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mercoledì 10 ottobre 2012

Il Gubbio alza il muro su "fort Apache": Benevento terzo "scalpo d'autore"...

La slide "Fort Apache" andata in onda
a "Fuorigioco" - montaggio Artica Studio
Per ora non si passa. Il Gubbio alza il fortino al “Pietro Barbetti” e per la terza gara su tre conquista l’intera posta. I tre punti. Sarà pure numero perfetto, ma mai come quest’anno la squadra rossoblù sembra capace di massimizzare davanti al proprio pubblico le potenzialità di un gruppo che ha qualità caratteriali e agonistiche prim’ancora che tecniche.

Però sarebbe riduttivo pensare che la vittoria sul Benevento sia solo figlia della sofferenza. Riguardiamoci il gol vittoria firmato da Galabinov: prima Briganti fa muro sugli avversari al limite dell’area, la palla arriva a Palermo e getta uno sguardo in avanti e lascia partire un assist che riporta alla memoria le invenzioni chilometriche di Platini per Boniek.

L'esultanza di Galabinov verso la tribuna dopo il gol
(foto M.Signoretti)
Galabinov, anche lui figlio dell’est europa, non si è fatto pregare ma ha sintetizzato velocità e freddezza in un gesto tanto semplice, in apparenza, quanto in realtà rischioso. Ma i calciatori di spessore sono quelli che rendono facili anche le prodezze.

E così l’impresa è riuscita. Il Benevento è il terzo scalpo dell’anno dopo quelli targati Frosinone e Pisa, rispettivamente prima in classifica e seconda ad un punto. Non male come ruolino di marcia casalingo, anche se i campani restano tra le tre la formazioni più quotata e importante, per individualità e prospettiva.

Giacomo Venturi: uno dei custodi del "fortino"...
foto M.Signoretti
Dunque una vittoria che vale doppio, ma se vogliamo, restando alla logica del 3, vale triplo: perché voluta, costruita saggiamente sul piano tattico e difesa strenuamente con le unghia e con i denti. La capacità di soffrire è ormai prerogativa identitaria del Gubbio di Sottil: non bisogna esagerare, è vero, ma ieri fort Apache ha retto ad un avversario che aveva in campo nomi che starebbero a loro agio anche nel campionato di serie B.

E se qualcuno storce la bocca, ricordiamo che l’anno scorso si soffriva per poi perdere. Quest’anno si soffre per poi vincere. Non è esattamente la stessa cosa.
Esultanza rossoblù a fine gara: una scena
che finalmente torna di moda... (foto M.Signoretti)
Che ci sia da migliorare è lampante, e anche Sottil non lo ignora. Ad esempio, nelle ripartenze, che col Benevento non sono quasi mai riuscite, o nel gioco sulle fasce che ancora è quasi sconosciuto. Ma se con ampi margini di crescita, la squadra sta lì, a due passi dalla vetta, è logico chiedersi migliorando cosa possa fare.

Per ora la doppia cifra, quota 10, fa bene al morale e all’ambiente. Senza dimenticare il proprio dna. Con le grandi ma soprattutto con quelle che non lo sono. Come la Paganese o come il Barletta domenica prossima. Altro test, altra sfida per ribadire la legge del fortino Barbetti…



Copertina di apertura di "Fuorigioco" - 9.10.12
musica sottofondo: "Il nostro caro angelo" - L.Battisti (1973)

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