Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

giovedì 7 ottobre 2010

La morte raccontata in tv: ieri sera si è alzata ancora (pericolosamente) l'asticella...

La diretta di ieri sera di "Chi l'ha visto?" su Raitre è stata angosciante. Qualcuno giornalisticamente la potrebbe definire un "capolavoro": raccontare la soluzione di un giallo in diretta, per una trasmissione che si occupa di storie controverse e irrisolte, è in teoria il maximum. Ma a tutto, credo, ci sia un limite. Ho voluto postare uno stralcio - forse il più emblematico - della trasmissione di ieri pizzicato ovviamente su youtube. E una domanda mi inquieta, come persona prima ancora che come operatore di comunicazione: era giusto tenere la madre di Sara Scazzi in diretta mentre la tv le diceva che era stato ritrovato il corpo di sua figlia senza vita? Dove stiamo andando? La provocazione ha scatenato molte reazione dal web.

Ne parleremo anche stasera su "Link" (ore 21.15 TRG) con il prof. Roberto Segatori (docente universitario e presso la Scuola Giornalismo radio tv di Perugia).

http://www.youtube.com/watch?v=YEEhlwGsfrY

11 commenti:

  1. Pioggia di commenti da facebook -

    Fabrizio Cece -
    non è stata la prima volta e non sarà l'ultima, questa - secondo me - è l'unica cosa certa

    Arianna Ciccone -
    no è sciacallaggio

    Paolo Tosti -
    Il senso di inquietudine, di stupore, in un certo senso anche di orrore non ci lascia...Chi l’Ha Visto è l’antesignano della real tv, del reality show, ma la pietas dovrebbe avere la precedenza sullo scoop,forse lo scoop lo potrebbe fare una meno cinica e più leale professionalità ma chissà di questi tempi dove sarà sommersa...

    Simon Rossi Dub -
    ‎...sembra che la giornalista commenti una partita di calcio pero'....

    Francesca Messina - VERGOGNAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!
    Sono indignata!

    Brunetti Fabrice Adolphe Marc -
    Giacomo stavo proprio per scrivere qualcosa su questo fatto...Mi sembra ancora impossibile che in un paese civile accadano queste cose dove si tenga in diretta televisiva la mamma di Sara e che gli venga detto della morte della figlia in d...iretta ed oltretutto Sabrina , la figlia del carnefice, lo venga a sapere anche lei in Tv.Io credo sinceramente che non sia possibile vivere queste tragedie come dei reality show e poi stendiamo un velo pietoso sulla conduzione di Federica Sciarelli che mi ha fatto ricordare Bruno Vespa a quando faceva i plastici !!!

    Lucio Moretti -
    Caro Direttore, tutto questo mi fà pensare alla morte in diretta a cui tutti noi assistemmo riguardo la disgrazia di Alfredino Rampi, caduto accidentalmente in un pozzo a Vermicino. Sono passati più di venti anni e con rammarico debbo rilevare la più completa insensibilità di giornalisti e funzionari televisivi che continuano a sacrificare sull'altare della dea "Audience" i sentimenti e gli affetti più intimi delle persone....

    RispondiElimina
  2. La vicenda mediatica del povero Alfredino (due serate di diretta Rai quando non esisteva neanche l'alibi della concorrenza visto che era il 1981 e Fininvest non esisteva) ha segnato un triste spartiacque nella storia della televisione itali...ana. Nulla a che vedere, ad esempio, con la diretta per il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro (che era una personalità istituzionale e politica, in un periodo in cui si "decidevano" le sorti della nostra democrazia). Quello di Alfredino fu un macabro reality ante litteram: la classica asticella alzata di mezzo metro per vedere se si poteva fare il record... Il problema è che da quel giorno tutti si sono sentiti legittimati a ripartire da quella misura...
    GMA

    RispondiElimina
  3. Fabrizio De Santis -
    In questo Paese caro Giacomo non esistono più regole civili, giuridiche, finanziarie figuriamoci etiche :-(

    Andrea Gennai -
    Una pagina vergognosa del telegiornalismo italiano..............mi stupisce che la Sciarelli abbia alimentato una cosa del genere....doveva quantomeno interrompere il collegamento con Taranto, e far aprire un canale privato tra la famiglia e le autorità..............scandalo puro

    RispondiElimina
  4. Facebook sempre più prolifico di commenti -

    Francesca Galizi -
    La Sciarelli predica sempre bene....poi però razzola male...

