Il tramonto di riflesso, al "Barbetti"... quasi un simbolo di questa domenica (foto M.Signoretti) |
Gubbio-Sorrento.
Tutta un’altra storia.
Parafransando uno dei primi successi anni 80 di Pino
Daniele, vien da dire che sono lontani anni luce i tempi in cui questa gara
valeva la serie B. Ma quel che è peggio è che sembrano distanti anche i tempi
in cui il Gubbio di Sottil, titubante in trasferta, riusciva nelle gare
casalinghe a dare il meglio di sé. E a mettere sotto gli avversari anche più
quotati e blasonati.
Nel
girone di andata le uniche eccezioni sono state Barletta ed Andria, squadre di
bassa quota. Per la Befana è arrivato il fanalino di coda Sorrento e i punti
persi sono addirittura 3. Prima sconfitta stagionale interna e primi punti in
trasferta per i campani.
Il penalty dell'1-0 siglato da Corsetti (foto M.Signoretti) |
Cominciamo
con un dato: la vittoria ci sta. Il Sorrento ha meritato, nella misura in cui
ha saputo sfruttare le occasioni mentre il Gubbio – e il refrain purtroppo non
è nuovo – per buttarla dentro deve tirare in porta almeno una decina di volte.
Se è vero che nel primo quarto d’ora i rossoblù con più freddezza e cinismo
sarebbero già potuti stare sul 3-0, è vero che a fine gara i rossoneri di
Bucaro se ne vanno con due gol e due traverse, un pizzico di buona sorte se
vogliamo nel rosso eccessivo esibito a Briganti, ma una vittoria cercata,
voluta e alla fine legittima.
Palermo, l'unico a salvarsi nel grigiore generale... (foto M. Signoretti) |
Nel
Gubbio si fa prima a dire che a salvarsi sono in pochi, forse il solo Palermo,
più per abnegazione e onnipresenza in tutte le zolle del campo e il novizio
Carroccio cui serve pure un sei di stima in avvio. Per il resto nebbia fitta in
Val Padana, a cominciare dalla linea offensiva capace di dilapidare, oltre alle
chance in avvio gara, anche un rigore che concesso dopo 1’ dalla traversa di
Corsetti sembrava quasi quel sms del destino che ti dice come una gara possa
capovolgersi in pochi istanti.
Qualche istante e il rigore di Galabinov morirà sul palo esterno... (foto M.Signoretti) |
Invece
Galabinov, in giornata nera, ha incocciato col palo, e a poco serve il suo
diagonale al 95’ se non all’effimera classifica marcatori, dove balza a quota
7. Ma il settimo sigillo sarebbe dovuto arrivare 40 minuti prima, e la partita,
ancora in 11 contro 11 sarebbe certamente svoltata.
Boisfer con il fisioterapista Rosetti, da spettatori (foto M. Signoretti) |
Che
fare? La palla passa alla società, che ha convocato un summit anche se il
mercato di gennaio non può essere l’unica soluzione. Ed ecco che la palla resta
anche a Sottil e alla squadra.
Perché se da un lato il Gubbio di ieri non è il
vero Gubbio, menomato da assenze (Boisfer, Sandreani e Radi, per citare i più "rilevanti") che non si possono concedere a nessuno, è
anche vero che la squadra è parsa la copia sbiadita del gruppo, compatto e
anche serenamente sbarazzino, di inizio stagione. La poca serenità sembra quasi
trasparire dagli errori che davanti come dietro, si accavallano ormai da un
mese a questa parte. E anche quella difesa bunker, fiore all’occhiello dei
rossoblù, conta ormai 10 gol subiti nelle ultime 4 gare.
Dopo
i primi 45’ si sperava di rivedere una reazione stile Nocerina.
Ma
questa Gubbio-Sorrento era davvero, tutta un’altra storia…
Dalla copertina di "Fuorigioco" - lunedì 7.1.13
musica di sottofondo: "Tutta n'ata storia" - Pino Daniele (1980)
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