Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

venerdì 27 settembre 2013

Due o tre domande, dopo la visita della Presidente della Regione alla troupe di "Don Matteo"...


Le foto che vedete in questo post sono quelle ufficiali, diramate dall'Ufficio stampa della Regione. Titolo: "Visita ufficiale della Presidente della Regione Catiuscia Marini al set di "Don Matteo" a Spoleto".
Risparmiando i dettagli dell'incontro, va notato dalle foto, che l'iniziativa ha visto la presenza dei personaggi "storici" della fiction, da Terence Hill a Nino Frassica fino a Simone Montedoro.

Quando ho visto queste foto, mi sono fatto qualche domanda: come mai in 13 anni (tredici) di ciak a Gubbio, con 8 edizioni tutte fortunate e prolifiche in fatto di telespettatori (e dunque di visibilità non solo per Gubbio ma anche per l'Umbria), nessun rappresentante regionale ha mai pensato (neanche sotto elezioni, 2005 - 2010) di fare questa simpatica "compassata"?
Altro quesito: cosa si saranno detti Terence Hill o Frassica quando si sono visti comparire lo stato maggiore della Regione, come se in questa regione, loro che ci bazzicano dal lontano 1998, fossero arrivati solo ieri?

Ultima domanda (tra quelle che sorgono spontanee senza troppo rifletterci, diciamo istintive e anche un po' inquietanti):
sarà un caso che la visita della Governatrice dell'Umbria cade proprio nei giorni in cui il Palazzo Municipale di Spoleto ha qualche problema in fatto di bilancio (si parla di un "buco" consistente, circa 10 milioni) e di dimissioni di alcuni assessori?

Ci può stare tutto, intendiamoci. Il "pane et circenses" e' una massima che dai tempi di Tiberio regna incontrastata nella mente di ogni amministratore pubblico, almeno quanto il "divide et impera". E Gubbio ne sa qualcosa.

Se così fosse, tutto pero' lascia pensare anche ad un ulteriore scenario, tutt'altro che peregrino. Che riconduce ad un filo sottile, diretto e neanche troppo velato, tra Palazzo Donini e il Municipio di Spoleto.
Che potrebbe aver avuto anche un suo "peso" - chissà - o anche un ruolo o comunque si sarebbe potuto "non sapere" cosa stesse succedendo tra Spoleto e Gubbio nella febbrile e sotterranea trattativa che poco meno di un anno fa ha portato la Lux Vide a decidere di fare le valigie e salutare la città che l'aveva ospitata dopo oltre un decennio di felice connubio.

Certo, non sarebbe tutto questo neppure un alibi per la Gubbio che nel frattempo si e' accartocciata su se stessa, vittima di un quindicennio di cui solo oggi ci si capacita in fatto di "macerie amministrative" e lacerazioni. Culminato nel bienno più contraddittorio e autolesionista che si potesse immaginare.
Forse per sciogliere questo enigma ci vorrebbe proprio "Don Matteo". Magari glielo chiediamo domenica mattina in Piazza Grande (visto che tornerà per la "Run for you")...





3 commenti:

  1. Serve che l'amministrazione comunale (speriamo di averne presto una) si interessi ad organizzare eventi di spessore a Gubbio. Serve che si sappiano "sfruttare" situazioni utili a tutta la cittadinanza: cose di spessore. Serve che Gubbio coltivi interessi e abbia obiettivi "altissimi", come spessa, interessante e altissima è la città e i suoi predecessori. La fiction è stata una parentesi felice e che avrà una eco che andrà oltre i ricordi che Spoleto riuscirà ad offrire. Il problema non è tanto la Marini (che a Gubbio però ce viene per i Ceri!! Altrochè!!), ma chiunque governi la nostra città. Intendo dire che è ormai giunta l'ora che si offra a Gubbio di più a livello di VALORI personali di coloro che intendono guidare la Città e non solo l'abilità governativa. Frassica e Hill avrano pensato esattamente quello che abbiamo pensato tutti "che ce l'hanno con nojaltri!", ma ringraziando Dio abbiamo avuto dei maestri altissimi, illustri, dal passato che ci permettono anche in tempi così duri, di essere consapevoli. Michela

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  2. Sono perfettamente d'accordo con te... Le mie riflessioni non sono mosse da vittimismo (se traspare, evidentemente non sono riuscito a comunicarle), ma dalla necessità che ci sia una consapevolezza diffusa che il futuro dipende SOLO DA NOI. E da quello che sapremo (o non sapremo) fatre PER LA NOSTRA COMUNITA'.
    Senza aspettare l'uomo della Provvidenza - che non esiste - senza attendere che qualcuno agiti una bacchetta magica. E possibilmente senza cadere nel più cupo e irreversibile sconforto... A presto Michela!

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  3. Le tue riflessioni fanno centro! Dentro a quel centro che normalmente siamo abituati ad evitare per comodo… Non c’è vittimismo nelle tue osservazioni, ma acute sentenze. Verità. Fredde verità che possiamo eludere tranquillamente insegnandoci qualcos’altro e se insegnare è troppo, possiamo eludere tranquillamente le tristi realtà politiche lanciando e afferrando forme di pensiero dalle quali tessere personali conclusioni e crescere. Come cittadini…
    Ah! Però….se avessi la bacchetta magica…

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