La festa dopo Gubbio-Prato (maggio 2010) |
Vale
nel calcio, come forse anche nella vita, quando si dice che le sventure non
vengono mai da sole. Ma anche per i periodi positivi, in fondo, è un po’ così.
E
una delle sfide più memorabili tra Gubbio e Prato rientrano nella casistica.
Perché inquadrano, quasi come primo capitolo, quello che sarebbe diventato il
biennio d’oro dei rossoblù.
E’
il 2 maggio del 2010. Il Gubbio ha appena rimesso piede in zona play off,
grazie alla vittoria di Portomaggiore contro la Giacomense. Il big-match contro
una diretta concorrente agli spareggi promozione si chiama Prato. Dopo il pari
dell’andata, firmato da Perez, oggi al Pisa, con un’inzuccata sotto misura a
pochi minuti dalla fine, su assist di Boisfer, i rossoblù di Torrente si
giocano molte chance di accedere ai play off
contro i toscani allora allenati da Bellini. La gara sarà equilibrata e
giocata sul filo del rasoio fino alla fine. Ma nel primo tempo il Prato coglie
una doppia clamorosa traversa nell’arco della stessa azione di gioco: prima
Ferrario, poi Basilico colpiscono il montante alle spalle di Lamanna, quasi stordito
da tanta benevolenza.
Marotta, gioia incontenibile |
E nella ripresa, in quella stessa porta, e’ Alessandro
Marotta a siglare il gol vittoria dagli 11 metri, con un tiro brutto, centrale,
inguardabile, ma che finisce dentro. Ed è quello che conta.
E’
la vittoria che spalanca le porte dei play off. E quelle traverse avranno lo
stesso sapore di quelle colpite un anno dopo da Emerson, oggi protagonista in
maglia Livorno in serie B, quando con il Lumezzane, che in attacco aveva
proprio Galabinov, bussò più volte dalle parti di Lamanna, trovando o la
prontezza del portiere comasco o ancora una volta la traversa a negare la gioia
del gol.
La festa dopo Gubbio-Lumezzane (aprile 2011) |
Una traversa amica, una dea Eupalla, come l’avrebbe definita Brera,
complice di un altro miracolo.
Quella
stessa traversa che ancora un anno dopo, sempre di questi tempi, mandò un
messaggio esattamente opposto. Gubbio-Vicenza la prima di Apolloni in casa:
sull’1-1 prima Almici e poi Graffiedi colgono clamorosamente il legno nella
stessa esecuzione da fermo, e sul terzo tentativo Cottafava spedisce alle stelle.
Gubbio e Vicenza schierate a metà campo (marzo 2012) |
Un
altro segnale. Che il campionato da qualche parte aveva già una sentenza
scritta.
E
allora, in attesa di un’altra sfida delicata con il Prato, prendiamo per buono
il fuorigioco segnalato al 92’ al Barletta: chissà in quanti stadi del sud e
quanti altri assistenti di linea avrebbero alzato la bandierina su quella
stessa azione e in mezzo alla bolgia del Puggilli…
Chissà che non sia anche
questo un altro felice segnale…
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