Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

lunedì 4 ottobre 2010

C'è una bandiera che vola nel cielo...

"Una bandiera vola nel cielo. Ha il suo sorriso ironico, la sua bontà d'animo, la sua voglia di vivere, di essere, di rimanere con noi... Un abbraccio infinito, amico mio..."
Sabato 2 ottobre, ore 15.36

http://www.trgmedia.it/video.aspx?but=1&imgx=1&img=img/tgtrg.gif&s=trgsette/&f=trg7-3567.wmv&d=TG%20del%2004/10/2010

Era sabato pomeriggio. Un sabato strano. Perso ad aspettare più di tre ore una persona poi mai intervistata. Persona importante, per carità. Ma la grandezza sta anche nell'umiltà. E nel rispetto del lavoro altrui. Pazienza. Tutto serve per conoscere meglio il prossimo...
Non mi sono neanche incazzato. In altre situazioni avrei tirato fuori il peggio di me.
La verità è che con la testa ero da un'altra parte. E non solo con quella. Era un sabato pesante. Nonostante il sole quasi estivo, che di solito mi mette di buonumore. Un brutto presentimento mi aleggiava dentro. Una sensazione che quel sabato me lo sarei stampato addosso. La prima avvisaglia da un amico, sulla scalinata del Comune di Assisi. Poi è bastato un sms, mentre stavo percorrendo la discesa di Assisi, per tornare a casa. Ci sono strade che ti restano impresse. Per tanti motivi. Quella, quella discesa, mi ricorderà sempre questo messaggio.
"Saverio se ne è andato poco fa". Con un tono delicato, discreto. Quasi lo avesse scritto lui. Di suo pugno.
No. Mi sono detto solo questo. No. Non è possibile. Non è giusto.

Secondo me ha scelto di farci aspettare qualche giorno: perché era meglio così. Bisognava abituarsi a quanto accaduto. Anche se nessuno l'avrebbe mai accettato. Una tragica fatalità lo ha portato via. Ma nel dramma, in queste ore, è vivo, grande e tangibile l'affetto che lo circondava, di amici, o anche semplici conoscenti.
Se parlavi anche solo 2 minuti con Saverio non potevi non sorridere, non esserne catturato, non lasciarti coinvolgere nel suo modo di vedere le cose: fatto di un buonumore fisiologico, di una battuta tesa a sdrammatizzare anche le situazioni peggiori. Semplice ma inimitabile.
Me lo ricordo in tante occasioni, con il suo portamento, tra il solenne e lo scanzonato. Il suo modo di camminare inconfondibile - di quelli che riconosceresti anche sulla Quinta strada - la sua battuta secca, immediata, imprevedibile. E quella risata. La sua risata. Sana, autentica, appagante.
Ci si scambiava battute, considerazioni, ogni tanto qualche riflessione. I suoi amici veri - quelli che lo hanno vissuto come nessun altro - erano diversi, ma il nostro era un rapporto di reciproca... empatia. Ogni volta che ci incrociavamo io lo apostrofavo con un "mitico", e lui "sei il più forte". "Ma davero", aggiungeva quasi per farmi capire che stavolta non scherzava. E ci si fermava a parlare.
Ricordarlo con la bandiera è il flash immediato: credo che giocare con la bandiera fosse l'espressione più naturale e fedele del suo essere. Libero e orgoglioso, allegro e catalizzante.
"Il piccolo Saverio" era ormai diventato grande, ma non aveva esaurito di un millimetro l'entusiasmo che lo animava da quando, a 7 anni, strappava applausi per la sua spontanea tenerezza. Quella tenerezza oggi era diventata carisma. Di quelli veri, che non hanno bisogno di alzare la voce. Carisma che lo rendeva leader silenzioso ma riconosciuto (Fefè lo portava sempre al suo fianco nelle occasioni di rappresentanza, fu scelto proprio lui lo scorso anno per la cerimonia celebrativa dei 40 anni).
Ho saputo per caso che nella sua auto, anche al momento dell'incidente, aveva con sè il vestito da sbandieratore: avrebbe dovuto essere con il gruppo poche ore dopo, prima di cena, per una nuova esibizione. La bandiera ce l'aveva nel cuore, prima ancora che in mano. Non poteva non averla accanto.