    Anna Maria Stocchi -
    secondo me è stata una falsa coincidenza... cosa non si fa x soldi.....la maggior parte delle trasmissioni televisive nazionali stanno rasentando il fondo.......che schifo.....

    Fabrizio Cece -
    la guerra si fa in TV;
    la politica si fa in TV;
    i processi si fanno in TV;
    le questioni private si trattano in TV;
    perché non si dovrebbero fare in TV - magari in diretta - anche le indagini giudiziarie?

    Simone Filippetti -
    il problema non è di chi alza l'asticella, ci sarà qualcuno con meno etica e e scrupolil che ci proverà più di altri. Il problema è chi, in nome del sistema, del mercato, e del "tanto fanno tutti cos'", che si accoda. C vorrebbe davvero poco per cambiare le cose: basta che chi è in una posizione decisionale, un giorno dica: io non mi accodo. Ma il conformismo è una scelta sempre comoda e che fornisce facili alibi, in primis per la coscienza...

    RispondiElimina
  5. Dal link di questo blog, ulteriori commenti che riporto di seguito:

    Giuliano Chiocci - Senza parole.

    Francesca Galizi -
    Come sempre da 20 anni guardavo Chi l'ha visto ieri sera. Credo sia stato un caso che la chiamata alla mamma di Sara sia arrivata n quel momento, comunque la Sciarelli era un po' inisistente, avrebbe potuto perlomeno togliere subito il collegamento con la mamma della ragazza invece che andare avanti per mezz'ora.
    Eh eh eh...anche a Rai3 si predica bene e si razzola male...

    Lucia Casagrande Raffi - Agghiacciante!

    Giuliano Chiocci -
    Concetta....se vuole chiudiamo la diretta... Concetta mi dica lei..... Stanno a cercà il corpo...ma mi dica lei... SENZA PAROLE.

    Elena Di Bacco -
    non so se è peggio la giornalista o la NON reazione della madre....

    Tiziana Tosti -
    La colpa NON è della giornalista, ma degli inquirenti che non hanno trovato 1 minuto per avvisare la madre di quanto stava accadendo...vergognoso...

    Giuliano Chiocci -
    Ti arriva la notizia che hanno trovato il corpo, che lo zio ha confessato una cosa abominevole e tu hai davanti la madre...e cosa fai? Chiedi a lei se vuole continuare la diretta? STIAMO SCHERZANDO? E' UNA GIORNALISTA...NON IL PRIMO DI PASSAGGIO BECCATO IN MEZZO ALLA STRADA.

    Lucia Mancini -
    Non ho visto la trasmissione ma quello che leggo è sconcertante...personalmente avrei sospeso la diretta...non si specula così sul dolore delle persone.
    Ma sai Giacomo qual è la cosa che mi allarma di più? Il fatto che ci stiamo "abituando" ...a tutto questo...sentiamo le notizie e....magari continuiamo a far colazione...tutto ciò mi spaventa...e mi preoccupa parecchio...

    Giuliano Chiocci -
    Se stiamo discutendo di questo è proprio perchè non ci siamo abituati. Quello che è scandaloso è che non esistano professionisti in grado di capire quando è il momento di fermarsi. C'è un ordine che dovrebbe vigilare e sanzionare, senza intervenire solo quando c'è di mezzo la politica. C'è un' ETICA da difendere e seguire non solo il colore dei partiti.

    Lucia Mancini -
    Il mio " abituare" era riferito al fatto che i media fanno "passare" qualsiasi cosa pur di fare notizia...e ci propinano per "normale" anche ciò che assolutamente non lo è...quindi concordo con te..

    Elena Pescucci -
    Complimenti per la scelta del tema... attualissimo e delicato! Stamattina camminando per strada ho sentito diversi ragazzi delle superiori parlare della trasmissione e di come è stato affrontato il tema!

    Giuliano Chiocci -
    C'è Aldo Grasso che sul corriere.it interviene sul tema con un discorso con il quale stento ad essere in accordo. Ormai i media sono d'appertutto, impossibile fermare la macchina che s'è avviata, se non fosse stato chi l'ha visto a darne l...a notizia, sarebbe stata qualche altro network o televisione, bisogna prendere atto che il mondo è cambiato.....e così via. IL FATTO SCONCERTANTE è che a CHI L'HA VISTO C'ERA LA MADRE....era la madre in diretta in casa dell'assassino... SI DOVEVA INTERROMPERE LA PUNTATA, SENZA SE E SENZA MA.Mostra tutto

    Giovanna Uccellani -
    secondo me ci si sono trovati e non hanno avuto modo di venirmne fuori senza eccedere!... "chi l'ha visto" fa un lavoro eccezionale e aiuta un sacco di persone. vedi il caso Elisa Claps...

