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sabato 21 maggio 2011

Gubbio-Nocerina: antipasto di B. Un po' indigesto... ma il dolce potrebbe ancora arrivare...

Un antipasto di serie B. Nel giorno, nell'orario e anche nell'avversario. La Nocerina ha impressionato. Una squadra che, come il Gubbio, ha dominato il proprio girone, ha vinto il campionato da 3 settimane - dopo averlo ipotecato già da marzo - e che al "Barbetti" ha sciorinato un gioco dalla fluidità e dall'efficacia degna delle grandi squadre, già pronte al salto di categoria.
Un sabato diverso dal solito, dove le due regine di Legapro hanno onorato l'impegno di Supercoppa con una prestazione che non richiedeva stimoli ma che poteva restare vittima di qualche scoria di fine stagione. Invece no, partita intensa, ritmi sostenuti - anche considerando la temperatura pre-estiva - e occasioni a go go.
Supremazia territoriale tangibile da parte dell'undici di Auteri (quasi il 70% di possesso palla nel primo tempo) ma le statistiche da sole non bastano a far vincere una squadra.
Ed è così che il Gubbio di Torrente - costretto a pagare dazio per le assenze di Caracciolo, Farina e soprattutto Gomez - ha stretto i denti, ha serrato le fila, ha fatto delle proprie virtù (compattezza, distanze corte e grande solidità difensiva) un primo scudo contro gli affondi rossoneri, puntando a colpire quando l'occasione lo consentiva, tra una sfuriata di Bazzoffia e una stoccata di Daud.

Tanto per cambiare è stato ancora una volta "Dado" magico ad estrarre dal cilindro il colpo di teatro, con un fendente che ha piegato le mani a Gori, favorito da un rimpallo del vivace Montefusco (un giocatore che a dispetto dei pochi minuti goduti, ha sempre risposto con grande prontezza).

Ed è così che basta una partita come Gubbio-Nocerina per farci capire la vera essenza della squadra rossoblù: la capacità di stringere i denti, anche di fronte ad avversari apparentemente superiori, lo spessore granitico di una difesa sostenuta da un Lamanna da serie A titolare (altro che portieri portoghesi, caro Preziosi), da un tandem centrale Borghese-Briganti che potrebbe tranquillamente restare intatto anche nella serie cadetta, e da un filtro di centrocampo sempre costante e robusto.
Il Gubbio non ha sopraffatto la Nocerina, ma ha tenuto botta e quando ha potuto ha colpito: quando la lancetta del cronometro girava il terz'ultimo minuto di gara, i rossoblù vincevano 1-0 e avevano nel frattempo legittimato il vantaggio sfiorando il raddoppio. Non un copione casuale, quest'anno è accaduto spesso. Ma non è neanche pura fortuna, è anzi un sintomo di forza vera. Saper tradurre in valore aggiunto anche le situazioni di difficoltà.

La sfortuna, piuttosto, è trovarsi un calcio di punizione dal limite inesistente al 48' della ripresa e un carneade (tale Marsili, con un cognome così familiare da far rabbia) che scaraventa il pallone dove neppure il miglior Lamanna di stagione non può arrivare.
Un pareggio pesante e beffardo. Ma la sfida è fatta di 180'. A Nocera serve un'impresa: forse rientra Gomez ma non ci sarà Sandreani squalificato. A proposito, che senso ha in Supercoppa mantenere validi i gialli di campionato, quando invece si azzerano per play off e play out? Ennesimo inquietante interrogativo degli incomprensibili regolamenti Legapro.

Inutile perfino arrabbiarsi, l'importante è abbandonare al più presto questa categoria e i suoi assurdi regolamenti: l'ultima uscita però potrebbe ancora riservare emozioni.
Saremo idealisti, ma noi crediamo che la squadra rossoblù ha ancora energie e numeri per regalare sorprese. Fino all'ultimo. In fondo sognare non costa nulla. Noi lo facciamo più o meno da dicembre.
E non dite che i sogni, anche più impensabili, non si avverano...


Da copertina "Fuorigioco" del 25.5.2011
"Living on my own" - Freddy Mercury - 1993


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