Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

martedì 31 luglio 2012

Il Gubbio riparte dalla contestazione... ma è tempo di reset. Le parole di Sottil, la sua voglia di vincere sono la nuova bussola...

La B è volata via come un nostalgico ricordo e si riparte... dalla contestazione.
Non tutti gli anni possono rinascere nel giubilo. Non sempre la colonna sonora della stagione che ci si lascia alle spalle è scandita dalle bandiere al vento, dalla fiumana di tifosi che gremisce piazza 40 Martiri, dal "fante" ridipinto di rossoblù, da una città ebbra di gioia.
Certo, una via di mezzo - tra l'euforia e la rabbia - è sempre consigliabile. Ma evidentemente la ferita della retrocessione (a 20 anni esatti dall'ultima patìta dal Gubbio in un campionato professionistico) è ancora aperta. E ce ne vuole di cicatrene per farla rimarginare.

Non ero al "Barbetti" ieri sera (ho visto le immagini della presentazione che andrà in onda giovedì sera su TRG1 - canale 111), ma è come se mi fosse giunta l'eco degli improperi - fin troppo ingenerosi - piovuti in apertura all'indirizzo del presidente Marco Fioriti. La gloria non è un diamante che si consegna ai posteri, sperando ne facciano buon uso (male che vada, finisce in una cassetta di sicurezza e comunque si rivaluta). Nel calcio rappresenta uno dei beni più effimeri e volatili che esistano: dura lo spazio di una stagione, di un girone di andata, talvolta perfino di una domenica.
La memoria corta tradisce sugli spalti molto più di quanto non rischi di fare l'art.91 della legge 81 con il quale migliaia di calciatori ogni anno salutano allegramente le squadre di cui fino a qualche istante prima baciavano la maglia giurando amore eterno.
Nel caso della parabola rossoblù l'analisi andrebbe fatta a ritroso - ma per questo basta leggersi il capitolo di questo blog dedicato specificamente alla Gubbio calcio, ci sono quasi 200 post, prendetevi un po' di ferie e risfogliateli.
12 maggio, a Padova la retrocessione
diventa matematica (foto Settonce)
Sintetizzando brutalmente la questione, il Gubbio ha vissuto la sua favola da serie B, ha commesso errori pacchiani nella gestione iniziale, in quella transeunte e in quella finale, non sottovalutando ad esempio l'ultimo mese di campionato nel quale i rossoblù affidati ad Apolloni si sono giocati anche un terz'ultimo posto che ad oggi, potenzialmente, varrebbe ancora l'ipotesi ripescaggio (noi lo dicevamo a maggio/giugno ma qualche collega ci derideva... tra un po' finiranno per ridere a Vicenza e a Nocera Inferiore...).
Nel pentolone delle responsabilità vanno "mescolate" tutte le componenti, ognuna con le proprie colpe: la società, lo staff tecnico-manageriale, lo staff tecnico, quello medico e ovviamente non ultimi, i giocatori, ai quali fin troppi alibi - ad esempio il turn over in panchina diventato insopportabilmente alto in primavera - hanno finito per coprire le spalle.
A salvarsi sono stati solo e soltanto i tifosi che - dopo aver firmato una cambiale in bianco ad agosto con oltre 2.500 abbonamenti - almeno fino a inizio maggio (Gubbio-Juve Stabia) hanno gremito all'inverosimile lo stadio eugubino, credendoci sempre e sostenendo la squadra. Alla fine hanno dovuto mollare anche loro, aggrappandosi timidamente alla speranza ripescaggio, che col passare delle settimane estive si è fatta via via sempre più flebile.
Tutto questo è palese: come lo è il fatto che è ormai il momento di gettare il pentolone nell'Rsu, mettersi alle spalle la stagione di B e guardare avanti.
In questo senso il pienone sugli spalti del Barbetti è rinfrancante: sarebbe stato peggio che non ci fosse stata la contestazione... perchè non c'erano più i tifosi...

Il quadro è chiaro, e paiono chiari anche i motivi per i quali ieri sera l'accoglienza è stata la stessa che Aronne Piperno riceveva dalle finestre della Roma del settecentento del "Marchese del Grillo", mentre veniva portato alla gogna.
Uno sfogo che è stato letto e interpretato in modo esemplare da neo allenatore Andrea Sottil: "Sono venuto a Gubbio proprio per questo - ha dichiarato indicando il pubblico - una piazza calda, capace di entusiasmarsi ed entusiasmare la squadra. Noi lavoriamo per riuscire a ricucire questo feeling".
E dentro di sè, sono certo, il trainer ex Siracusa è convinto di riuscirci. Pur non avendo mancato di evidenziare nei giorni scorsi che al puzzle eugubino mancano ancora tasselli importanti che si aspetta di ricevere da qui a inizio campionato (2 settembre).

