Non solo per i sapori - devo ancora trovare un essere vivente che mi dimostri che esista un angolo del mondo dove si mangia meglio che da noi - ma anche e soprattutto per il fattore "salute".
Parlo di "dieta mediterranea" - una sorta di ricetta magica di cui spesso si sente parlare ma di cui poco o nulla in realtà di conosce. Se che recentemente è stata innalzata a "patrimonio immateriale dell'Unesco".
Il luogo comune ci fa pensare ad un bel piatto di pasta, pomodoro-basilico-parmigiano (che volete di meglio?), ma non è tutto qui. Ciò che si sottovaluta della dieta mediterranea è l'enorme potenzialità in fatto di prevenzione.
L'ultima scoperta scientifica parla chiaro.
Il mangiare italiano è un potente ed economico 'scudo' contro questa sindrome e anche contro le sue cause principali, come il grasso addominale, il colesterolo Hdl e i trigliceridi alti e l'ipertensione. L'indagine porta la firma di esperti greci, Demosthenes Panagiotakos e Christina-Maria Kastorini della Harokopio University di Atene, che si sono guadagnati le pagine della testata scientifica aggiungendo alle già consistenti evidenze sui benefici della dieta mediterranea, montagne di dati che ne confermano l'effetto positivo sulla sindrome metabolica, considerato uno dei principali problemi di salute pubblica.
Alto consumo di acidi grassi insaturi grazie all'olio extra vergine d'oliva, frutta, verdura, cereali integrali e lattici freschi, pesce, pollame, legumi, poca carne e vino solo ai pasti.
Questi gli alimenti preferiti nella dieta mediterranea: "Il nostro studio - assicurano i ricercatori ellenici - è il primo che ha sistematicamente studiato il ruolo della dieta mediterranea nei confronti della sindrome metabolica e sulle sue cause, dimostrandone l'effetto protettivo. Considerando le scarse risorse economiche su cui gli Stati possono contare oggi, mangiare meglio sembra essere la soluzione migliore per prevenire le malattie cardiovascolari e la dieta mediterranea è anche composta di cibi facilmente reperibili in ogni Paese".
Morale: mentre il nostro Paese si prepara a celebrare i suoi 150 anni di vita - sbandierando in senso non solo letterale, le proprie virtù con aria più nostalgica che non di consapevole senso di appartenenza - sarebbe il caso di ricordare non solo che quando ci si mette a tavola (attività non proprio sporadica, visto che avviene nella migliore delle ipotesi, almeno 3 volte al giorno) si è "detentori" di un'eccellenza difficilmente contrastabile, ma che questa "eccellenza" è anche il miglior passpartout per godere del bene più prezioso che ancora oggi - tra frenesia, stress e rincorsa contro il tempo il tempo - resiste: la salute.
Verissimo! purtroppo l'ho capito tardi (ma meglio tardi che mai!) grazie ad un'amica dietista che mi ha liberato da una serie di false credenze e soprattutto ha fatto sì che sperimentassi su me stesso come sia possibile dimagrire senza troppi sacrifici, soprattutto senza rinunciare alle nostre tradizioni culinarie, alla pasta, al pane!!! poveri illusi quelli che di colpo perdono 10-15 chili e poi dopo un anno se li ritrovano! Io impiego un mese per perdere un chilo e 20 minuti per metterlo sù, ma fortunatamente ormai ho acquisito il controllo della situazione! Mauro Agostinelli
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