Lo ricordo da ceraiolo. Di quelli che non parlano tanto. Ma quando lo fanno, il resto ascolta. In silenzio. Le sue parole, a gennaio, quando a nome della muta presentò candidato Federico Farneti furono limpide, semplici ma straordinarie. Parole di un ceraiolo vero. Rimasto legato alla sua muta (Santa Maria), anche dopo aver lasciato il pezzo.
Ho una foto dietro la mia scrivania: ingrandita (ma sarebbe meglio dire, ingigantita). Ha una storia tutta sua questa foto che riporto qui a fianco, amatoriale ma fantastica nella sua istantanea non voluta (non a caso scattata da un tizio che vedeva i Ceri per la prima volta in vita sua...). Quella muta di Barbi del 2005, immortalata da dietro. Un giorno magari scriverò qualcosa su quella foto, sui suoi protagonisti nascosti, su quelli reali. Sul suo essere unica.
La riguardavo oggi perché ne ero certo. In quella foto c'è anche Saverio: sta aspettando, sta fissando il cero, il suo Sant'Antonio, a pochi passi dal cambio. Noi, sulle ultime falcate, a due metri da San Giorgio, lui trepidante ma concentrato prima di entrare. Resterà lì con me. Quella foto ha un altro motivo per dirsi unica.

Lo ricordo anche portiere dell'indimenticabile Drink Team. Una squadra improvvisata e goliardica che si divertiva ad organizzare partite improbabili al campo sportivo di Cipolleto. Primi anni Novanta, un gruppo di amici, il Nino (Nigno), Messiè, Boccino e Marco Silvestrelli in difesa (qualche volta anche Chico Farneti o Marco Bellini), Eros Pauselli, Dando Ronchi, Io, Baldo Gini e Giorgio de la Tina a centrocampo, Mina e Duracell di punta ("Il bomber è tornato" gridava Teo dopo ogni gol - ed erano tanti...). E in porta, ovviamente, Savino. Che grande. Lo spogliatoio aveva il calore di un'osteria d'altri tempi. Si vinceva spesso, ma anche quando si perdeva ci divertivano più di quelli che vincevano. Chiudemmo la "carriera" del Drink Team con una cena (non poteva essere altrimenti) da Tino consumata a furia di cantate a squarciagola, con le finestre spalancate e le nostre urla che probabilmente arrivavano a metà corso. Savino era semplicemente un mattatore di questi momenti.

Andando indietro negli anni, non posso non ripescare una gita eccezionale, l'unica fatta insieme (andavamo in scuole diverse) per i Giochi della Gioventù a Roma, con il prof. Pelicci (anche lui, protagonista indiscusso di gag e battute esilaranti). Sul pullman ne combinammo di tutti i colori, con l'accoppiata inedita Doc Demegni-Savino, e noi tutti 16enni da strapazzo, fuori dall'ambiente scolastico, pronti ad invadere l'Ergife con la baldanza di una truppa brancaleone, per realizzare poi allo Stadio dei Marmi una coreografia disegnata da quel genio del palcoscenico che era Gozlino. Con delle tute che toglievano il respiro (da quanto erano attillate e con la lana urticante a pelle) e con i poveri organizzatori costretti a perdere più tempo a richiamarci che non a insegnarci le movenze che dovevamo assumere per dare dignità ad uno spettacolo da "apertura delle Olimpiadi". Dissacravamo tutto, ma con uno stile e una "maleducata signorilità" che oggi mi manca. Che ci piegava da ridere.
Tornai con le corde vocali semidistrutte: in tre giorni avevano esaurito le "scorte di magazzino" necessarie per un trimestre. E Savino ne era stato uno degli artefici.

Ma il ricordo più profondo che conservo di Saverio è una frase che mi disse sottovoce. Un giorno che con Fefè vennero a parlarmi. Era un giorno triste perché per un motivo "istituzionale" (verrebbe da dire, di Palazzo), non avrei potuto essere presente alla consueta cerimonia del Premio Bandiera (che pur non essendo sbandieratore, avevo presentato per 15 anni). Mi si avvicinò e mi disse: "Giacomo, hai tutta la mia solidarietà. Non è giusto. Quando me l'hanno detto non riuscivo a crederci. Sappi che sono comunque con te".
L'ho sentito vicino come non mai. E ho capito una volta in più, di avere vicino una grande persona. L'ho capito da quelle parole, dal suo sguardo. Fermo, inflessibile, sincero. E mai così serio. Forse è l'unica volta che, personalmente, ho visto Saverio, con quello stato d'animo. Ma l'ho ringraziato.
E ancora oggi voglio ripetergli il mio grazie. Perché è stato autentico, come sempre. Perché è stato se stesso. Perché è stato un vero amico.
 
Ciao Savino...

11 commenti:

  1. grazie Giacomo, come sempre!!!! magda

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  2. ...lo conoscevo da quando ero piccolo e anche se ho 10 anni meno di lui,era sempre simpatico gentile e cordiale,nn ci trattava da bambini,a differenza dei suoi coetanei...e ora il suo immancabile abbraccio alle 6 meno cinque a santa maria,anche se eravamo di 2 ceri diversi, mi mancherà molto....(sddj)

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  3. Tanti i commenti da facebook alle poche righe che ho lasciato per ricordare Savino. Ricordi intensi, straordinari, vissuti.
    Mi piace riportarli qui di seguito: tanti tasselli di un puzzle fatto di amicizia, affetto, ricordi e ora di un incolmabile senso di vuoto.

    Francesco El Niño Costantini -
    Vorrei mettere mi piace, ma sarebbe un controsenso...un abbraccio sincero con la tristezza nel cuore.

    Francesco Benucci Mezzetti -
    a me son piaciute le parole del nostro direttore.................per l'avvenimneto doloroso son ancora basito

    Gabriele Fabio Scavizzi -
    Non ci sono parole... grazie Giacomo per il bel commento.

    Paolo Tosti -
    mi dispiace Jack...non è giusto...

    Federico Bagagli -
    Cosa dire......................se ne è andato un amico............... un caro amico, con cui ho condiviso i momenti trepidanti prima dell'arrivo del nostro cero nella muta di Santa Maria. Il tuo sorriso mi mancherà per sempre. Ciao..... un... abbraccio ....
    Un grazie a Giacomo per il bellissimo ricordo.

    Marino Cernicchi -
    non lo conoscevo personalmente,ma mi unisco nel suo ricordo.

    Leo Argentina ‎-
    mi ricorderò sempre della tua dedica che mi hai regalato quando abbiamo realizzato il presepe del palazzo dei consoli con gli sbandieratori...ci farai sorridere dal cielo,come facevi qui sulla terra...

    Mauro Agostinelli -
    Caro buon Saverio, non ti dimenticheremo mai

    Stefania Ghirelli -
    vorrei solo essere certa che queste partenze improvvise e ingiustificate non succedano piu' un bacio e un abbraccio

    Gubbio Soccorso -
    Ciao Saverio............................

    Barbara Pierotti -
    Anche se non ti conoscevo personalmente so che quella bandiera la vedremo ogni volta che guarderemo in cielo.... e sarà spendida come sempre!!!! Proteggi chi rimane e auitali a superare il dolore e il vuoto che oggi e sempre sarà in loro...! Ciao Saverio!!!

    Sabina Clementi ‎-
    alle volte non si capisce bene il senso delle cose....nemmeno quando queste non colpiscono te personalmente....gente che va, gente che rimane....avere dei bei ricordi, non trasforma forse tutto in un brutto incubo??...E non è ancora peggiore un incubo quando ti accorgi che nessuno puo' risvegliarsi e abbandonare questo brutto sogno???