Andrea Sottil con una tifosa d'eccezione
E sono proprio l'equilibrio, l'intelligenza, la caparbietà, la "voglia di arrivare" del nuovo tecnico, i punti cardinali di una bussola che dovrà essere lo strumento chiave del nuovo Gubbio.
Mescolando la "vecchia guardia" ai nuovi arrivati, quei veterani che in B non sono riusciti a coagulare lo spogliatoio - trovandosi forse più a disagio lì dentro che non in mezzo al campo - con ragazzi emergenti che certamente in Lega Pro troverebbero meno imbarazzo ad esprimere la propria esuberanza e le proprie qualità balistiche.
Si riparte da Gubbio-Juve Stabia, amichevole di domani.
Personalmente si riparte da dove eravamo rimasti (quella gara, di lunedì sera, è l'ultimo che ho seguito dal vivo la scorsa stagione).
Il pubblico ha detto la sua, chiedendo chiarezza (in particolare sui conti e sugli obiettivi stagionali) e pretendendo impegno. E' suo diritto farlo, come suo dovere farlo in toni civili e improntati sempre al dialogo. Perchè se è vero che il Gubbio non è di nessuno, ma di tutti, è altrettanto vero che chiunque non può neppure sentirsi padrone di denigrare chi, nel bene o nel male, ha contribuito alle fortune rossoblù degli ultimi tre anni.

Ora si riparte, si azzera tutto (o quasi). E' un altro Gubbio, con un'altra guida - dalle prospettive interessanti - e un gruppo che merita un altro clima, rispetto a quello iniziale di ieri sera, tale da poterlo sostenere davvero.
Come ho sempre ripetuto, al momento del commiato, nella mia trasmissione della scorsa stagione - una fantastica esperienza professionale, che proprio per questo non penso che ripeterò - "nonostante tutto, e a prescindere dai risultati, i nostri colori sono e resteranno sempre gli stessi: il Rosso e il Blu!".
Sono certo che è così anche per tutti i veri tifosi del Gubbio...

2 commenti:

  1. Da facebook -
    Arianna Angeli - Io non ingigantirei più di tanto quattro fischi, le contestazioni sono ben altre Giacomo! Per esempio quelle di Lotito a Roma o Spinelli a Livorno! E soprattutto il fatto che alla squadra , al mister, ma soprattutto ai senatori e a Giammariolioli siano invece stati riservati grandi applausi indica che i tifosi non contestano la retrocessione ma il modo in cui essa è arrivata..L'hai detto tu, troppe "cambiali in bianco" e soprattutto troppa mancanza di comunicazione trasparente

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  2. Intanto per la serie "lo sport del vicino è sempre più verde", dopo la contestazione di domenica sera, arriva in redazione a TRG una lettera di un gruppo di tifosi di calcio di Città di Castello - città che non vede più la serie C dalla fine degli anni Settanta, dopo le gloriose parentesi firmate da Ramaccioni. Leggersi questa lettera per capire che qualche volta, dimenticando il passato (e da dove si viene) si rischia di perdere la "cognizione" del presente...

    "Sono un appasionato di calcio di Città di Castello e venuto a conoscenza delle recenti contestazioni che i tifosi del Gubbio hanno indirizzato ai propi Dirigenti vorrei indirizzare a loro alcune mie riflessioni:
    - Vi siete già dimenticati quello che la Società Rossoblu ha fatto in questi ultimi anni? Successi sportivi a ruota inaspettabili da tutti.
    Avete avuto la fortuna di disputare un Campionato di serie B, dico Serie B e non serie D o peggio ancora Eccellenza e la possibilità di confrontarvi con realtà calcistiche come Torino, Sampdoria, Bari etc ed avete il coraggio di contestare la Dirigenza. Roba (veramente ) da matti.
    - Che cosa dovrebbe fare allora il povero tifoso Tifernate che tra divisioni societarie varie vede scendere sempre più in basso i gloriosi colori Bianrtossi? Pensate abbiamo due Società e non fanno per una vera.

    Una proposta da fare agli amici Eugubini ci sarebbe, facciamo a cambio di Dirigenza, noi Tifernati siamo pronti. Fateci sapere".

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