O nel caso del Gubbio, contro un palo. Già, molti, troppi gli episodi che hanno girato contro in questa stagione, nella quale i rossoblù – società, staff tecnico e squadra – hanno fatto di tutto, quasi in un testa a testa al fotofinish, per complicarsi la vita.
Ma quando è capitata l’occasione per svoltare, per cambiare rotta, per dare un’inversione di tendenza alla carenza di risultati, anche la dea bendata ci ha messo lo zampino.
Prendiamo lo 0-0 con la Juve Stabia: una squadra venuta al Barbetti senza alcun interesse di classifica ma che ha giocato la sua onesta partita. Anzi, Braglia, tecnico stabiese, ha finito per mettere in campo la formazione più motivata, proprio perché composta da molte seconde linee, giocatori vogliosi di mettersi in mostra e ritagliarsi uno spicchio di gloria di fine campionato.
Il Gubbio ce l’ha messa tutta, non ha giocato a ritmi vertiginosi, non ha aggredito come si poteva auspicare, ma ha tenuto il pallino della gara in mano. Qualche difficoltà c’è stata, avendo davanti una squadra che si chiudeva a riccio con 9 uomini dietro la linea della palla – lontanissima parente della Juve Stabia svogliata e vacanziera vista 8 giorni fa a Modena. La sensazione era quella di poter trovare, con l’accelerazione giusta, il golletto che avrebbe regalato 3 punti di speranza. Le circostanze ci sono pure state, ma ancora una volta le prodezze del portiere ospite o i soliti pali hanno fatto scattare il semaforo rosso, prima su un colpo di testa di Ciofani – merce rara per l’attaccante rossoblù, molto più agile di piede nonostante la stazza – e quindi su un’incursione di Graffiedi, ispirato da Buchel.
Il gol di Sau nel match di andata a Castellammare di Stabia (foto Settonce) |
Si prenda la gara di andata: la Juve Stabia ha sofferto nel primo tempo il ritmo del Gubbio ma ha retto, poi nella ripresa alla prima occasione ha colpito, e lì ha capitalizzato i suoi 3 punti, con molto meno sforzo di quanto messo dai rossoblù ieri sera. Nelle stagioni buone può capitarti, in quelle negative non la scampi.
Apolloni non si rassegna, nonostante l’impietoso -5 dalla quartultima e a fine gara dice di voler andare a Padova a vincere. Ormai le speranze sono fievoli e dunque anche le dichiarazioni più audaci non fanno notizia. L’auspicio è che comunque la squadra chiuda la stagione a testa alta. Senza alzate d’ingegno – come quella molto puerile di Almìci beccato dal pubblico forse ingenerosamente ma colposamente irritato tanto da arrivare a gettare a terra la maglia. A fine gara Sandreani ha chiesto scusa: dimostrando, caso mai ce ne fosse bisogno, la differenza tra chi ha la forza e gli attributi per metterci sempre e comunque la faccia e chi ancora deve crescere e tanto, per diventare professionista.
Gomez travolto dopo il 2-0 sulla Paganese: era l'8 maggio 2011 |
Non è granchè, ma almeno c’è da augurarsi che anche la giustizia sportiva non finisca per sbattere contro l’ennesimo palo…
Copertina di "Fuorigioco" di martedì 8.5.12
musica di sottofondo: "Svalutation" - A.Celentano (1976)
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