    Magda Migliarini -
    « Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un'abitazione eterna nel cielo » la vita di Saverio vive ancora!!

    Sabrina Biagioli -
    sono contenta di averti conosciuto poco prima che la morte ti portasse via da noi, niente potrà mai cancellare il tuo volto nei nostri ricordi.....

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  4. Si intitola "Il Silenzio". E' una poesia pubblicata dall'Associazione Maggio Eugubino in una brochure in occasione del Torneo dei Quartieri 2009.
    "Il Silenzio" è una poesia di Saverio Spigarelli. Me l'ha consegnata ieri il presidente Fefè Sebastiani. "E' sua" mi ha detto. E leggendola, proprio oggi, assume un significato... assoluto.

    "Il silenzio, il non rumore.
    Il silenzio della vita che rinasce rabbiosa da una terra ridotta in macerie.
    Il silenzio delle mani lorde di rosso di chi fronteggia il terrorismo.
    Il silenzio di ogni esistenza spezzata dal fragore della guerra, e di chi raccoglie i passi verso il silenzio della pace.
    Il silenzio dei mondi in cui le azioni quotidiane degli uomini sono ore di vita senza alcun valore.
    Il silenzio della libertà contro le mafie.
    Il silenzio della verità sugli architetti del nulla.
    Il silenzio di chi si alza al mattino e marcia con in mano le proprie insegne per cercare un futuro.
    Il silenzio dello sguardo attonito di un bambino, i cui occhi proiettano grottesche immagini in bianco e nero in cerca dei colori".
    Saverio Spigarelli - agosto 2009

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  5. Ciao Jack, non amo molto scrivere riguardo queste cose, sono già in tanti a farlo molto bene e meglio di me, però ne sento la necessità, come per sfogarmi in qualche modo. E' una storia già vista purtroppo. Saverio come Lucio sono stati parte quotidiana della mia vita. Li ho conosciuti praticamente da quando sono nato, e con loro, sono cresciuto. Siamo diventati grandi insieme e le nostre vite spesso e volentieri si sono intrecciate. Dalla scuola allo sport, dal cero agli sbandieratori, dalla parrocchia al vicinato. Hanno fatto parte del mio vissuto e del mio diventare uomo. Seppure diversi erano accomunati da molte cose, ma una su tutte, forse non la più importante, ma sicuramente per me la più evidente, era il loro essere ceraioli. Io penso che quello che si è sotto il cero lo si è nella vita. Chi come me li ha conosciuti "BENE" sa a cosa mi riferisco e non mi va di aggiungere altro. Molti dicono "con loro se ne va una parte di me", beh io dico invece che loro rimarranno per sempre con me e soprattuto con la mia famiglia. Già so che oggi come quel giorno di cinque anni fa sarà purtroppo un giorno tristemente indimenticabile. Non essendo molto credente, rispetto profondamente ma non riesco neanche ad accettare le frasi del tipo "sono in un posto migliore" o "i fiori migliori vengono colti prima", mi scuso se ho offeso qualcuno ma vorrei tanto che fossero ancora qui insieme a me per poter ancora crescere insieme. Ho letto una frase che mi piace cucire addosso ad entrambi:
    Un grande uomo è per sua natura un gran signore, senza aver bisogno di darsi arie; l’uomo da poco si dà sempre grandi arie, senza passar mai per gran signore.

    Ciao ragazzi.

