Il mio puzzle, i miei pezzi.Di ieri e l'altro ieri.

giovedì 25 novembre 2010

Il ministro Mara Carfagna: e il ricordo di un'intervista... a parti invertite...

E' uno dei personaggi politici del momento. Nel senso che è stata al centro di una delle più infuocate polemiche degli ultimi giorni: un vero e proprio scontro titanico - tanto per cambiare tutto nel centrodestra - niente meno che con la vulcanica Alessandra Mussolini (che l'ha apostrofata come "vaiassa" - termine dialettale napoletano volutamente dispregiativo, sebbene Pino Daniele al Tg2 abbia smentito questa accezione).
Sto parlando dell'on. Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità: proprio oggi ha presenziato la conferenza stampa dedicata alla "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne" (un tempo contraddistinta dal fiocco bianco).
Premetto: ho un debole per la ministra napoletana (e questo pezzo spiegherà il perchè). Partiamo col dire che - nonostante le ironie e le voci di corridoio che ne hanno accompagnato la nomina e buona parte del mandato - l'on.Carfagna non è stata con le mani in mano, alla guida di un dicastero senza portafoglio e che in altri governi è stato poco più che folcloristico. I disegni di legge sullo stalking (le molestie, che riguardano principalmente il gentil sesso) e sull'omofobia non sono certo provvedimenti di poco rilievo e anche un po' scomodi per la verità. Iniziative che danno la cifra, se non dello spessore, certamente della volontà del personaggio di lasciare un segno. Un ministro che avrà pure goduto del lancio mediatico degli anni scorsi (ma potremmo fare altre decine di esempi, da destra a sinistra, di avventure simili), ma che oggi sembra più vittima che beneficiaria, del suo passato da soubrette.


Un flash dall'intervista nella "Domenica del Villaggio" - feb2001
 E' proprio a questo periodo si riferisce la curiosità di questa sera, approfittando dell'attualità del personaggio: la foto qui a fianco risale al febbraio 2001, siamo in Piazza Grande, a Gubbio, e la sorridente ragazza in cappotto nero e sciarpa rossa è proprio Mara Carfagna, nell'occasione co-conduttrice de "La domenica del villaggio" (Rete 4) insieme al sempre-rouge Davide Mengacci.
Ricordo quel pomeriggio, molto rigido, nel quale in poco più di 3' ero stato chiamato a spiegare (indovinate un po?) la Festa dei Ceri. E devo dire che nei pochi scambi di battute che avevano preceduto l'intervista - non li chiamo "preliminari" altrimenti i miei amici del Fanta ci ironizzano subito... - Mara Carfagna si era dimostrata molto professionale ma al tempo stesso molto affabile e simpatica. Si correva contro il tempo - insieme a me doveva intervistare un'altra decina di persone, sempre "domanda e fuggi" sulle più svariate tematiche - eppure era molto preparata e sempre prodiga di consigli su come limitare la tempistica e riuscire nella sintesi. Nel mio caso, c'eravamo capiti al volo (fa parte del mestiere, trovare la giusta sintesi), ma nonostante la vedessi piuttosto "provata" da altre interviste più farraginose, non aveva perso nè sorriso nè verve.

Non nascondo di essere rimasto piacevolmente sorpreso quando l'ho trovata prima in Parlamento e poi addirittura nel Governo: anche se debbo dire che nella "parte" di ministro la trovo un po' troppo seriosa e "impostata" rispetto alla sorridente ragazza di 9 anni fa (pur capendo, che è giusto sia così, visto il ruolo). Resto dell'idea comunque che, a prescindere dal ruolo e dalle responsabilità, un sorriso come il suo fa bene anche in sede di Consiglio dei Ministri. Se non altro a smorzare la temperatura delle polemiche.

