Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

sabato 12 marzo 2011

Prima riunione sul tema dello "scavijamento": alcune note, alcune eco, alcune riflessioni...

Il "ghiaccio" è stato rotto. Ma ancora la strada resta lunga.
Si anima il dibattito intorno alla proposta - avanzata con una raccolta firme e alcuni manifesti pubblici - di dare un significato "reale e profondo" all'epilogo della Festa dei Ceri. Un epilogo corale, comune, coerente con il messaggio e l'esempio di S.Ubaldo.
Un'iniziativa lanciata dal ceraiolo sangiorgiaro, Francesco Pascolini (per tutti "Picchio"), che ha trovato un primo momento di valutazione. Definirlo di "condivisione" è eccessivo, anche perché la stessa atmosfera della riunione, indetta dall'Università Muratori presso la propria sede - presenti rappresentanti delle Famiglie ceraiole, il Vescovo Ceccobelli e alcuni ceraioli - non è stata quello che si dice proprio "collaborativa".
Tant'è. L'importante - come si dice in gergo - è che se ne parli.

Cosa è stato detto? Lascio il racconto alle parole dello stesso "Picchio" che via e-mail mi ha informato sulla riunione - a cui mi sarebbe piaciuto per altro partecipare, ma non ne ero a conoscenza, e venutone a sapere mezz'ora prima, francamente non sapevo se aperta o meno al pubblico.
Ma ecco come racconta - con estrema sintesi e franchezza - l'incontro, Francesco Pascolini, che dopo un'esposizione iniziale della proposta ha preferito (molto educatamente) "defilarsi" per non condizionare i presenti:

PRESSO LA SEDE DELL’UNIVERSITA’ DEI MURATORI HA AVUTO LUOGO IL PRIMO INCONTRO UFFICIALE RELATIVO ALLA QUESTIONE “SCAVIJAMENTO SANT’UBALDO”.

L’INCONTRO E’ STATO ORGANIZZATO CELERMENTE (E CON VELATA POLEMICA: VEDI CONTENUTO DELL’INVITO) DALLA STESSA UNIVERSITA’ DEI MURATORI ANCHE E SOPRATTUTTO PERCHE’ S’E’ SENTITA "SCAVALCATA", TAGLIATA FUORI DALL’INIZIATIVA E CON QUEST’INVITO HA VOLUTO RIBADIRE IL SUO RUOLO. PRENDERE IN MANO L’INIZIATIVA (COSA OVVIAMENTE POSITIVA).

DEGLI INVITATI UFFICIALI ERANO PRESENTI:

• MOLTI ESPONENTI DEL CONSIGLIO DELL’UNIVERSITA’

• IL VESCOVO MARIO CECCOBELLI ACCOMPAGNATO DA DON MIRKO ORSINI

• IN RAPPRESENTANZA DEL COMUNE DI GUBBIO (ED IN VECE DEL SINDACO) L’ASSESSORE LUCIO PANFILI

• I PRESIDENTI DELLE FAMIGLIE CERAIOLE

ASSENTE, PUR SE INVITATO, IL MAGGIO EUGUBINO

PRESENTI NON UFFICIALMENTE INVITATI:
• CAPODIECI DEL CERO DI SANT’UBALDO MASSIMO MORELLI
• CAPODIECI DEL CERO DI SANT’ANTONIO ROBERTO FOFI
• MARINO ROSSI (FORSE IN RAPPRESENTANZA DEL GRUPPO DEGLI ULTIMI SEI CAPODIECI DEL CERO DI SAN GIORGIO)
• ALCUNI RAPPRESENTANTI DEL SENATO DEL CERO DI SANT’ANTONIO
• ALCUNI CURIOSI
• IL SOTTOSCRITTO (INFORMATO, DALL’INVITO, SOLO PER CONOSCENZA)

