La presentazione è avvenuta in pompa magna con un doppio consiglio comunale congiunto, niente meno che all’aeroporto di S.Egidio: Perugia e Assisi alleate nel progetto di rivendicare la sede di Capitale della Cultura per il 2019. Non sarà una corsa facile, perché il capoluogo della regione e la città simbolo dell’Umbria dovranno “far i conti” con concorrenti agguerrite come Venezia, Siena o Ravenna. Ma intanto ci provano. E lo fanno insieme, superando atavici campanilismi che fin troppi danni hanno generato nel nostro piccolo orticello di quasi 900 mila anime (che è l’Umbria).
La novità sta proprio nella strategia comune abbracciata da Perugia e Assisi, al di là di ogni steccato politico-istituzionale: due sindaci di sponde opposte (Boccali del PD e Ricci del PDL), due città di tradizioni diverse (la religiosissima terra del Poverello contro la patria regionale del laicismo e della massoneria), due mondi quasi contrapposti, nella storia come nell’attualità (la prima culla di Umbria Jazz e di Eurochocolate, la seconda città simbolo dei centri tutelati dall’Unesco) che hanno trovato un binario comune. Con un unico obiettivo, fare dell’asse Perugia-Assisi la nuova autostrada strategica – di idee prima ancora che di asfalto – della nostra regione.
Se son rose fioriranno, ma intanto qualcuno il seme l’ha gettato. E non senza lungimiranza, se si pensa che in passato altre città divenute “capitali della cultura” anche solo per un anno, hanno visto crescere il proprio Pil da 4 a 6 punti percentuali.
Uno “sforzo creativo” che non sarà solo politico, ma che vedrà addirittura una “sincronizzazione delle risorse” già dai bilanci delle due amministrazioni per il 2011: obiettivo, investire su eventi comuni e su strategie in grado di fare la differenza, nell’immagine come nel ritorno turistico.
La notizia di questo accordo – addirittura definito da alcuni una “holding” – dovrebbe indurre a qualche riflessione dalle nostre parti.
Proprio a fine novembre, a Gubbio, aprirà i battenti la mostra-evento sui dinosauri, voluta e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, e curata da Piero Angela, che ha in Assisi e Perugia gli altri due siti di riferimento: un triangolo naturale, quello costruito attraverso la manifestazione che fino al prossimo aprile 2011 conta di attirare nella nostra regione circa un milione di visitatori.
La strategia appare vincente: da un lato la ricerca scientifica, l’approfondimento su temi di grande attualità (cambiamenti climatici, acqua), dall’altro la capacità di emozionare e attrarre i più giovani (dinosauri). Una chiave di lettura intelligente di come poter fare cultura, attraverso varie generazioni di fruitori, senza rischi di sbadigli.
Peccato che invece, nella corsa a diventare Capitale della Cultura 2019, il triangolo sia ridotto ad un tandem. E Gubbio sia fuori dai giochi.
Ma si farebbe un errore se si cadesse ancora una volta nel piccolo vittimismo cui troppo spesso siamo abituati, prendendocela magari con Perugia o Assisi matrigne, che hanno escluso la povera Gubbio.
Il problema del dialogo istituzionale con il vicinato, della capacità di mettere in campo strategie comuni, non è di oggi, sebbene negli ultimi anni abbia toccato profondità che richiederanno tempo per essere colmate.
Gubbio ha bisogno di fare squadra: con il comprensorio, innanzitutto (in barba alle ormai anacronistiche rivalità con Gualdo e fascia appenninica) dove ancora è difficile trovare affinità su questioni come i trasporti (vedi progetto di rete ferroviaria alternativa alla Orte-Falconara). Ma Gubbio necessita di trovare sponde anche al di là del Chiascio: Assisi appare il riferimento più naturale, se non altro per i legami con Francesco (ci sono città che s’inventerebbero l’ammansimento del lupo, magari con una fiction, pur di avere la notorietà conseguente in tutto il mondo, di cui Gubbio è quasi inconsapevole).
Se da un lato l’asse Perugia-Assisi sposta il baricentro del “potere” regionale a nord rispetto al Folignocentrismo dell’era Lorenzetti – con la città quintanara ora alle prese con “beghe” ben diverse da candidature alla cultura – dall’altro il ruolo periferico di una città come Gubbio (che in campo culturale avrebbe carte da spendere) è la triste costante rispetto al passato.
Possiamo farcene una ragione. rassegnandoci(siamo e restiamo periferia). Ma potremmo anche adoperarci per cambiare questa “consuetudine” figlia di una carenza di autostima (proprio l’evento dei dinosauri, organizzato da privati, ci dice l’esatto contrario) e di appeal politico-istituzionale con i palazzi che contano: sarà uno dei compiti inderogabili della futura nuova amministrazione (cui stavolta non mancano interlocutori in Regione e in Provincia).
Di qualunque colore essa sia.
GMA
Editoriale "Gubbio oggi" - novembre 2010
venerdì 19 novembre 2010
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RispondiEliminaGiacomo Faramelli -
come sempre direttore, come sempre... se non invertiamo la tendenza dovremo emigrare...
Patrizia Guerri -
Perugia-Assisi-Gubbio avrebbero rappresentato la sintesi di diversi secoli, chissà se si sono accorti che gli manca un bel pezzo di testimonianza, perchè il duo quel "pezzo" non ce l'ha; campanilisti noi o ignoranti loro???
Giacomo Faramelli -
ignoranti (una parte) e campanilisti (parecchi) noi?
Alessandro Bonci -
RispondiEliminaquando non parla di juventus, almeno negli ultimi tempi, giacomo marinelli andreoli dice cose molto interessanti che condivido in pieno
E' da molto che anche io sostengo che non ci si deve piangere addosso ma essere al centro del dibattito e... delle progettualità rispetto al mondo che ci gira intorno
ottimizzare i rapporti istituzionali che tutti i soggetti che operano nel territorio hanno per tradurli in azioni coordinate e forti
mi verrebbe l'idea di candidarlo come sindaco ......... uno più o uno meno!!!!
Gianluca Marchese -
Una mostra sui dinosauri non è cultura: rende semplicemente l'idea del punto a cui risale il nostro comprensorio...
Ma, caro direttore, non è certo la giunta che ci sarà a Gubbio, alla quale spetta soltanto una parte del lavoro, esattamente ...alla pari di tutti gli altri soggetti (cittadini compresi, che, appunto, se gli dai i dinosauri ok, come se gli dessi Jurassic Park, ma se gli parli di altro bye bye), che deve cambiare le cose...
@gianluca: Rispetto il tuo pensiero. E cmq girerò il tuo interrogativo direttamente a Piero Angela che venerdì inaugurerà la mostra sui dinosauri (il personaggio, almeno lui, mi sembra di spessore culturale sufficiente per dirci se l'inizi...ativa ha o meno valenza culturale...).
RispondiEliminaQuanto alla Giunta, non entro nel merito di quello che fa o non fa quella attuale che sarà giudicata tra qualche mese: ma ad un governo cittadino, di qualunque colore sia, spetta il compito di dare indirizzi strategici alla città. Ad es: definire se una città ha vocazione culturale, progettare iniziative coerenti con questa vocazione, allacciare rapporti istituzionali con città che hanno la medesima vocazione. E' vero che le risorse sono poche, ma se anche le idee scarseggiano stiamo freschi...
@alessandro: ti ringrazio per la stima che va ben oltre le aspettative (credo che la mia sarebbe una candidatura mal vista da parecchie sponde politiche, anche opposte tra loro... ma per me è motivo di vanto, visto il mestiere che faccio...). Purtroppo ho una brutta notizia per te: continuerò a scrivere anche di Juventus...Mostra tutto
Ancora da facebook -
RispondiEliminaGianluca Marchese -
La mia era più una battuta, tanto per dire come siamo messi da queste parti da un certo punto di vista. Ben vengano le iniziative sui dinosauri o altro, a prescindere da personaggi noti o meno. Sono d'accordo con quello che hai sottolineato... nel tuo blog, direttore, mi riferisco in particolare proprio al punto di "essere" un comprensorio, invece che l'accozzaglia di oggi. Ma per esserlo ci vuole "coraggio", da parte di tutti, basta complessi di superiorità (Gubbio) e di inferiorità (Gualdo e Monte Cucco), per intenderci. Condivido: il municipio eugubino deve fare la sua parte e, appunto, prendere iniziative, "indirizzare", ma è solo una parte, esattamente la stessa che devono fare tutti gli altri, a partire, ripeto, dalla gente e dai privati, primo "vero" motore di iniziative in tutto il resto del mondo...