Una stagione grigia per la nostra città, sotto molti punti di vista. Senza voler sembrare troppo pessimisti, è chiaro e oggettivo che il momento che si sta attraversando è forse il più critico dal dopoguerra.
Sul piano economico-occupazionale, ovviamente, Gubbio non può essere un’isola staccata e indipendente dallo tsunami che ormai da anni sta sconvolgendo l’economia internazionale e il nostro Paese. Per la prima volta da 40 anni a questa parte anche i tradizionali colossi industriali – baluardo protettivo di un’intera filiera con indotto da centinaia di aziende coinvolte e migliaia tra imprenditori e dipendenti – mostrano il fianco ai rigori della crisi e la parola “cassa integrazione” è ormai il sostantivo più diffuso e utilizzato negli ambienti imprenditoriali tutti. Emblematico l’allarme rilanciato nei giorni scorsi proprio dal Presidente di Assindustria Perugia, Cesaretti alla convention che ha visto nel capoluogo il leader nazionale di categoria, Squinzi.
La crisi non risparmia la politica. Crisi di valori e di identità, in questo caso, che se non tocca i vertici astrali dei casi Lazio o Lombardia, anche nel nostro piccolo non manca di far parlare le pagine di cronaca, giudiziaria e non.
Il decennio Goracci è alle spalle, anche se gli strascichi proseguiranno ancora, mentre la nuova parentesi politica sta mostrando più crepe che certezze. Se dovessimo scegliere due flash per immortalare i due periodi, basterebbe sostare a San Pietro: quel che resta del mega parcheggio (ribattezzato “ecomostro”) da un lato, le polemiche sulle mense scolastiche, dando una sbirciata dentro al chiostro, dall’altro.
Quel che resta del parcheggio di San Pietro: ovvero "l'ecomostro" |
Una soluzione che somiglia ad una “toppa” d’emergenza – anche se di questi tempi, è pur sempre meglio di un “buco” – e al tempo stesso lascia perplessi sul futuro della gestione del luogo più significativo, identitario e amato dalla comunità eugubina.
In fondo, anche questa storia è la sintesi dell’incertezza in cui la città si sta dimenando, tra incognite (tante) su molti fronti e riferimenti (pochi) sui quali poggiare. Non tanto per capire dove tira il vento, ma almeno dove siano i quattro punti cardinali.
Dall'editoriale di "Gubbio oggi" - ottobre 2012
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