ASSENTI, PUR SE NON UFFICIALMENTE INVITATI, I CAPITANI DI QUEST’ANNO ED IL CAPODIECI DI SAN GIORGIO (QUEST’ULTIMO PROBABILMENTE PER SCELTA)

LA SALA ERA PIENA E QUESTO E’ GIA’ DA CONSIDERARSI UN SUCCESSO. S’E’ PERCEPITA LA VOGLIA DI ESSERCI.
HO CHIESTO DI PRENDERE PRELIMINARMENTE LA PAROLA PER:

• PRESENTARE L’ARCHIVIO DELLE FIRME RACCOLTE (E FAR INTENDERE CHE NON SI TRATTA DI FANTASIE)

• FARE UNA PRECISAZIONE: PER MEZZO DELL’INIZIATIVA VIENE CHIESTO AI SANTUBALDARI CHE ATTENDANO GLI ALTRI CERI PRIMA DI SMONTARE IL PROPRIO E NULL’ALTRO

• SPIEGARE PASSIONALMENTE I MOTIVI CHE M’HANNO SPINTO AD ATTIVARE L’INIZIATIVA

• INOLTRARE UNA RICHIESTA CHIARA

RELATIVAMENTE A QUEST’ULTIMO PUNTO E’ BENE APPROFONDIRE: HO CHIESTO, BASANDOMI SU UN MANIFESTO CONDIVISO DA MOLTI, CHE LE ISTITUZIONI PRESENTI O COMUNQUE COINVOLTE DECIDANO CHIARAMENTE IN MERITO ALL’ARGOMENTO E CHE SI ASSUMANO LE RESPONSABILITA’ CONSEGUENTI A QUESTA DECISIONE. NON SARA’ ACCETTATO IL NON DECIDERE FRUTTO DI CONFUSIONE, CATTIVA INTERPRETAZIONE, FONDAMENTALMENTE CAOS. PERICOLOSO CAOS (VEDI CERI PICCOLI 2010 CON RISSE E PIANTI, VEDI VOCI SANGIORGIARE CHE PROPONGONO UN RITORNO AL PASSATO CON L’ALZATA DI OGNI CERO A SE STANTE AFFRONTANDO IN MANIERA SPECULARE L’INGIUSTIZIA PROPINATA DAI SANTUBALDARI ALLA FINE DELLA GIORNATA).

CHE LE ISTITUZIONI PREPOSTE ALL’ORGANIZZAZIONE DELLA FESTA SCELGANO PURE LIBERAMENTE LE LE MODALITA’ DI CONFRONTO E DI DISCUSSIONE MA LA PRETESA E’ CHE DECIDANO.

A QUEL PUNTO HO FATTO UN PASSO INDIETRO, HO RACCOLTO IL BLOCCO DELLE FIRME E ME NE SONO ANDATO.
NON HO VOLUTO CHE LA MIA PRESENZA INFLUENZASSE IL DIBATTITO.

QUELLO CHE L’INIZIATIVA S’ERA PREPOSTA E’ STATO OTTENUTO.
IL DIBATTITO E’ INIZIATO.
ORA TOCCA AD ALTRI.

RESTO VIGILE ED ATTENTO OSSERVATORE DELL’EVOLUZIONE DEGLI EVENTI.
SE LE ISTITUZIONI NON DECIDERANNO, MI FARO’ DI NUOVO AVANTI.
COMUNQUE AL DI LA’ DI TUTTO DA ORA IN POI CONTANO I FATTI. LE PAROLE NON SUPPORTATE DAI FATTI DIVENGONO ASSAI POCO INTERESSANTI.
RESTO FIDUCIOSO IN UNA POSITIVA EVOLUZIONE.
Francesco Pascolini "Picchio"

Fin qui la nota di "Picchio", sulla riunione di lunedì. Riunione che si è chiusa con le parti che hanno rinviato il dibattito nelle rispettive sedi (l'Università al suo interno, così come le compagini ceraiole).
Personalmente, non avendo potuto prendere parte all'incontro - al quale per altro avrei dato il mio contributo, semplicemente ribadendo quello che non solo affermo da tempo, ma ho anche scritto nei precedenti post sull'argomento)  - ho cercato informazioni chiedendo lumi ad altri partecipanti. 
 