    Boso

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  6. Grazie Boso per le tue parole. Hai proprio ragione: quello che si è sotto il cero si è nella vita.
    Chi l'ha conosciuto sa di che parliamo, sa chi era Saverio.
    Ma anche chi non l'ha conosciuto, in queste ore, se ne sta rendendo conto. Per questo voglio aggiungere le parole di Giacomo Faramelli, lasciate in un post di facebook -

    Certe persone fanno bene agli altri,sempre una parola per tutti,un sorriso,una battuta ad ogni incontro. Certe persone, anche se le conosci poco,anche se non sono tue amiche,fanno bene,e pensi che,prima o poi,tu,e tutti gli altri,potreste sentirne la mancanza. Certe persone donano pensieri buoni,sfornano sorrisi luminosi che scaldano e fanno ben pensare. Credo che lassù sentano freddo,se han voluto Saverio in cielo..

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  7. Quella foto ha troppi motivi per dirsi unica...

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  8. Una bellissima notizia da facebook:

    Le offerte devolute in onore di Saverio saranno donate alla "causa Agnese". Ora ha un angelo custode speciale... Grazie Saverio.

    Linda Ceccarelli

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  9. Ancora da facebook -
    Magda Migliarini -
    sarà il nome forse, ma conosco ben due "Giacomo" che sanno far vibrare le corde dell'anima con le loro parole, sempre, in ogni occasione. E' un dono di Dio anche questo, saper far riflettere gli altri con pensieri e parole che aiutano a comprendere meglio i propri stati d'animo! grazie ♥

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  10. Ho pescato da facebook - nel gruppo intitolato "Per te Saverio" - un ampio stralcio della commemorazione letta dal grande Giuliano Traversini in occasione delle esequie funebri di Saverio. E' stato inserito da Filippo Pierotti (che ringrazio). Non credo sia la commemorazione integrale - la ricordo così a mente, ma mi sembra che siano state omesse alcune parti - ma è un ampio brano che mi piace riproporvi per rileggerlo insieme e risentire quel brivido commovente che mi ha suscitato ascoltandolo. In quella scossa profonda - ne sono certo - c'era Savino...
    Un abbraccio infinito...

    "Trovare parole in questi momenti è impossibile, per descrivere una persona del tuo calibro è ancora più difficile, servirebbero libri interi per parlare della tua gentilezza, della tua schietta ironia, della tua capacità di imitare, del tuo modo eccezionale di sdrammatizzare, del tuo modo di vivere per tutto e ...per tutti; ci mancherai, ci mancherai in un modo indescrivibile ma il tuo sorriso resterà piantato nella nostra memoria per sempre, ti ricorderemo in ogni momento della nostra giornata, in tutte le cose che faremo, ogni volta che ci arrabbieremo, ogni volta che sorrideremo ripensando alla tua buona pazzia, al tuo attaccamento a noi al tuo modo di vivere tutto con gioia e amicizia.
    Avremmo pensato di invecchiare insieme a te ma sicuramente questo avverrà perché il tuo ricordo sarà sempre presente in noi in ogni giornata lavorativa, in ogni momento in cui ci saremmo incontrati sia nella buona che nella cattiva sorte.Ora sarai lassù che riderai di noi, pori tonti, che qui piangiamo per te ...forse dimenticandoci che a memoria non ci risulta averti visto piangere, certo pensiamo, 39 anni son pochi, ma giustamente come li ha vissuto tu possono valere il doppio di una persona normale.
    Ora il pensiero va a te Marta, che hai avuto la fortuna di avere accanto un uomo così, certo ora penserai alla sorte che ci ha dato questo grande dolore, però ricordati di quanto di ha amato, ti ama e ti amerò e di quanto sta desiderando vederti sorridere e continuare a vivere; perché la sua vitalità continuer...à nella tua e saremo sempre con te in ogni momento buio, perché ce ne saranno tanti e per molto tempo, noi ci saremo sempre per te e per lui e lui da lassù sicuramente ci illuminerà e la sua risata riecheggerà per tutta la nostra vita.Ciao Saverio… Ciao presidente… ".

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  11. credo che quella scritta da Filippo sia il commento che ha letto l'amministratore delegato della ditta di Saverio, mentre Giuliano nel suo scritto ha inserito la poesia di Saverio sul silenzio.....ciao Magda

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