettato i Ceri dal 1900 ai giorni nostri, un'autentica fucina di idee, che ha saputo arricchire la festa come nessun altro. Ciao Pacio mi mancherai tanto.
Roberto Bettelli - Da Sangiorgiaro dico che La festa dei Ceri e Gubbio stessa perde un con la scomparsa del Maestro un pezzo di storia!!!! Arrivederci Maestro aiutaci ad onorare da eugubino come sei stato la nostra citta' e la Festa dei Ceri!!!!!!! Arrivederci!!!!
Francesca Saldi - sei stato il maestro delle elementari di mio marito,che mi raccontava sempre che il 17 gennaio (chi era di Sant'antonio)li portavi a mangiare le salsicce a san Secondo!e questa è solo una delle tante! ciao Maestro!
Riccardo Rossi - Grande onore al maestro Pacio. Sentite condoglianze a tutti i famigliari. Un' altro pezzo di eugubinità che ci lascia. Oggi tutti i ceraioli hanno perso una figura di riferimento a prescindere dal colore della camicia che uno indossa il 15 maggio.
Mischianti Giovanni: ciao MAESTRO
RispondiEliminaAltri ricordi da facebook -
RispondiEliminaLucia Mancini -
Per noi santantoniari la fine di un'era.......
Addio maestro
Gabriele Fabio Scavizzi -
Una grossa perdita; la perdita di un uomo per bene e con grande attaccamento alle tradizioni e alla sua città.
Ciao Pacio, dal cuore!
Lucio Forno - Caro Maestro la tua passsione infinita eugubina...
sfeghetata per i Ceri e il tuo S.Antonio le tue illluminanti
Ideee .....sono nel cuore nella mente per sempre ...
un saluto..
Francesco Nuti -
oltre che un appassionato ceraiolo come non ce ne sono forse piu' gubbio perde anche una grandissima persona condoglianze a tutti i familiari
Magda Migliarini -
"...Con la certezza di incontrarci ancora,
tutti insieme,
in giorni di luce eterna,
attorno al focolare,
in un giardino di ulivi.
...E di correre gioiosamente
su stradoni senza fine
verso le amate mantelline
e lo sguqrdo benedicente di Sant'Ubaldo".....
Riposa in pace
Marcoefabio Ultimaspiaggia - Ciao Maestro !!
Floriana Nicchi - una grande persona..........
Ancora da facebook -
RispondiEliminaSabina Clementi -
Ebbene si, ho sempre pensato che il mitico Pacio, come si dice, c'avrebbe sotterrato tutti e leggere il manifesto ieri mattina, è stato un profondo dispiacere.
Ho tanti ricordi del Maestro, legati per lo più al Maggio Eugubino. I suoi gesti ...di protesta se le cose non gli andavano bene, i suoi "vaffa", da uomo di estremo carattere com'era, i suoi aneddoti e i suoi preziosi insegnamenti, comprese le interrogazioni sul"perchè oggi suona il Campanone?". E' su questa domanda che un 4 novembre comincio' un lungo e ininterrompibile sermone sulle maestre di oggi, che non insegnano queste cose ai loro alunni.
L'uomo che era improbabile trovare impreparato, l'uomo che da un evento qualsiasi si entusiasmava e richiedeva partecipazione: mi ricordo la brochure per il Col di Lana....una "tortura", detto comunque con rispetto e simpatia!!!
Ricordo ancora nella fase di scrittura dei testi per il sito del Maggio Eugubino, ci trovammo in difficoltà proprio a reperire informazioni scritte, sull'Albero di Natale (che oggi credo gli stia rendendo omaggio). Chiedemmo informazioni a lui e si presento', il giorno dopo, con uno scritto, che con orgoglio volle dettare personalmente, perchè c'era disse.
Non so nemmeno io perchè scrivere tutte queste cose, forse perchè, purtroppo, non ho potuto rendergli degno omaggio oggi e così voglio onorarlo con un po' di ricordi....
MAESTRO CON GRANDE AFFETTO, LA SALUTO CON UN ARRIVEDERCI....
L'omaggio dell'albero, di ieri sera, è commovente... Come lo sono state le note di Tazzillari, "Nessun dorma" e Primavera, dopo il funerale...
RispondiEliminaLucia Rosati -
RispondiEliminaCi sono persone che, quando se ne vanno, non solo lasciano un vuoto enorme in chi le ha amate ma segnano anche, in qualche modo, la fine di un' epoca. Arrivederci Maestro e grazie.....