Ecco alcune considerazioni emerse nella riunioni (condivisibili o meno) di cui sono venuto a conoscenza:


Il presidente della Famiglia dei Santubaldari, Ubaldo Minelli, paventa che una assemblea generale su questo tema - come richiesto da Pascolini con oltre 760 firme raccolte - crei un precedente pericoloso, che potrebbe dare adito in futuro a degenerazioni (raccolta firme per stravolgere la Festa o la Corsa) – timore che a mio avviso appare esagerato. Il rischio per il futuro è perpetuare la situazione attuale solo per l’inerzia di non avere il coraggio di prendere in mano il problema.

Il capodieci di Sant’Ubaldo, Massimo Morelli, si è dichiarato disponibile a valutare la cosa solo se rientra in un pacchetto di interventi che comprendano altre situazioni, a suo giudizio, incompatibili con l’attuale momento della festa (es: quarta girata di Sant’Antonio in Piazza Grande). Personalmente credo che su tutto sia lecito discutere, anche se vanno fatti i dovuti distinguo: ad es: la quarta girata in piazza grande di Sant’Antonio è un’invenzione posticcia, recente e senza grande fondatezza, e potrebbe tranquillamente essere abolita. Discorso diverso merito la giratella in piazza Oderisi (oggi piazza S.Antonio) dove sorgeva un antico convento che dava il nome anche al corso stesso.
In ogni caso, la Festa dei Ceri ha un solo soggetto inamovibile: il Patrono S.Ubaldo. Tutto il resto - anche se lo chiamiamo tradizione - fa da contorno. Ed è assurdo che spesso si dia più importanza al contorno che non all'omaggio al Patrono (tanto per tornare al tema dello "scavijamento" congiunto).

Il Vescovo Ceccobelli, pur riconoscendo la sua non appartenenza alla comunità eugubina che rende doveroso il mantenimento di una posizione super partes – ha usato parole di condivisione per l’iniziativa di Pascolini nella quale “non si ravvisa malizia ma la volontà di interpretare il messaggio di Ubaldo”.
Forse è mancata una presa di posizione netta che la Diocesi avrebbe l'autorità e il dovere di assumere, parlandosi di un gesto rivolto al Patrono. Più diretta la posizione di don Giuliano Salciarini, che ha confidato la positività dell’esperienza avuta nel 2000 e nel 2001 anche agli occhi di chi (come lui) propendeva fino a quel momento per l’epilogo tramandato negli ultimi decenni.

Infine il capodieci di Sant’Antonio, Roberto Fofi, unitamente a al componente del Senato, Raffaele Pellegrini, hanno spiegato che alla base del problema vi è lo storico fraintendimento per il quale si ignora che il cero di Sant’Ubaldo altro non rappresenta che il protettore dell’arte dei Muratori – da distinguere chiaramente dalla figura di S.Ubaldo Patrono di tutti gli eugubini e quindi di tutti i ceraioli. Espressioni o gesti che lascino anche lontanamente intendere che la Basilica di S.Ubaldo sia il luogo solo di qualcuno e non di qualun’altro, sono contrarie alla tradizione e al significato della Festa oltre che, principalmente, al significato del messaggio di Ubaldo (volto alla riconciliazione e non certo alla definizione di una gerarchia).

Messaggio quest’ultimo che va ribadito in ogni forma e in ogni circostanza per evitare che le future generazioni abbiano – questo sì – come pericoloso precedente il non specificare ciò che è alla base di questa Festa e che la distingue da qualsiasi altra manifestazione.
La corsa è corsa - con le sue specificità (ad es: non ci si supera): ma alla fine l'unico vincitore è il Patrono. Verso il quale si è rinnovato il plurisecolare omaggio.

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