Credo però che su di lei si sia detto troppo - e molto di più è il "non detto" (vedi accuse neanche troppo insinuate dalla Guzzanti su un palco di piazza Navona un paio d'anni fa).
Sono il primo che finirebbe per incazz... se si dovesse dimostrare, per qualunque personaggio, una carriera politica favorita spudoratamente da titoli di merito Eminflex.
Ma le insinuazioni sono tutte da dimostrare, anche se come spesso accade in Italia quando il fango arriva, l'ultimo dei problemi è provare che sia fondato. Intanto arriva, macchia e poi a toglierlo ci penserà il tempo (prima ancora che le smentite).
Gossip a parte, penso che invece rischi di passare in secondo piano quanto il ministro Carfagna stia facendo nel suo specifico settore. Molti altri ministri del suo stesso Governo faticano a dimostrare di aver realizzato qualche mini-riforma degna di questo nome.
Sicuramente la Carfagna è un personaggio che si presta - per il passato più che per il presente - ad un facile gioco di "tiro al bersaglio": ma è pur sempre una donna. E come tale, capace di sorprenderci.
Non sarei meravigliato di vederla crescere politicamente nei prossimi anni, magari confrontandosi (e superando) "bisonti" della politica campana tipo Cosentino o anche nazionale (tipo lo stesso Bocchino, da un colloquio col quale, a Montecitorio, sono nate le polemiche nel PDL) che non hanno nè la grinta, nè probabilmente le capacità e sicuramente neanche il sorriso di questo ministro. Il cui "peccato originale" (un passato da soubrette ed un calendario che non lasciava molto spazio all'immaginazione) sembra doverla perseguitare ancora a lungo. Ma che proprio per questo (andando come spesso faccio, controcorrente) - oltre che per quell'intervista a Piazza Grande - mi ispira naturale simpatia.
Soprattutto in questi giorni, nel vederla in video sotto pressione con microfoni e taccuini, critiche e illazioni. E un pensiero sciocco mi fa sorridere: posso dire, come tanti altri colleghi, di aver intervistato qualche ministro. Ma chissà in quanti possono dire di essere stati intervistati da un (poi divenuto) ministro... Che dite, farà curriculum?...

4 commenti:

  1. Certo che fa curriculum!! Nel mio c’è scritto che ho la maglia di Fabrizio Ravanelli!!! ahahah!! ;)

    Per quanto riguarda Mara Carfagna (mi piace che non l’hai chiamata “LA Carfagna”!) lasciamo perdere le voci di corridoio, il calendario, la sua presunta relazione con Berlusconi, i falsi moralismi e i pregiudizi ipocriti secondo i quali una donna debba essere immacolata… roba da moralisti!

    E poi sempre le stesse insinuazioni “se una donna fa carriera, su di lei ricadono i sospetti di aver cercato scorciatoie o di aver ricevuto favori, mentre la gente crede gli uomini che arrivano in alto è perché lo meritano” per utilizzare le stesse parole del ministro.

    E poi, sapere “COME” la ministra sia arrivata a quella poltrona mi interessa poco.. mi interessa di più il “PERCHÉ”!

    Come lei TROPPI personaggi sono “reclutati” in politica solamente perchè hanno in qualche modo visibilità mediatica… Ma se tutti i comuni mortali devono fare la cosiddetta “gavetta”.. Perché in politica no?

    E’ ammissibile o no, in una ipotetica democrazia, che il capo di un governo “regali” una carica così importante a persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito o emozionato personalmente? “una fila di perle sarebbe stata molto più elegante!” come avrebbe detto Cossiga…

    Non ci capisco molto di politica, ma un ministro oltre alla grinta e ad un bel sorriso, non dovrebbe avere un minimo di esperienza amministrativa, competenze specifiche, una certa preparazione?
    Ok.. lo so anche io che in mancanza di esperienza si impara sul campo... ma, in genere, se serve qualcuno per arrampicarsi su un albero, non è più logico prendere uno scoiattolo piuttosto che insegnare ad uno struzzo a farlo?

    Tornando al ministro Carfagna, secondo me è così bersagliata non perché sia stata nominata ministro (visto che ce ne sono di peggio!!) diciamo che quello che imbarazza un po’ noi donne (o meglio alcune donne) è che sia stata messa “proprio lì” alle pari opportunità!

    Il ministero delle pari opportunità esiste per agevolare le donne a farsi strada nel mondo del lavoro, negli studi e nella vita privata senza dovere accettare condizioni disagiate rispetto ai colleghi maschietti, senza compromessi e senza VENDERE o svendere il proprio corpo..
    Ci vedo un po’ di … incoerenza??
    Due anni fa lei esordì con la frase “chi mercifica il proprio corpo mi fa orrore” quando il suo calendario è stato esposto nelle cabine di tutti i camionisti e in tutte le officine d'Italia… mmmmh!!!

    Sicuramente sarà esagerato dire che il Ministro Carfagna sia un’offesa alla dignità femminile… però ora non è che la erigeranno a vittima del maschilismo?! Questa si che sarebbe un’offesa!!!