    Giuliano Chiocci -
    Le indagini sono ad una svolta. Interrogato lo Zio. I carabinieri stanno cercando il corpo. Chiudiamo la diretta in attesa dei prossimi sviluppi. ECCO COSA DEVE FARE UN GIORNALISTA SERIO senza speculare sulla lacrima della madre, sullo sguardo dell'avvocato, sullele reazioni di tutta una famiglia nella casa dell' ASSASSINO.. C'E' IL CADAVERE DI UNA RAGAZZA, LA VITA DI UNA QUINDICENNE, NON E' UN REALITY, NON SIAMO A PIAZZA ITALIA!

    RispondiElimina
  6. Nuovi spunti dai miei post su facebook -

    Valeria Olmi -
    E' stata uccisa due volte! Morire da sola impaurita e avere tutta l'attenzione mediatica dopo, che tristezza infinita!

    Giuliano Chiocci -
    NICHI VENDOLA: "ci sono elementi emblematici che qualcosa non funziona", come, appunto, il fatto che "la mamma abbia appreso in diretta del martirio della figlia". "E' qualcosa - ha detto il leader di Sel - che assomiglia a un treno in cor...sa e verrebbe da dire 'fermiamoci tutti e restituiamo valore alle cose, alla vita e alla morte: non puo' entrare tutto nel frullatore del consumismo mediatico" perchè così "siamo a meno di un millimetro dal baratro". MAI MI SONO TROVATO COSI' IN SINTONIA CON UN LEADER DI SINISTRA.

    RispondiElimina
  7. Sono parole assolutamente condivisibili quelle di Vendola, e credo che mai come in queste vicende non si debba giudicare il pensiero di una persona dal suo nome (o dal suo partito).
    Ieri sera la Sciarelli era ospite da Mentana al Tg di La7 (come al solito il Direttore per eccellenza sta sulla notizia meglio degli altri...) e ha difeso la sua trasmissione, mettendo se stessa come scudo per le polemiche. Credo che in effetti non sia in discussione il format di "Chi l'ha visto" (che infatti copre un vuoto informativo importante ormai da molti anni) ma sia importante individuare un limite oltre il quale nè "Chi l'ha visto", nè altre trasmissioni debbono esporsi.
    Per il rispetto dei diretti interessati (in questo caso la madre della vittima) e per rispetto ai telespettatori (che non sono solo numeri dell'Auditel).

    RispondiElimina
  8. La cosa più macabra e assurda che sta andando in scena in questi giorni è il cosiddetto "turismo dell'orrore": file e file di curiosi, alla ricerca di uno scatto fotografico davanti alla casa dell'omicidio o dello zio "orco".
    Ma che si crederanno di essere a Eurodisney?

    RispondiElimina
  9. Da facebook -

    Sabina Clementi - Bravo Giacomo, ci pensavo giusto ieri quando ho sentito la notizia....come si puo' umanamente pensare di andare per una "gita" alla casa di Avetrana?...Secondo me, i disturbi della personalità, stanno dilagando...ma forse proprio: degenerando!!!
    A Lucia Casagrande Raffi piace questo elemento.

    Michele Minelli -
    D'accordo direttore, ma i media? Sai meglio di me che la massa e la curiosità vengono mosse dai mezzi di comunicazione. Perchè tutti indistintamente riempono i loro palinsesti con ore e ore di questi eventi? Perchè i tg sono pieni solo di n...otizie del genere? Perchè è la legge del mercato. Perchè la gente chiede questo e i media li soddisfano. Ma soprattutto la cosa gravissima è che i diretti interessati, permettono tutto ciò. Anche se va detto che alcuni inviati non hanno nessun rispetto del dolore. Tirano dritti come treni calpestando chiunque si trovi sul loro cammino. Ecco cosa è rimasto della TV sia di stato che privata nazionale. Spettacoli a basso costo fatti sulla pelle della gente comune, che comunque lo permette, per poter apparire a tutti i costi, in qualsiasi maniera, fino a superare il limite della decenza umana.

