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giovedì 6 dicembre 2012

E dopo 418 giorni, il Gubbio ritrova Fabio Pecchia...




Saranno passati esattamente 418 giorni, il prossimo 9 dicembre, dall'ultima volta che Fabio Pecchia ha occupato la panchina del Gubbio. Era il 21 ottobre 2011, era lo stadio "Scida" di Crotone. Il Gubbio perde la prima di quella che sarà una lunga serie di gare in prossimita' del 90', per mano di Dijuric e per il tecnico di Ponza si spalancano le porte, in uscita, dello spogliatoio.
Un amore che non è mai sbocciato tra l'ex centrocampista di Napoli, Juventus e Bologna e la dirigenza eugubina, ma neppure con la piazza di una citta' caliente rispetto la quale un'indole apparentemente placida come quella di Pecchia non riesce ad attecchire. Troppo bailamme nell'organico, ampiamente rinnovato e ringiovanito, con una squadra che ha perso la fisionomia di quella vincente, troppo approssimativa la preparazione atletica, troppo pesante sul piano psicologico l'avvio del campionato con ben 4 sconfitte di fila, tra cui due inciampi interni e una grandinata di gol subiti e polemiche mai sopite in un dei teatri più' attesi della stagione.

Insomma non si puo' dire che la fortuna abbia affiancato Pecchia in terra umbra, anche se l'impressione e' pure quella che il trainer di Ponza non se la sia andata troppo a cercare. O forse non con la necessaria convinzione.

Paradosso vuole che Pecchia salti proprio 7 giorni dopo la sua prima e unica vittoria da tecnico del Gubbio, proprio contro la Nocerina. Ma già da tempo, da troppo tempo, cuoce sulla graticola, tanto da essere ribattezzato sul piano squisitamente sportivo, "dead man walking".
Toglie il disturbo, osserva il Gubbio che si rinforza, che si rianima, che vince partite memorabili con Torino e Padova, sotto la guida decisamente più esperta e carismatica di Simoni. Ma alla lunga il giocattolo si inceppa di nuovo, l’esperienza del signore di Crevalcore non basta, il mercato di gennaio e' un flop quasi totale, la squadra si affloscia, complici alcuni infortuni e altre sconfitte in zona Cesarini, inizia la girandola di esoneri, tra secondi e primi allenatori.

Alla fine della stagione l'ultimo paradosso numerico: la media punti di Pecchia e' la stessa tra quelle messe insieme dai suoi successori, 1 punto,15 a partita. E' vero, il suo cammino e' stato piu' breve, ma anche quello compiuto con la squadra meno attrezzata, come pure e' vero che la sua preparazione, affidata a Porta che quest'anno non lo affianca più a Latina, ha poi condizionato anche il lavoro degli altri.

Domenica scorsa Pecchia era a Carrara. Ha preso appunti, sorridente e sereno come spesso lo abbiamo visto anche a Gubbio. Nonostante i risultati e le polemiche che gli serpeggiavano intorno.
L'intervista pero' ha preferito saltarla. Sara' per scaramanzia o forse per evitare di riaprire qualche ferita. Domenica crediamo pensera' solo al suo Latina. Come deve fare anche il Gubbio.
Salutando prima del fischio d’inizio una figura che comunque ha condiviso pagine importanti, anche se non memorabili. Una stretta di mano, signorile e poi sarà di nuovo campionato…


Copertina "Il Rosso e il Blu" dalla puntata di "Fuorigioco" di lunedì 3.12.12
musica sottofondo: "Ancora tu" - L.Battisti (1976)

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