    Ho divagato! Come al solito!! ;)

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  2. Non hai divagato affatto, anzi le sollecitazioni sono pertinenti e acute. E mi stimolano non tanto una replica, quanto un'appendice.
    Non penso che Mara Carfagna debba essere "santificata", dico solo che quando tutti i fuochi si concentrano su di te c'è sempre qualche motivo "secondo" che va al di là di meriti e demeriti dell'operato (l'ho sperimentato anche di persona).
    Purtroppo hai ragione: nel senso che è vero, un ministro dovrebbe essere scelto dopo aver fatto esperienza amministrativa, magari a livello locale (dove le risorse sono al lumicino e le idee prima che una virtù sono una necessità).
    Ma questo non è un costume diffuso nel nostro Paese, e non solo in politica.
    Ieri intervistando Piero Angela - andrà in onda giovedì prossimo e sono 40' di "ossigenazione pura" - sul tema della fuga dei cervelli ha risposto con estrema semplicità: "Chi studia va dove ha non solo opportunità economiche più interessanti (l'Italia investe l'1% del PIL sulla ricerca, ma anche gli altri non vanno oltre il 2%), ma dove sa che SE MERITA, SARA' GRATIFICATO". Ecco il nodo cruciale: si chiama "meritocrazia".
    Un principio che purtroppo è sconosciuto dalle nostre parti: vale per Mara Carfagna - che ha un bel sorriso, tanta grinta e ha comunque portato avanti un paio di leggine finora sconosciute sui banchi del Parlamento (sorprendendo anche chi aveva sgranato gli occhi quando era stata collocata alle Pari Opportunità) - e vale purtroppo per tanti altri settori cruciali del nostro sistema socio-politico-economico.
    Non solo non è la meritocrazia spesso a guidare le scelte delle persone cui dare responsabilità, ma altrettanto spesso non esiste neppure un sistema che impone a chi sbaglia di risponderne.
    Penso ai magistrati, penso ai dirigenti d'azienda, penso anche a quei politici che - ad esempio con questo sistema elettoriale - hanno a malapena i voti "di quelli di casa", ma collocati nel listino (nazionale o regionale che sia) si garantiscono una poltrona, un ruolo, un lauto stipendio, e non rispondono neppure agli elettori della propria azione (o inazione) politica.
    Ecco, in questo contesto, vedo Mara Carfagna più come "capro espiatorio" di un sistema che l'ha già etichettata da tempo che non come diretta responsabile del sistema stesso.
    Lei almeno un paio di leggi, in materia di Pari Opportunità, le ha prodotte.
    Chi l'ha preceduta in quel ruolo - ma anche probabilmente chi la seguirà - non dovrà giustificare calendari o trasmissioni con Mengacci, ma magari non dovrà neppure rispondere di non aver prodotto uno straccio di disegno di legge nel segmento di sua competenza...
    Penso sia un problema di Pari... valutazione.

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  3. Direttoreee!! così sembro una vecchia femminista sessantottina baffuta ed invidiosa che pensa che se una donna è bella e ha fatto televisione sia per sempre un’oca isterica!!???? Ahahah!!!

    Diciamo che in fatto di facili giudizi, ne so qualcosa anche io!! E non mi sognerei di fare una crociata “personale” la Marona Nazionale!
    Tra il dire che alcune candidature appaiono inopportune e dire che Mara Carfagna sia il simbolo della decadenza del nostro Paese.. ce ne corre!!
    Magari “il caso Carfagna” fosse il problema più serio del nostro Bel Paese!!!

    Io sono una donna che sta dalla parte delle donne!Non mi piace giudicare.. non mi piacciono le etichette, i pregiudizi di nessuna sorta.

    Quello che non mi va è essere presa in giro..
    a me, sinceramente questa candidatura ed alcune esternazione incoerenti del ministro mi hanno dato questa sensazione… Non so se riesco a spiegarmi…

    Ammetto che il ministro ha sicuramente avuto il merito di aver capito la politica meglio di quanto abbiano fatto altri colleghi e altre “miracolate” (sia di destra che di sinistra)
    Tanto di cappello ai disegno di legge sullo stalking e sull’omofobia, ma va beh, magari è proprio il caso di dire che il fine giustifica i mezzi…

    Stenderei per ora un velo pietoso sull'argomento “meritocrazia” , sull'argomento “ricerca” e sulla fuga dei cervelli dall’Italia… che ne dici??

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  4. OPS! ho scritto "a me mi"... lo consideriamo RAFFORZATIVO?!! ahahah!!

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