    RispondiElimina
  10. Botta e risposta da fb -
    SABINA CLEMENTI - Si, d'accordo Michele, ma io personalmente mi accontento di vedere e sentire in televisione i racconti di queste storie orrende, anche se sto iniziando a ritenere i cartoni animati di vecchia generazione, come una delle poche "televisioni" ...attendibili e guardabili.
    Ma al di là di tutto, se vado in "gita", preferisco ancora visitare musei, passeggiare per le vie di qualche centro storico, andare ai parchi giochi, al mare o in montagna a sciare, concedermi lo sfizio di acquistare qualcosa in un negozio solo per dire: l'ho comprato a Siena, Otranto, Milano, Madrid, Londra.....non vado a scattarmi le foto a Cogne o ad Avetrana....questo non è sano!

    MICHELE MINELLI - Sabina mi pongo la domanda: cosa è che fa alzare dalla poltrona una famiglia intera per andare a fotografare la casa di Avetrana? Un evento che scuote le loro vite quotidiane? Oppure poter dire io ci sono, faccio parte dell'evento? Pensi che se non fosse stato così pubblicizzato e reso spettacolo, la stessa famiglia sarebbe partita per fare la stessa cosa? Io penso di no.

    SABINA CLEMENTI -
    Guarda, io ho studiato all'università per stranieri di Perugia e alle volte sono dovuta tornarci per fare delle carte e altre volte sono tornata a Perugia per lavoro e altre anche solo per fare una passeggiata, ma non mi è mai passato per l...a testa, nonostante il martellamento televisivo, di portare qualcuno con me a farsi le foto a Via Garlasco, nonostante io sia costretta alle volte a parcheggiare a Ponte Rio.
    Anzi mi fa proprio senso pensare di avvicinarmi ad una casa dove sia stato commesso un omicidio. Via non ci trovo il gusto!
    Quindi io non lo trovo questo nesso forte tra pubblicizzazione dell'evento negativo, gente normale e comportamenti anomali.
    Secondo me, ma solo opinione personale, ci vuole di essere un po' spostati per sentire il gusto di far parte di eventi spiacevoli.....

    RispondiElimina
  11. Interessante dibattito quello tra Michele (Boso) e Sabina, sul quale mi piace intervenire con un approfondimento ulteriore.

    Secondo me è una questione molto più semplice: questione di CULTURA. Sia di chi guarda così come di chi fa la tv.
    Oggi quello che conta sono i numeri, la massa. E la massa - senza offesa per nessuno - è videodipendente: non legge, non cresce..., ma deprime la propria curiosità in quell'unico mondo racchiuso nell'elettrodomestico dotato di tubo catodico. E' chiaro che quel mondo diventa tutto ciò che vede, che sente, che fa emozionare. E non c'è nient'altro.
    Ho 20 anni? La mia aspirazione è fare la velina o entrare nella casa del GF
    Ho 40 anni? Magari posso ancora permettermi di finire nel pubblico della De Filippi.
    Ho 60 anni? Me la cavo con qualche comparsata, ma intanto se ho una domenica libera, faccio un salto ad Avetrana (o se sto al Nord, magari a Garlasco, Cogne o Novi Ligure).

    Come in tutti i settori, c'è una responsabilità chiara di chi fa parte di quel mondo (tv e in generale, la comunicazione): c'è il buono e il "tristo". E c'è l'Auditel come unico parametro per misurare la bontà di una produzione (il problema è proprio qui: quantità e non qualità. Numeri e non cultura).
    Se accendo la tv posso incontrare Minoli, "La Storia siamo noi", "Report" o "Sfide" (in genere tutti in seconda serata).
    Ma posso anche incontrarmi con i programmi non stop di cronaca e sangue, dagli interminabili pomeriggi sull'1, il 2, il 3 o il 3000, alle serate talk show con il plastici che si chiamino Porta a Porta o Matrix.

    Esiste anche un telecomando. Esiste anche un cervello che permette di distinguere il confine tra la curiosità di informarsi e la morbosità di infilare lo sguardo nel buco della serratura.
    Purtroppo non appartiene a chi, fa del tubo catodico, la propria unica fonte di informazione. Nè appartiene a chi fa delle programmazioni solo un business fatto di ascolti e share.
    Sembra quasi che, scrivendo questo, io non faccia parte di questo mondo. Ma è proprio perché ne faccio parte - e lo conosco piuttosto bene, nei vizi e nelle virtù - che dico questo.
    La responsabilità va condivisa: tra chi propone e chi guarda. E' un circolo vizioso. Per reciderlo servirebbe modificare il sistema di selezione delle programmazioni, sganciandolo dalla semplice sommatoria di ascolti.

    Giudicare la bontà di un programma solo dal numero dei suoi ascolti, è come giudicare la bontà di un discorso solo dal volume della voce di chi lo interpreta.

    RispondiElimina