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lunedì 8 novembre 2010

Gubbio calcio: un vittoria firmata dal "cigno", ma è la prestazione la risposta più importante

E sono due. Due le vittorie esterne del Gubbio in questa stagione. Due le inzuccate vincenti di Martino Borghese, brutto anatroccolo a La Spezia, presto trasformatosi in un cigno d’area di rigore, la propria ad annullare le velleità altrui, quella avversaria per trasformare in gol i traversoni dei propri compagni.
Era andata già bene contro il Monza, al Barbetti, sugli sviluppi di un corner. E ancora dalla bandierina, ancora dal piede fatato di Cristian Galano, è arrivata la pennellata al Mercante di Bassano a suggerire il colpo di testa decisivo. Con tanto di festeggiamento da rito bunga bunga quanto meno equivoco – una sorta di danza del bacino rasoterra che potrà piacere o non piacere, che ma non ci dispiacerà certo di rivedere ancora.
E’ stata anche la domenica di Eugenio Lamanna, del suo rientro in campo dal 1’ dopo il fattaccio di Alessandria. Del suo ritorno al calcio giocato dopo essere stato sotto i riflettori, suo malgrado, per diversi giorni, e per fatti che col calcio non hanno nulla a che fare. A proposito: saremo idealisti, ma continuiamo a chiederci quali altre impellenze deve avere avuto sul proprio tavolo il Procuratore federale sportivo per impiegare oltre 40 giorni a decidere qualcosa sull’aggressione vigliacca subita dal portiere rossoblù in quel di Alessandria: chissà magari mancheranno le impronte digitali del barista.
In attesa di scoprire se esiste ancora un briciolo di dignità nella Federazione Lega Pro, godiamoci questo Gubbio che – è il caso di dirlo – contro tutto e contro tutti continua a stupire. Si aspettava una risposta dalla squadra in una fase decisamente delicata – tra infortuni, defezioni, qualche mal di pancia dopo il primo minifilotto di sconfitte (due) inforcate tra Spal e Pergocrema.
La risposta è arrivata forte e chiara, non solo per il risultato e i tre punti di platino – che fanno legna, prestigio e, non dimentichiamolo, continuano a tenere a 7 punti di distacco dai play out i rossoblù – ma soprattutto perché si è rivisto il carattere e la tenacia marchio di fabbrica della squadra di Torrente, unitamente al gioco palla a terra che ha fatto sgranare gli occhi anche ad un saggio della panchina come Jaconi.

Evitiamo ora di imbastire tabelle da qui al giro di boa – mancano 5 gare, tre delle quali in casa e due delle quali contro le squadre campane che stanno governando il campionato.
L’obiettivo di Torrente ora è recuperare qualche acciaccato – come già fatto ieri con un Boisfer nevralgico in mezzo al rettangolo verde – e trovare maggiore incisività davanti, per chiudere le gare senza soffrire troppo: le punte restano contate (a proposito, Bazzoffia manca dal 29 agosto) e la soluzione Capogrosso dimostra la capacità strategica del mister e la versatilità dei ragazzi a sua disposizione.
Torrente fa bene a chiedere sempre qualcosa in più: la capacità di alzare sempre anche di poco l’asticella, fa parte di una mentalità vincente. Che il Gubbio, ormai da più di un anno, grazie anche a questi protagonisti, ha fatto sua...






sottofondo copertina "A gioco fermo" da "Fuorigioco" - TRG 8.11.10
"Sweet dreams" - Eurythmics - 1983

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