Il fiume Isarco è a due passi, il Brennero ad una manciata di uscite autostradali, il 2010 alle spalle. Il Gubbio cambia anno, cambia latitudine, ma non cambia pelle. E soprattutto non cambia risultato: anche Bolzano finisce tra le bandierine del Risiko di Vincenzo Torrente, una marcia inarrestabile che non conosce sosta, non conosce cedimenti – anche ieri porta inviolata, anche con un pizzico di buona sorte – e regala sempre perle di rara suggestione. Dopo Como, Bassano, Lumezzane e Pagani, cade anche il capoluogo dell’Alto Adige, che qui chiamano anche Sudtirol.
Questione di punti di vista, non solo geografici.
Intanto la prima suggestione arriva dagli spalti: vedere 200 tifosi rossoblù (nella foto in alto, tratta da http://www.gubbiofans.it/) a oltre 500 chilometri dal Campanone non è cosa da poco. Così come ascoltare la formazione di Torrente letta in idioma teutonico (eins Lamanna, zwei Bartolucci, drei Farina). Ma sentire i cori dei supporters eugubini come unico sottofondo audio per tutti i 90’ è il valore aggiunto di un pomeriggio vissuto ad ammirare un terreno di gioco dall’equivoco color ocra, vittima delle gelate dei giorni precedenti che hanno trasformato in poltiglia sabbiosa quella che un tempo doveva essere solo erba. Ma il Gubbio di Torrente trasforma in oro anche ciò che rimbalza su un terreno così infame.
Da rivedere fino a consumare il tasto rewind il gesto balistico di Alfredo Donnarumma, il soldato Ryan della prima giornata – disperso tra le maglie cremonesi - sembra ormai diventato un generale Eisenawer, per l’autorevolezza, la risolutezza e la brillantezza con cui finalizza anche le occasioni più improbabili.
Il filtrante altoatesino, guarda caso, arriva dal piedino magico di capitan Sandreani, un altro che da queste parti chiamerebbero Alexander, ma a cui si potrebbe tranquillamente aggiungere il suffisso latino magno.
Continuo, onnipresente, carismatico, anche a Bolzano il capitano ha dettato legge a centrocampo. In coppia con un sempre più mulinante Raggio Garibaldi e con il muro francese, Rodrigue Boisfer, che ha timbrato un altro di quei cartellini del peso specifico del mercurio: esattamente 8 mesi fa, il 9 maggio, aveva aperto la strada a Poggibonsi per la vittoria che spalancava le porte dei play off. Ora tra i tirolesi del sud ha deciso di tornare a farsi sentire: repentina la zampata sulla torre smorzata di Borghese che ha squarciato l’equilibrio di una gara che nella prima mezz’ora aveva fatto segnalare solo il suo cartellino giallo, altrettante pesante perché lo costringerà a stare in tribuna domenica prossima a Ravenna. A fianco gli si siederanno anche Briganti e Caracciolo, e per Torrente sarà una dura prova sostituire in un colpo solo 3 elementi tra i più costanti e redditizi di questo primi semestre di campionato.
Niente paura – sembra dire a fine gara il mister rossoblù, ancora squalificato ma abbronzatissimo (lui dice che il sole lo ha preso a Genova ma non ci risulta che i tour operator abbiano Sampierdarena tra le mete più gettonate).
Pazienza se non ci rivela in quale lido abbia dato tono all’epidermide: l’importante è che da Bolzano sia ancora più chiaro il lido al quale la truppa rossoblù vuole arrivare. Senza proclami, senza enfasi – caratteristiche che appartengono ad altre piazze e ad altre società: a cominciare dal mercato di gennaio. Mentre altri sodalizi sparano cifre iperboliche per ex volti noti di A e B, il Gubbio sta pensando al ritorno di Rivaldo.
Sembra quasi una provocazione al campionato: ma Torrente, come Giammarioli e Simoni, sanno di chi potersi fidare… E i tifosi sanno di potersi fidare di loro…
Copertina "A gioco fermo" di "Fuorigioco" del 10.1.11
Sottofondo musicale: "Der Kommissar" - Falco (1982)
lunedì 10 gennaio 2011
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OFF TOPIC: hai appena ricevuto il premio sunshine awards! http://iosonoquesto.blogspot.com/2011/01/premio-sunshine-awards.html
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