Sarà che il poker va sempre più di moda, spopola tra i frequentatori della rete o dei negozi dedicati e ormai anche sulle maglie delle squadre di calcio. Aspettiamo qualche anno prima di vederlo eletto a disciplina olimpica, ma intanto ne saggiamo le qualità sul terreno verde del “Pietro Barbetti”. Sì perché il poker sembra essere diventato la formula prediletta dal Gubbio di Torrente, almeno nelle gare casalinghe: dopo i 4 gol al Sudtirol – che giocava in 10’ dai primi minuti di gara – altri 4 gol, in barba agli scettici, contro il Monza dell’ex De Petrillo.
Quattro gol, due traverse, un’altra bella porzione di occasioni fallite, altrimenti ci sarebbe voluto il pallottoliere per archiviare questo Gubbio-Monza, una di quelle sfide che il nuovo anno propone come inedite. E se finora in Brianza la parola Gubbio ispirava l’ammansimento del lupo o Don Matteo, da oggi saranno in molti a vedere la squadra rossoblù come il peggiore degli incubi.
Torrente ha di che gongolare dopo una vittoria come quella di ieri: la squadra ha girato quasi alla perfezione, la difesa pur incerottata non ha praticamente corso rischi (e nelle uniche sortite importanti del primo tempo, il debuttante Farabbi ha sempre risposto presente); il centrocampo ha mulinato i soliti chilometri di lavoro, con un Raggio Garibaldi che piano piano si sta avvicinando agli standard di prestazione planetari del duo Sandreani-Boisfer, e davanti la squadra ha mostrato il suo volto più arrembante e affascinante, con i monelli terribili Galano-Donnarumma, diretti da un maestro tattico e infaticabile come Gomez, pur con l’unico rammarico di vedere ancora l’ariete Testardi ancorato allo zero nel tabellino marcatori.
La partita quasi perfetta non ha però illuso più di tanto il tecnico rossoblù, che a fine gara ha detto, senza problemi, che il primo tempo non gli era poi piaciuto così tanto. Non è falsa immodestia ma mentalità vincente. Cercare sempre di crescere e migliorare è il credo di questo allenatore che finora, in un anno e poco più, ha fatto vedere un gioco e ha regalato emozioni che molti suoi predecessori, da queste parti, messi insieme neanche sognavano di notte.
Giusto però usare l’estintore perché i voli pindarici portano anche a cali di tensione e ricadute altrettanto fragorose.
Per ora il Gubbio si gode un primato inedito – la prima squadra umbra in assoluto nel pianeta calcio – e addirittura migliora lo score del campionato scorso (dopo 7 gare erano 8 i punti un anno fa, contro i 10 attuali). Il tutto in attesa di sbloccarsi lontano dal “Barbetti”: l’ultima sortita ad Alessandria ci ha detto che basta davvero poco.
Se non è poker, magari un tris. Purché il punto arrivi.
A Como potrebbe essere la volta buona: una partita che il destino si è divertito a collocare all’indomani dell’operazione a Lamanna – che a Como vive ed è molto stimato – al quale Torrente e squadra hanno voluto dedicare questo poker.
E mentre Simoni nel dopo-partita si diverte a leggere la classifica, i tifosi giustamente sognano. In fondo non costa nulla e poi questi 10 punti sono tutti veri. Con una squadra che sa farsi amare, sa divertire ed ha ancora margini di miglioramento.
In fondo dopo il poker c’è la scala reale…
lunedì 4 ottobre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento