Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

lunedì 22 novembre 2010

E' un Gubbio "splendido splendente"... E ora arriva la capolista, l'altra sorpresa Sorrento

E’ la squadra del momento: "Gubbio da paura", "super Gubbio", "Gubbio strepitoso", fate un po’ voi.
I titoli dei giornali si sprecano, i tifosi rossoblù stropicciano gli occhi.
Perché una squadra così non era nemmeno nei sogni del più acceso dei sostenitori eugubini, solo qualche mese fa. E perché ad agosto neanche un visionario avrebbe pensato che quell’anonima amichevole Gubbio-Sorrento, al "Barbetti" – partita che si ricorda più per l’infortunio sventurato a Redomi, uscito con la milza da asportare – sarebbe stata un’anteprima della sfida al vertice di tre mesi dopo.
Pazienza, se i pronostici, come spesso avviene, sono finiti in pattumiera. E se anche i più pessimisti debbono ricredersi sul lavoro svolto dallo staff tecnico e dirigenziale rossoblù, che ha saputo costruire una squadra che finora sa stupire con i risultati almeno quanto sa divertire con il gioco.

Parola d’ordine vincere, e senza scomodare paragoni da Ventennio, è questo il credo di Vincenzo Torrente: la sua squadra incamera a Lumezzane l’ottava vittoria stagionale, la terza in trasferta, la terza consecutiva, e stavolta va ben oltre l’1-0 stile Capello delle ultime sortite. Anzi già nel primo tempo la pratica è ipotecata con due colpi di testa: prima ci pensa il "cigno", quel Martino Borghese (nella foto a fianco di Marco Signoretti) già al suo terzo timbro stagionale. Per la serie, com’è lontana La Spezia e quel "brutto anatroccolo" irriconoscibile.
Poi torna Peter Pan, al secolo Juanì Ignacio Gomez, il miglior acquisto di gennaio che la calza della befana potesse mai riservare alle sorti rossoblù. E mentre Il Principe Giannini, che lo ha ripudiato, è tornato a fare l’opinionista a T9, lui continua a segnare, nonostante una caviglia malconcia: infatti lo fa di testa, una parte del corpo che sa usare quando gioca ma anche quando si eleva sopra tutto e sopra tutti nonostante la non eccessiva statura.
La vittoria in terra bresciana – contro una squadra sì piena di assenze, ma anche il Gubbio non scherzava – ci dice che i rossoblù stanno maturando di partita in partita: i lombardi di fatto avevano gli stessi punti della truppa di Torrente (ma con 4 lunghezze di penalità per sciocchezze varie), eppure in campo la squadra in completo bianco sembrava la classica formazione d’alta classifica, corta, quadrata, compatta, che sa capitalizzare subito le prime occasioni e non prende gol da quanto è tornato Lamanna, tre turni sani. Insomma quelle capoliste che spesso vedevamo al "Barbetti" arrivare, dare un’occhiata al campo, e poi metterla dentro alla prima occasione. E poi vincere con l'autorevolezza di una classifica d'alto lignaggio. Ora, quella squadra, è il Gubbio.
A proposito domenica ne arriva un’altra, di capolista: il Sorrento dell’incontenibile Paulinho (che domenica però sarà in tribuna perché squalificato) e del saggio Simonelli in panchina. Ma un solo punto divide i campani – che poi devono recuperare mercoledì a Verona – e i rossoblù: due squadre che sorprendono e danno spettacolo, c’è quanto basta per attendersi una partita di quelle memorabili.
Sperando che lo sia ancora prima del fischio d’inizio, guardando gli spalti: da settimane diciamo che la squadra di Torrente meriterebbe tribune più gremite (sebbene i 1.300 a partita per una città come Gubbio non siano pochi). Ma partite come quella di domenica capitano una volta ogni 60 anni.
Almeno finora per il Gubbio. Anche se questo Gubbio, di partite memorabili ne ha già regalate tante: e ha tutto per continuare a farlo…

Copertina "A Gioco fermo" per trasmissione "Fuorigioco" TRG - 22.11.2010

sottofondo musicale: "Splendido splendente" - Donatella Rettore - 1979


1 commento:

  1. Nella puntata di ieri sera di "Fuorigioco" - che quest'anno sta "sbancando" ogni più rosea previsione di ascolti e partecipazione, complice forse anche la nuova formula con la tribuna e il pubblico di tifosi presenti e gli sms in diretta - c'è un messaggio tra i tanti che mi ha colpito: "Domenica dobbiamo dimostrare a tutta l'Umbria di essere la squadra più rappresentativa della nostra regione".
    Ovviamente il riferimento è al risultato del campo ma sappiamo quanto il calcio sia aleatorio e spesso non rispecchi gli effettivi meriti: prima ancora del calcio d'inizio, è il pubblico, la cornice, le coreografie (si sta muovendo la società per avere l'autorizzazione a far suonare la banda), a poter dare un'immagine straordinariamente genuina dell'eugubinità più vera.
    Ecco se così fosse, credo che il Gubbio potrebbe dire di aver già vinto prima ancora che la partita cominci. Poi, è ovvio, speriamo vada bene pure la partita. Ma sarebbe la ciliegina sulla torta.

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