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lunedì 22 ottobre 2012

Il Gubbio e il mal di trasferta: un film già visto...

La grinta di Sottil - foto M.Signoretti
L’avvio targato Andrea Sottil è tra i migliori degli ultimi anni. Grazie soprattutto al ruolino di marcia casalingo (3 vittorie e 1 pari).

E il Gubbio in trasferta? Alla vigilia della settimana che porta alla sfida di Prato val la pena fare un rapido flashback.
Perchè a dirla tutta, negli ultimi tempi la squadra eugubina ci ha messo sempre un pochino a carburare anche nelle annate migliori.

Prendiamo il biennio Torrente, destinato ormai a diventare unità di misura delle potenzialità della squadra. Paradossalmente il tecnico del Bari partì meglio nella stagione d’esordio, in C2, debuttando proprio con un successo lontano da casa. Anzi lontanissimo, se è vero che giunse a oltre 550 km, Gradisca d’Isonzo, terreno dell’Itala S.Marco: i gol di Casoli, di testa, e di Perez firmarono il 2-0 di avvio del campionato che solo ai play off, poi, il Gubbio avrebbe consacrato.

Molto più duro il cammino la stagione successiva prima che i rossoblù si sbloccassero a Como, grazie alla prodezza di Farabbi e alla zampata vincente di Gomez al 90’ esatto. Era la fine ottobre. Da lì però fu un tripudio crescente dei successi a ripetizione con il Gubbio più trascendentale della sua storia, soprattutto lontano dalle mura amiche (alla fine sarebbero state 8 le vittorie esterne).

Ma il feeling con i campi avversi ha avuto alti e bassi anche in passato.
Il Gubbio di Landi allo stadio "Curi" di Perugia
Chi ricorda 25 anni fa un certo Minuti e un Lanciano che infilò niente meno che 3 pappine al Gubbio di Giampaolo Landi esordiente in C2 dopo 35 anni? Una domenica da incubo, presto superata dalla vittoria col Riccione. Ma anche quel Gubbio, pur brillante e protagonista, faticò a trovare il primo successo esterno, arrivato solo alla ottava giornata in quel di Jesi.

Alessandrini a Torino - foto Settonce
Sicuramente tra i più agili a vincere in trasferta è stato Marco Alessandrini: che nel suo primo anno andò addirittura a infilare il primo exploit nel derby di Gualdo, 9 settembre 2001, due giorni prima del crollo delle torri gemelle. Per quella domenica, la torre rossoblù si chiamava Claudio Clementi e per la difesa del Gualdo resterà un nome da incubo. L’anno dopo Alessandrini fa addirittura meglio: prima giornata, subito vittoria a Castel di Sangro, con il guizzo del francese Bochu. Quel Gubbio arriverà alla finale play off sfortunata con il Rimini di Leo Acori.

Acori, e la nuova avventura "straniera"
E a proposito di Acori, anche il trainer assisano, capace di riportare in C2 i rossoblù nel 1998, ci mise ad adattarsi alla nuova categoria, almeno in trasferta: il primo colpo arriva solo alla 12ma giornata a Macerata a firma Ettore De Vito.

Insomma anche i più importanti nocchieri della recente storia rossoblù hanno faticato a ingranare la marcia giusta lontano dal San Biagio, sebbene la squadra rossoblù abbia sempre goduto di un ottimo sostegno dei tifosi anche a molti chilometri di distanza. Poi però, con il passare delle giornate, si è trovata la chiave giusta.
E l’impressione è che anche quest’anno sia solo una questione di tempo…

    Dalla copertina "Il Rosso e il Blu" di lunedì 15.10.12

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