Giornata inedita, quella del Venerdì santo, per scendere in campo. Per non parlare dell’orario: mentre i rossoblù incroceranno scarpini e tacchetti con gli uomini di Foscarini, a Gubbio si rinnoverà in un’atmosfera straordinariamente suggestiva, l’ultrasecolare tradizione della Processione del Cristo Morto. Una concomitanza, di giorno e di ora, che sarà un po’ surreale per molti, e quasi assurda pensando alla distanza siderale tra le due vicende, l’una così terrena e l’altra assolutamente mistica.
La squadra del neo tecnico Gigi Apolloni avrà altro a cui pensare: la sconfitta con il Livorno, l’ennesima pagata nei minuti di recupero, è stata la pietra tombale per il terzo allenatore della stagione, a Gubbio, ed ora sta all’ex allievo di Scala e Sacchi, trovare la chiave per imboccare una strada che assomigli a quella del riscatto.
"Non sarà facile ma la squadra è viva", sono state le prime parole di Apolloni. Sta a lui ora trovare la formula chimica per risollevare un gruppo traviato dalla mancanza di risultati, dalla girandola inarrestabile di volti nuovi in panchina, tra primi e secondi allenatori, e dalla pressione che una certa parte del pubblico – la meno rappresentativa e decisamente meno nobile del tifo eugubino – ha esercitato anche sabato scorso nel dopo gara con scene di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Maah, punta di diamante dei patavini |
Ironia della sorte, l’avversario rappresenta il modello contrario di quanto visto in questa rocambolesca stagione di B: da 7 anni ha lo stesso allenatore, da 4 è costantemente in serie cadetta (anche con play off per salire in A).
L’obiettivo è ritrovare risultato e serenità: sembra facile ma lo sguardo, non immediato ma più a medio periodo, dovrebbe consigliare una strategia come quella del prode Achille: giocare e fare il massimo da qui alla fine, ma con l’atteggiamento di chi sta seduto da una parte aspettando di vedere cosa accadrà.
Il riferimento, neanche troppo velato, è alla tempesta del calcio scommesse che rischia di travolgere in modo clamoroso parecchie società (con il Bari di Torrente in prima fila in questa triste "processione" di potenziali società destinate alla penalizzazione).
Un ciclone rispetto al quale il Gubbio non è certo estraneo – considerando che il mossiere risponde al nome di Simone Farina – una vicenda che speriamo abbia presto un quadro di chiarezza e soprattutto di fermezza. E non per esigenze di egoistico tornaconto, ma per quello spirito di giustizia, onestà ed equità per il quale chi ha fatto il furbo, chi ha usato mezzi e mezzucci, è lecito che paghi.
Motivo in più per onorare, innanzitutto in campo, fin da Cittadella, un modus operandi che, almeno su questo, distingue Gubbio e il Gubbio da molti altri. E che vale molto più di una vittoria…
Copertina de "Il Rosso e il Blu" - mercoledì 4.4.12
musica di sottofondo: "Mea culpa" - Enigma (1990)
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