La fame gioca brutti scherzi. Nel calcio moderno, però, è paradossalmente un ingrediente fondamentale, per trovare quelle motivazioni e quella spinta in più che ti fanno superare ogni ostacolo.
Ne sa qualcosa il Gubbio, che su questa “fame” sta costruendo un autentico miracolo sportivo. Ne sa qualcosa anche lo Spezia che alla ricerca della rimonta, gioca bene, mette in mostra i suoi gioielli – ex serie A e B a go go – ma poi si ritrova come tutte le altre squadre arrivate al “Barbetti” piene di forti ambizioni e curriculum a suon di milioni di euro: a imboccare il tunnel di uscita e giù sotto la doccia, per dimenticare un passo falso con l’inattesa capolista.
La vittoria sui liguri però non è come le altre per il Gubbio: la sua pesantezza, in termini di morale e di classifica, rasenta l’uranio arricchito.
Nella settimana che aveva portato 0 zero punti dal Benelli di Ravenna e addirittura 1 punto (e 23 mila euro) in meno nella classifica e nelle casse rossoblù per mano della Procura Federale - causa inciampo burocratico (su cui ci sarebbe da discutere alla Sgarbi) - la squadra di Torrente voleva tornare a vincere: l’unico modo per cancellare, superare, dimenticare.
L’aria che tirava, fin dall’inizio, era quella delle domeniche cruciali. Chissà, magari tra qualche mese ci ricorderemo di questo 23 gennaio.
Primo per l’amarcord pre gara con l’ex Jackpot Fantacasoli, uno che i tifosi rossoblù non potevano aver dimenticato, e che appena 6 mesi fa su questo terreno, e con tutt’altra temperatura, aveva asfaltato la strada per salire in C1.
Poi la vendetta del cigno: Martino Borghese deve aver sognato questa partita almeno una ventina di settimane. Tante quante ne erano passate da quell’espulsione, con rigore annesso e applauso provocatorio incluso, beccati al Picco di La Spezia – dove già nel pre-gara era stato accolto come neanche il film di Vallanzasca. Il brutto anatroccolo, da quella disavventura in riva al Tirreno, c’aveva messo poco a trasformarsi in cigno. Ma non bastavano 3 reti già segnate in questo campionato. Deve aver sognato questa gara a lungo, ma forse neanche in quei sogni sperava di mettere un sigillo così penetrante: 1 gol, 2 pali, e un rigore procurato, con cartellino rosso conseguente, stavolta su sponda opposta, destinatario Buscaroli. Praticamente onnipresente, praticamente letale, praticamente un difensore travestito anzi attaccante in borghese. Se si pensa che ora i gol firmati sono 4 e che molti celebrati attaccanti di questa categoria devono ancora barrare questa casella.
Il resto, si fa per dire, lo ha fatto ancora una volta il cuore. Quello di una squadra a cui fa più paura la domenica di sosta, che non 90’ di sofferenza. Quello stringere i denti che nelle otto vittorie di fila, così come con lo Spezia, hanno contraddistinto lo spirito del gruppo: dove a turno sono stati anche i singoli ad ergersi – con i liguri, insieme al ciclopico Borghese, un provvidenziale Lamanna, le cui parate, almeno tre decisive, valgono quanto altrettanti gol. Ma dove alla fine è il risultato corale a dare la continuità. A fare, in una parola, la differenza. Coraggio, umiltà ma anche maturità: nel non perdere la testa in campo. Nel non perdersi in polemiche inutili, fuori dal campo, dove i tifosi hanno risposto con il silenzio, e senza striscioni, alla discutibile condanna infrasettimanale: chissà che avrà pensato in tribuna il delegato della Procura Federale.
Questione di fame, descritta mirabilmente da Sandreani come fattore indispensabile anche nelle prossime domeniche. E di cui hanno fatto spese in tanti. Che ora sono dietro, e non poco: 5 punti il Sorrento, 9 la coppia Alessandria-Spal.
Ora c’è il riposo: poi un’altra arena da brividi, di nome Bentegodi. Uno di quei palcoscenici dove gli acuti valgono tanto, dove l’orgoglio, la voglia di vincere e, appunto, la fame, saranno ancora decisivi. Insieme al pubblico: che di certo non mancherà in questa nuova trasferta lirica.
Copertina "A gioco fermo" di Fuorigioco del 24.1.2011
Musica di sottofondo "Money for nothing" - Dire Straits
lunedì 24 gennaio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Commenti da facebook -
RispondiEliminaRoberto Bianconi -
Tutto giusto Giacomo. Però le penalizzazioni per quanto discutibili, erano evitabili mettendosi subito a norma, cosa che non è stata fatta. Per il resto, con una squadra così nulla è ormai impossibile.
Gianluca Marchese -
Money for Nothing...miglior canzone non c'era!
@Roberto: ora incombe una nuova scadenza: fine febbraio, entro la quale va adeguato l'impianto di illuminazione (investimento da 50 mila euro) altrimenti arriverà un'altra penalizzazione di 2 punti... Stavolta non ci sarebbero scusanti nè per la società nè per l'Amministrazione comunale - proprietaria dell'impianto.
RispondiEliminaAncora da facebook -
RispondiEliminaRoberto Bianconi -
caro Direttore, su questo fatto sono molto pessimista, reduce da decenni di immobilismo strutturale non solo sugli stadi. Come disse Mons. Ceccobelli il giorno dell'apertura del tratto nuovo della variante: "inauguriamo una strada già vecchia"...non dico che sono rassegnato alla nuova sanzione ma vedo poche luci di speranza, se mi passi il gioco di parole. Sarei felicissimo di essere smentito.