Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

mercoledì 6 ottobre 2010

Dom Alessandro Barban e una riflessione "dissetante" sul (labile) confine tra laici e cristiani...

La società sta attraversando una fase di declino: declino di valori, di punti di riferimento, di identità. E lo stesso confine tra laici e credenti diventa quasi impercettibile. Laddove i primi, talvolta, riescono a interpretare perfino meglio il credo evangelico rispetto ai secondi, specie quando si traduce in opere concrete di carità e sostegno. E più in generale, nel fare.
Sono numerose e profonde le provocazioni e gli stimoli di riflessione che Dom Alessandro Barban, priore del monastero di Fonte Avellana, lancia nel corso del primo incontro del ciclo promosso dall’associazione eugubina “Il Gibbo”. In una chiesa di S.Maria al Corso gremita come di rado avviene, è intensa e coinvolgente la conversazione che il priore apre ai numerosi presenti, invitando ad interagire con domande e quesiti.
Non mancano anche le critiche al mondo cattolico, spesso troppo chiuso in riti e liturgie formali che tolgono spazio alla volontà dell’uomo di esprimersi. E non mancano riferimenti anche alla comunicazione più moderna, come internet, spesso marchiata in toni negativi, ma sottovalutata – secondo Barban – per le sue effettive potenzialità di veicolo anche di evangelizzazione: secondo i tradizionali parametri i giovani di oggi potrebbero essere etichettati, per modi e stili di vita, come i "barbari" di un tempo. Così li definisce provocatoriamente Alessandro Barricco in un articolo citato dallo stesso Barban, contro il quale si scaglia invece Eugenio Scalfari.
Ma in realtà – sostiene Barban – i giovani parlano, ragionano e sentono in forme e linguaggi che chi appartiene alle generazioni degli "anta" non può del tutto capire. "Ci sono salti generazionali ormai velocissimi, a distanza di pochi anni. Semplicemente perché la nostra vita, le nostre comunicazioni, il nostro quotidiano è diventato veloce" - aggiunge Barban.
E’ necessario calarsi nella loro realtà, e forse si rischia di scoprire che i veri barbari – conclude Barban – siamo proprio noi.
Attraverso questa sfida si gioca la possibilità di capire quanto dialogo serva per avvicinare due mondi apparentemente distanti come quello dei laici e dei credenti. E i credenti stessi, ma di età diverse.

Una riflessione che definirei "salutare" e dissetante, giunta propizia in un giorno mesto e triste - personalmente - nel quale avevo bisogno di parole confortanti. Di speranza, di futuro. Dom Barban, senza neanche saperlo, mi ha dato una mano.
Un personaggio che ti cattura, ti affascina, ti coinvolge nei suoi pensieri. Puoi condividere o anche sentirti un po' distante, in alcuni momenti, da quei percorsi dialettici arguti e profondi. Ma non puoi distrarti o perdere il filo. Sarebbe come precipitare.
Due ore sono scorse via in un lampo. E una domanda, campale, resta in piedi al termine di questo incontro, prolifico e stimolante:
"Questo Dio di cui tanto si parla, che fine ha fatto?"
Bella domanda. Specie se pronunciata a poche ore dal funerale di un tuo amico, coetaneo, che per un assurdo destino, non c'è più.
Forse sarà proprio la forza che troveremo per superare questo momento a dirci dov'è: a farci incontrare (o ritrovare) la speranza, l'energia, la fiducia. In una parola... la fede.
Magari attraverso un atto di sensibilità, un gesto, un semplice "dare agli altri" quello che si sente come frutto di qualcosa di importante.
"Dio è anche su internet?" ho chiesto a Barban. "Certo" mi ha risposto. E' ovunque noi riusciamo a vederlo. Ovunque il nostro fare per gli altri trova concretezza.

Domani sera andrà in onda su "Link" (ore 21.15 TRG) l'intervista a Dom Alessandro Barban: 8 minuti che se ne vanno tutti di un fiato, e tante altre cose avrei voluto chiedere... il tempo non lo ha consentito. Sarà per un'altra volta... Magari direttamente da Fonte Avellana...

Per ascoltare le omelie - meglio dire, le riflessioni a tutto campo - di Dom Alessandro Barban, collegarsi a http://www.fonteavellana.it/, digitare "omelie" su spazio ricerca, e provarne ad ascoltare un paio. Non sarà tempo perso...

1 commento:

  1. Caterina Meneghello da facebook -

    caro Giacomo,condivido in pieno,anche io sono stata letteralmente "catturata"dalle riflessioni di Dom Alessandro Barban,ce ne fossero più spesso di incontri così intensi..sono entusiasta..la sua modernità,la sua analisi incredibilmente lucida,il suo messaggio positivo di "accoglienza"..penso proprio di fare a breve un giretto a Fonte Avellana...

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