Lo scorcio della Basilica di Assisi, visto dal tratto finale del Sentiero... gli ultimi chilometri... |
In due mezze giornate, la bellezza di 46 km a piedi. Intensi, salutari, paradossalmente rilassanti.
Ma soprattutto il fascino di una passeggiata - anche un po' dura e faticosa, considerando i 10 kg di zaino sulle spalle - che a suo modo ti riconcilia con qualcosa di tuo, di profondo, di intimo.
Ti fa assaporare un lento spostarsi, diretto ad una meta: ogni passo che fai, senti che si avvicina. Anche se, nei momenti più duri, ti chiedi quando mai potrà arrivare...
Camminando puoi pensare. Conversare sì, con chi ti fa compagnia (eravamo in quattro in questa mini-spedizione, organizzata in pochi giorni, con l'entusiasmo di chi si affaccia ad "una prima volta").
E in definitiva è stata una "prima volta" davvero emozionante.
Con la diga alle spalle... |
In cima alla salita di Mengara... è già tempo di racchette |
Un cammino da gustare tutto d'un fiato, verrebbe da dire, anche se non mancano - e ne diremo tra poco - anche i "lati oscuri".
Ma la sensazione che si assapora lasciandosi alle spalle Gubbio - con uno spettacolo panoramico mozzafiato dalle colline di Mengara - e che si gusta usciti dalla valle boschiva di Valfabbrica, quando comincia ad affiorare il campanile della Basilica Superiore, è di una piccola grande conquista: non si vince nulla, è chiaro. Ma ci si sente pieni di un che di diverso, di proprio, di interiore.
Passo dopo passo, soli con se stessi, si ha modo, si ha tempo, si ha anche la lucidità giusta per riflettere.
Per una volta soli - anche se sempre in compagnia - per prendere coscienza di quanto in fondo la sorte ci sia stata amica: nascere a due passi da queste colline, avere la fortuna di godere di questi scorci, di toccare con mano una pietra che racconta di storia, di arte, di meditazione, di spiritualità.
E - concludi - non averne piena coscienza fino ai 41 anni...
E' qualcosa che puoi ripeterti mnemonicamente, leggendo una qualsiasi guida. Ma per sentirtela dentro, devi imboccare il Sentiero. Farlo tuo, conquistartelo chilometro dopo chilometro. Magari accompagnato - come ho avuto la fortuna di fare - da persone speciali, da amici e anche (perchè no) da bel tempo...
Padre Basilio (primo a sinistra) - foto Press news |
Ricordo ad esempio, la sensazione liberatoria di togliersi gli scarponi da trekking (con 15 km già alle spalle) e camminare praticamente scalzi nel cortile dell'abbazia, tra pietre levigate di un mattonato pregevole, per sbirciare gli angoli della piccola chiesa - praticamente una cappellina - tutta decorata e tornita dallo stesso padre Basilio, in stile direi quasi greco-bizantino: coinvolgente, quasi come fossimo in una scena di "Mediterraneo".
E poi il personaggio - di cui ho potuto apprezzare doti culinarie non secondarie - è un felice labirinto di vitalità, humor e pragmatismo dottrinario.
Prima di entrare in S.Pietro in vigneto. Le icone simbolo, realizzate dallo stesso padre Basilio |
Me ne ricordo un paio. Ore 4.30 sveglia. Ore 9 meditazione. Ore 20.30 compieta (che chi ha potuto apprezzare dal vivo, ha descritto come assolutamente coinvolgente).
Un pranzo "salutare" direi, e non solo sul piano nutrizionale (spaghetti ai porcini, una originalissima frittata con riso thailandese e verdure cotte).
Soprattutto per quelle proteine e carboidrati spirituali di cui abbiamo potuto cibarci in due ore di conversazione assolutamente insoliti: tra quasi sconosciuti, che nel giro di pochi minuti hanno spontaneamente potuto parlare di tutto.
Come se fuori non ci fosse nulla. Come se non ci attendessero ancora 30 km di cammino. Come se il giorno prima e qualche giorno dopo non ci aspettasse, ansiosa e pesante, la "solita" quotidianità...
E' stato anche un modo per dare un'occhiata alle condizioni del Sentiero. Ne avevo sentito parlare, sapevo che non fosse manutenuto alla grande. Francamente il contatto diretto è stato ancora più eloquente delle polemiche "per sentito dire".
Con Ila e Lamberto lungo la strada dritta (Cipolleto) |
E dire che di pellegrini se ne incontrano, e non pochi.
La "Barcaccia", pregevole abbazia... con un morbidissimo prato su cui sdraiarsi... |
Incontri casuali, incontri tra "pellegrini".
Lungo il percorso, in fondo, non sei quello che hai lasciato dietro la tua scrivania, in ufficio. Non hai voglia di tornare a farlo. Sei ciò che il tuo bastone (o la racchetta, più tecnologica ancora) riesce a consentirti di fare, procedendo verso la meta. Con l'unica prospettiva di dormire su un sacco a pelo (non lo facevo almeno da metà anni 80 - tempo di scout) in un ostello, trovandomi a tavola - un'unica tavola comune - con signori di mezza età provenienti dagli angoli più disparati dell'Europa. Due tedeschi di Monaco diretti niente meno che a Roma, i "nostri" padovani e un'altra comitiva di forestieri anch'essi diretti lungo la Francigena, provenienti da chissà dove.
Lo scorcio della Basilica lungo gli ultimi metri del bosco di San Francesco |
Il silenzio seguito dal chiasso. La vocazione, quieta e personale, maturata lungo quasi 50 km di cammino, che si traduce in luogo di culto massificato. Il Sentiero è anche questo. Forse anche a Santiago, chissà?
Partiti con una benedizione di padre Francesco, dalla chiesa della Vittorina, appena in 4, con mia moglie e due carissimi amici di ventura, ci ritroviamo sommersi da migliaia di persone.
Fedeli, turisti, curiosi, frati, un cardinale imponente che ci sfila davanti, immancabili giapponesi che filmano tutto, e finalmente anche i nostri figli, che ci sono venuti a riprendere e con cui festeggeremo questo inedito 27 maggio... Anche Giovi, Vitti e i loro amichetti contribuiscono adeguatamente al bailamme generale, incastonato tutto intorno alle pietre secolari delle Basiliche di fronte alle quali si staglia il mega-palco che ospiterà il 4 giugno la serata musicale della Rai condotta da Carlo Conti.
Mi fermo un attimo: riposando, ma solo fisicamente perchè la mente, limpida e libera fino a qualche istante prima, si torna di nuovo ad affollare di quel caotico fuggi fuggi. Ripenso al silenzio di San Pietro in Vigneto.
In fondo il fascino del Sentiero è anche in questi contrasti... Assisi è questa, Assisi è lì.
A dirci che il lunedì tornerà tra non molto...
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